Nuovi attriti nel Mar Cinese Meridionale, dove le Filippine hanno accusato la guardia costiera cinese di essersi scontrata con l’imbarcazione di Manila Unaiza May: “Le pericolose manovre di blocco della nave 5203 della Guardia Costiera cinese hanno causato la collisione con l’imbarcazione da rifornimento delle Forze armate filippine“. Lo scontro tra le due imbarcazioni è stato dimostrato da una serie di foto pubblicate dall’esercito filippino ed è stato spiegato dalle autorità cinesi come blocco “legale” di alcune imbarcazioni filippine che trasportavano “materiali per costruzione illegali“. La Marina di Manila, tramite un comunicato ufficiale, ha accusato la nave cinese di “azioni provocatorie, irresponsabili, e illegali” che hanno “messo in pericolo la sicurezza dell’equipaggio” dell’imbarcazione.

Da Manila arriva l’accusa alla guardia costiera cinese di aver speronato una nave filippina

L’imbarcazione filippina si trovava nella zona della Secca di Ayungin e stava trasportando rifornimenti per il personale militare di stanza a Second Thomas Shoal, un atollo nell’arcipelago delle isole Spratly situato in una zona fortemente contesa tra i due paesi. Lo scontro tra le due navi, dunque, si inserisce in un clima di tensione che è ormai una costante nel Mar Cinese Meridionale, sul quale la Cina rivendica la propria sovranità sin dalla fine della Seconda guerra mondiale e sul quale, negli ultimi anni, ha intensificato la sua pressione.

Pechino sostiene che circa l’85% del Mar Cinese Meridionale faccia parte da duemila anni del territorio cinese, rivendicando dunque una continuità storica; dall’altra parte, i Paesi che si oppongono alle richieste cinesi (tra i quali Vietnam e Filippine) sostengono che l’interesse della Cina si sia manifestato solo dopo negli anni Quaranta del Novecento.

Ancora tensioni nel Mar Cinese Meridionale e nelle isole Spratly

Le isole Spratly sono il punto focale delle contese, essendo rivendicate da sei Paesi: Cina, Filippine, Malesia, Taiwan, Brunei e Vietnam. Tutti gli Stati, a eccezione del Brunei, hanno costruito delle basi artificiali nell’arcipelago, composto da isole molto piccole ma ricche di risorse naturali e situato in una posizione strategica per il trasporto militare e commerciale.

Davanti all’isola Second Thomas Shoal, negli anni Novanta, le Filippine hanno fatto incagliare una nave della Marina, la BRP Sierra Madre, per poter dare forma concreta alle proprie rivendicazioni territoriali. Tuttavia, negli ultimi mesi, la Cina ha più volte tentato di bloccare l’arrivo rifornimenti per i militari filippini che vivono ancora sulla nave. A inizio ottobre una nave della guardia costiera cinese ha bloccato per ore il passaggio di due navi della guardia costiera filippina e due piccole imbarcazioni commerciali dirette verso il Second Thomas Shoal. E ancora prima, nel mese di agosto, le Filippine hanno accusato la guardia costiera cinese di aver bloccato e attaccato con un cannone ad acqua un’altra nave da rifornimento militare.