Pomeriggio rocambolesco a Perugia che finisce con un arresto. Una lite in famiglia degenera, il marito, perugino di 51 anni, minaccia e aggredisce la moglie, poi all’arrivo delle forze dell’ordine, scappando prova anche a investire uno dei carabinieri accorsi alla chiamata della moglie, mettendosi ancora più nei guai.
Lite in famiglia degenera: aggredisce la moglie e nella fuga prova a investire un carabiniere
Le urla, le recriminazioni, le accuse reciproche ma, a un certo punto anche le minacce. In una casa di Perugia la lite in famiglia tra due coniugi è degenerata. Dalle parole si è passati alle male parole, le minacce, tanto da spingere la donna a chiedere aiuto prima che la situazione diventasse molto più complicate e la mettesse a rischio. La donna, davanti alle minacce del marito in evidente stato di grande agitazione è riuscita a lanciare l’allarme ed allertare il 112.
Una pattuglia di carabinieri è quindi giunta alla porta dell’appartamento di Perugia dove la coppia risiede e ha potuto immediatamente constatare la situazione problematica e di grande tensione. L’uomo che ha aggredito la moglie, una volta resosi contro dell’arrivo delle forze dell’ordine non ha però scelto di collaborare e anzi la sua reazione è stata imprevedibile, e oltre a terrorizzare ancora la donna, ha significato per lui mettersi in guai ancora più grandi.
Una volta che i carabinieri sono giunti sul posto e hanno trovato una situazione problematica con una lite in famiglia già ampiamente degenerata tra minacce e aggressioni, l’uomo, molto agitato si dev’essere sentito in trappola e, temendo le conseguenze del suo comportamento, ha immediatamente tentato la fuga. Un’idea che non si è rivelata per nulla brillante e che anzi, per il modo incredibile in cui ha deciso di gestirla, peggiorando ampiamente la sua posizione, lo ha messo in seri guai con la giustizia.
La resistenza, la violenza contro un pubblico ufficiale, la fuga e la cattura: processato per direttissima
L’uomo infatti all’arrivo dei soccorsi chiamati dalla moglie invece di calmarsi e di collaborare con le forze dell’ordine arrivati a casa della coppia per cercare di ristabilirne la tranquillità, ha deciso di scegliere di tentare la fuga ed è corso verso la sua macchina, mettendo in modo il veicolo. A quel punto un carabiniere che era rimasto per controllo fuori dall’abitazione si è sporto dentro l’abitacolo dell’auto dell’uomo, con l’intenzione di staccare le chiavi dal cruscotto e impedirgli di mettere in moto il veicolo. L’uomo però non ha ceduto, ha messo in moto e ha trascinato per qualche metro il carabiniere con la mano attaccata al cruscotto, finché il militare non ha potuto più resistere e lasciando la presa è stato scaraventato con violenza a terra subendo un serio impatto con il manto stradale. L’uomo però non si è fermato nemmeno davanti all’ennesimo atto che l’avrebbe messo nei guai, il più grave della giornata, e ha proseguito la sua corsa in auto.
Una corsa che è stata, inevitabilmente breve. L’uomo infatti è stato rintracciato nel giro di pochissimo tempo. Quando i militari l’hanno raggiunto era ancora molto agitato e il suo atteggiamento non solo non era collaborativo ma tendeva ad essere violento. Per questo i carabinieri lo hanno arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e il magistrato ha deciso per l’arresto ai domiciliari. Il giorno dopo il 51enne è stato processato per direttissima e condannato a sei mesi di reclusione.