Ci sono importanti novità sul femminicidio di Marta Di Nardo, la donna di 60 anni uccisa a Milano, il cui cadavere è stato ritrovato nel pomeriggio di venerdì 20 ottobre 2023. La signora abitava in una palazzina Aler in via Pietro da Cortona. Il suo vicino di casa, il 46enne Domenico Livrieri, dopo essere stato fermato dai carabinieri, nella notte ha confessato di aver commesso lui il delitto. Il movente sembra essere legato a pure questioni economiche.

Marta Di Nardo uccisa a Milano, la confessione del vicino di casa

È stato proprio l’uomo di 46 anni a fornire indicazioni sull’omicidio di Marta Di Nardo, la 60enne uccisa a Milano. Egli, nel corso della serata di venerdì 20 ottobre 2023, era stato fermato dai carabinieri dopo che questi avevano trovato il cadavere della donna in casa sua.

Il corpo senza vita della vittima era stato nascosto in un soppalco della cucina raggiungibile solo tramite una botola. Era stato fatto a pezzi e si trovava in un avanzato stato di decomposizione al momento del ritrovamento, avvolto in una coperta.

Se inizialmente Domenico Livrieri aveva dichiarato la sua estraneità quando era stato sentito come persona informata sui fatto (e non ancora come indiziato), in un secondo momento, nella notte tra venerdì e sabato, egli è “crollato” e ha rilasciato dichiarazioni spontanee ai carabinieri.

Che cos’ha detto Domenico Livrieri

L’uomo ha ammesso di essere il responsabile di questo femminicidio. Stando a quanto si apprende avrebbe anche raccontato diversi dettagli a proposito del delitto. Avrebbe detto di aver ucciso la sua vicina di casa con un coltello per impossessarsi del suo bancomat e dunque dei suoi soldi.

Poi egli avrebbe preso le chiavi dell’appartamento della donna e le avrebbe gettate via dopo averle utilizzate. Lo stesso sembra essere stato fatto con il sim del cellulare di Marta. Pare che il suo obiettivo fosse quello di far perdere le tracce della donna. Non aveva però fatto i conti con il figlio della 60enne, il quale, insospettito, aveva presentato, nei giorni scorsi, una denuncia di scomparsa.

Marta Di Nardo e Domenico Livrieri che rapporto avevano?

Gli inquirenti, proprio in queste ore, stanno cercando di far luce sul tipo di relazione che vi era tra la vittima e il suo presunto assassino. Sembra che tra i due fosse nata un’amicizia circa un mese fa. Poi avrebbero forse discusso per motivi economici e infine il tutto sarebbe sfociato in tale tragico delitto.

Domenico Livrieri è un soggetto già noto alle Forze dell’ordine e alla giustizia italiana per casi di sequestro di persona, furto, rapina, violenza sessuale, tossicodipendenza e problemi psichiatrici. La vittima invece risultava essere in cura presso una struttura psichiatrica. Era anche seguita dai servizi sociali.

Pare che la donna avesse seri problemi di ludopatia. I residenti del palazzo dove lei abitava e gli abitanti della zona che la conoscevano hanno riferito ai carabinieri che Marta “spendeva tutti i suoi soldi alle macchinette e ai Gratta e vinci”. Inoltre pare che fosse “alla costante ricerca di denaro”.

Marta Di Nardo uccisa a Milano il 4 ottobre?

Secondo quanto ricostruito per il momento, la donna potrebbe essere stata uccisa e tagliata in due il giorno della sua scomparsa. Quindi il 4 ottobre 2023. Proprio a questa data risale l’ultima telefonata tra i due, alle 8.28. Il contenuto della chiamata, al momento, è ancora sconosciuto.

La dinamica del femminicidio è ancora da accertare. Il vicino di casa della 60enne ha riferito di averla accoltellata al collo e poi su altre parti del corpo. Nei giorni seguenti al delitto, il 46enne pluripregiudicato avrebbe trovato più volte riparo a casa della vittima, forse per sfuggire al cattivo odore presente nel suo appartamento legato alla decomposizione del cadavere della donna.

In seguito si sarebbe diretto a Malpensa a bordo di un taxi, forse per allontanarsi dal Paese. Mentre era in viaggio verso l’aeroporto meneghino sarebbe riuscito a disfarsi del proprio cellulare. Nello specifico, sembra che Domenico lo abbia dato al tassista che lo aveva accompagnato come compenso della corsa, poichè non in grado di pagarla con i propri soldi.