Moto Gp, Australia, è stata annullata la sprint race: la decisione presa a causa del forte vento che si è abbattuto sulla pista di Phillip Island
Moto Gp, Gran Premio d’Australia, a causa del forte vento è stata annullata la sprint race in programma quest’oggi
Ieri il Gran Premio d’Australia ha visto la vittoria del pilota francese della Ducati Pramac Johann Zarco. Un successo arrivato dopo più di cento gare nella Moto GP “ai danni” di Pecco Bagnaia, che si piazza secondo. Il pilota torinese classe 1997 in sella alla sua Ducati si può però consolare con la posizione ancora più salda in vetta alla classifica generale. Jorge Martin è arrivato quinto e si trova così nella classifica piloti secondo con 279 punti con Bagnaia primo con 292. Il terzo posto è sempre italiano grazie al romano Fabio Di Giannantonio: primo podio mondiale per lui. Al quarto posto, proprio davanti Jorge Martin, c’è Brad Binder con la sua Ktm. Dopo questi risultati, tutto ero pronto per la Sprint Race di domenica. Ma il maltempo, che ha condizionato questo Gran Premio fin dall’anticipo dalla gara sopracitata a sabato, ha compromesso anche la Sprint Race. La gara della MotoGp a Phillip Island infatti è stata annullata per motivi di sicurezza a causa delle avverse condizioni meteo. Il vento talmente forte ha in primis fermato la corsa della Moto 2 e successivamente la direzione ha deciso di annullare definitivamente la competizione.
Moto Gp, Gran Premio d’Australia, annullata la sprint race: le reazioni dei piloti
La decisione di annullare la Sprint Race del Gran Premio d’Australia della Moto Gp a causa delle condizioni meteo segnate da pioggia e vento forte hanno suscitato reazioni contrastanti. Da una parte chi concorda con la decisione, dall’altra chi invece avrebbe gareggiato. Stando a quanto riportato dall’ANSA, Bagnaia ha ammesso che “dispiace sempre non poter correre, a prescindere dalla possibilità di perdere o guadagnare dei punti“. Successivamente però il pilota italiano ha analizzato nel dettaglio le dinamiche sorte nel correre in moto in quelle condizioni.
“Nel warm up ho avuto un piccolo problema e non sono riuscito a spingere come avrei voluto. Ma sapevamo quale fosse il problema, mi aspettavo che ci fosse qualcosa che non stava funzionando. Effettivamente poi siamo riusciti a individuarlo, quindi eravamo pronti a correre sul bagnato, una condizione in cui quest’anno abbiamo sempre fatto passi in avanti. Avrei lottato per vincere la Sprint, quindi ho dovuto rinunciare a dei punti che mi avrebbero fatto comodo.”
Il pilota della Ducati infine fa i conti con una situazione meteo proibitivi, ammettendo che “la situazione meteo era critica già nel warm up. La Moto3 è riuscita a correre, ma hanno finitio la gara con 18 piloti. La Moto2 era veramente al limite“. Tra gli addetti ai lavori che hanno sostenuto la scelta di non gareggiare, accogliendo con positività la decisione, c’è Francesco Guidotti, team manager Ktm, il quale – stando alle parole riportate dalla Gazzetta dello Sport – alle luce dell’interruzione della Moto2 e dell’imminente partenza di una MotoGp in condizioni ancora più critiche, dopo una riunione, ha reputato giusto non gareggiare. Davide Tardozzi, Ducati, ha appoggiato in pieno la decisione, ricordando come la sicurezza dei piloti venga prima di tutto. Il team manager della Ducati Pramac Gino Borsoi concorda “con riserva” con la dinamica ammettendo (sempre ripotato dalla Gazzetta) che “la decisione presa dalla Direzione Gara a noi non va bene anche se il vento era veramente critico. È stata fermata la Moto2 per il vento, che poi è aumentato, quindi è una decisione saggia, anche se noi avremmo voluto correre”. Chi avrebbe voluto – e recuperare qualche punto – è Jorge Martin ma anche lui, alla fine si è dichiarato favorevole alla scelta, rispettando la scelta fatta per ragioni di sicurezza.