L’autore e creatore di “Striscia la Notizia“, Antonio Ricci, affida a un comunicato il racconto di come sia riuscito a portare sullo schermo i famigerati fuori onda del conduttore di “Diario del giorno” su Rete 4, Andrea Giambruno. Secondi “rubati” certo di non altissima televisione, comunque nello stile del programma, e con tutta probabilità goccia che ha fatto traboccare il vaso della relazione tra il giornalista e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Antonio Ricci: “Confalonieri mi ha dato del rompic… per i fuori onda”

Violando la privacy – scrive Ricci – vi posso raccontare della telefonata di Fedele Confalonieri (presidente di Mediaset, ndr). L’incipit è stato: “Sei il re dei rompic…, anzi l’imperatore dei rompic…”. Il seguito, essendo stato pronunciato in stretto lombardo, anche volendo, non sono in grado di riferirlo.

Negli ultimi giorni, il 73enne autore e nella sua carriera anche sceneggiatore per il cinema (scrisse “Cercasi Gesù“, interpretato da Beppe Grillo), aveva detto:

Meloni scoprirà che le ho fatto un piacere.

E oggi riprende più o meno lo stesso tema, aggiungendo e traendo spunto dall’oramai famoso post in cui la premier annunciava la separazione dal compagno:

La cosa che mi ha più stupito di tutto il dibattito è che per il 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo. Un’anomalia da censurare. Per quanto riguarda la pioggia sulla roccia, magari non scalfisce subito, ma può far nascere un bell’arcobaleno.

I fuori onda sono stati trasmessi in risposta a una “beatificazione” di Giambruno da Signorini

Da dove sono venuti fuori quindi questi famosi fuori onda?

Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuori onda del giornalista “in frigo”. Li ho usati. Del caso ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. Vorrei anch’io fornire la mia versione, naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito. Il fatto, secondo me, si sarebbe svolto così.

E qui non manca la frecciatina (o un dardo infuocato, fate voi) al direttore editoriale di “Chi“, Alfonso Signorini, e alla stessa rivista:

Mercoledì mattina, sulla scrivania mi trovo la rivista “Chi” (secondo alcuni house organ della famiglia Berlusconi), con in prima pagina la foto del first gentleman in un campo di grano, a guisa di papaverone o spaventapasseri. All’interno veniva esaltato il cuore “gitano” e il ciuffo del giornalista che sarebbe priapescamente cresciuto con gli ascolti. “Acciderbola – ho pensato – l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione“. Siccome sono un laico, specie in estinzione, ho una naturale diffidenza verso i nuovi santi. Ricorderete il “Caso Soumahoro“. Ho pensato subito di utilizzare l’antidoto.

Da qui, dunque, la trasmissione dei famosi fuori onda.

Come quello di “Buttiglione-Tajani” – ricorda Ricci – che Berlusconi dichiarò esser la causa della caduta del suo governo.