La scadenza del 31 ottobre per la comunicazione della presa in carico dei servizi sociali per il Reddito di Cittadinanza, slitta al 30 novembre 2023: arriva la proroga. Si tratta di una novità prevista dal Decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio del 2024.
Più tempo, quindi, per ricevere la comunicazione di presa in carico e avere la possibilità di ricevere il Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. Ricordiamo che mancano pochi mesi all’abolizione della misura per far posto all’Assegno di Inclusione, che andrà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Lo stop del 31 dicembre 2023 riguarda tutti e si tratta del termine ultimo per beneficiare del Reddito di Cittadinanza
Arriva la proroga al 30 novembre per la comunicazione della presa in carico dei servizi sociali
Il Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2024 contiene una novità molto importante sul Reddito di Cittadinanza. La scadenza per inviare all’Inps la comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali è stata prorogata dal 31 ottobre 2023 al 30 novembre 2024.
C’è, quindi, un altro mese a disposizione per inviare la comunicazione, per i percettori che vengono presi in carico dai servizi sociali, ai quali spetta la misura fino al 31 dicembre 2023.
Dobbiamo ricordare che la Legge di Bilancio del 2023 ha previsto l’abolizione della misura a partire dal 2024. Inoltre, ha introdotto il limite massimo di fruizione fino a sette mensilità per l’anno in corso.
Il limite delle sette mensilità, però, non si applica ai nuclei familiari con all’interno:
- Minori;
- Disabili;
- Componenti con almeno 60 anni d’età.
Inoltre, il limite non si applica neppure per le persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni che vengono prese in carico dai servizi sociali. Il 31 dicembre 2023, però, sarà decretato lo stop per tutti.
Chi sono i soggetti presi in carico dai servizi sociali
Come abbiamo appena anticipato, il limite dei sette mesi di fruizione della misura durante l’anno in corso non si applica a chi viene preso in carico dai servizi sociali.
Si tratta di una eventualità che riguarda chi si trova in un particolare strato di bisogno complesso o di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo, di età compresa tra i 18 e i 59 anni. Tutti coloro che non sono attivabili al lavoro.
La proroga riguarda, quindi, le categorie più fragili prese in carico dai servizi sociali. C’è tempo fino al 30 novembre per comunicare all’Inps l’avvenuta presa in carico.
Si tratta di una buona novità che potrebbe interessare un migliaio di percettori. A cosa serve la proroga? Il suo scopo è quello di garantire un aiuto a queste persone e ai nuclei familiari più fragili, in attesa dell’entrata in vigore dell’Assegno di Inclusione.
Quindi, chi verrà preso in carico entro il 30 novembre continuerà a ricevere il sussidio anche se ha già superato le sette mensilità previste dalla Legge di Bilancio del 2023.
Chi sono gli attivabili al lavoro
Abbiamo spiegato chi sono i soggetti non attivabili al lavoro. Parliamo degli ex percettori considerati attivabili. Chi sono? Si tratta di tutti coloro compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 59 anni, per i quali, a partire dal 1° settembre, è disponibile la procedura per richiedere il Supporto per la formazione e il Lavoro.
Ricordiamo che si tratta di una misura che permette di ricevere un’indennità mensile di 350 euro. Il bonus viene riconosciuto per la frequenza a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale. Inoltre, viene riconosciuta anche per la partecipazione a corsi e progetti di orientamento e accompagnamento al lavoro. Il tutto attraverso la piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).
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