“Israele ha fatto bene a difendersi ma Hamas non è la Palestina” queste sono le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘.

Il ministro Crosetto parla dello scontro tra Israele e Hamas sul ‘Corriere della Sera’

La paura dopo il 7 ottobre e dopo le reazioni di Israele è che il conflitto possa allargarsi creando una nuova guerra. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato al ‘Corriere della Sera‘ di cosa va evitato in Medio Oriente e dell’importanza di trovare soluzioni per riportare la situazione alla normalità. Ieri si è tenuto al Cairo il vertice per la pace voluto dal presidente egiziano Al-Sisi a cui ha preso parte anche Giorgia Meloni. Per il ministro della Difesa la cosa importante è far vedere che non esiste una frattura:

“[Bisogna far vedere] che tra mondo arabo e Occidente non ci sono solo la guerra e la mancanza di dialogo, ma è possibile costruire dei ponti. Anche se troppa gente vorrebbe che diventasse uno scontro di civiltà. Non c’è uno scontro tra cristianità e Islam, no”.

Hamas non va confusa con la Palestina

Crosetto ha precisato nel corso dell’intervista che Hamas non rappresenta l’intero popolo palestinese in riferimento anche al coinvolgimento di civili all’interno di scontri armati e bombardamenti:

“C’è una organizzazione terroristica, Hamas, il cui obiettivo è sterminare Israele. Per questo io invito tutti a non incrociare i destini di Hamas con quelli del popolo palestinese”

Secondo il ministro della Difesa l’obiettivo del gruppo islamista è la guerra totale. Il rischio è quello che tantissime persone di fede mussulmana possano essere agitate dalla propaganda e dalle azioni di Hamas, una situazione che sta già portando a conseguenze importanti anche fuori dal Medio Oriente:

“Può scoppiare un incendio che non si riesce più a fermare”

La diplomazia e la ricerca di pace

Anche in un momento così difficile emergono però segnali positivi. Molti Stati stanno cercando di collaborare per arrivare ad una de-escalation e alla pace. Una situazione che Crosetto ha commentato nel corso dell’intervista:

“Non si è mai visto un attivismo così forte, da parte di Stati Uniti, Occidente, Egitto, Qatar, Arabia Saudita.Una ricerca di pace che mi ha colpito positivamente”

La reazione di Israele e la “trappola” di Hamas

Dopo il 7 ottobre Israele ha condotto diverse azioni militari nei confronti di Hamas ma ora il timore è di un attacco via terra a Gaza che potrebbe sortire effetti devastanti. Il ministro della Difesa racconta al ‘Corriere della Sera‘ che la reazione da parte di Israele era obbligata e che è stata necessariamente molto forte:

“Il tema che si sono posti tutti è il livello di danni collaterali che con una reazione eccessiva potrebbero esserci. Il crinale su cui si cammina è sottilissimo, c’è un dirupo da una parte e dall’altra”

Crosetto nel corso dell’intervista cita Alessandro Manzoni parlando dell’importanza di reagire ma con giudizio. Il riferimento è sempre alle azioni militari israeliane che con l’intento di colpire Hamas hanno danneggiato anche i civili palestinesi:

“Un conto è Israele che cerca di distruggere Hamas, altra cosa è un attacco che si porta dietro un numero troppo elevato di vittime civili. Il fatto che sia passato del tempo prima dell’attacco di terra e si sia arrivati a piccoli, anche se miseri risultati sugli ostaggi, non è certo un risultato negativo”

Un’ultima battuta è invece riservata alla posizione del governo e alle dichiarazioni di ieri della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al vertice della pace al Cairo:

Due popoli e due Stati ben vengano, se questa soluzione porta alla pace e alla stabilizzazione dell’area”