Evitare che il conflitto con Hamas si trasformi in una guerra di religione e dunque in uno scontro tra civiltà. Questa la posizione dell’Italia per voce della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta stamani al Cairo al vertice per la pace voluto dal presidente egiziano Al-Sisi. Parole che hanno preceduto un bilaterale tra la premier e il presidente della Palestina, Abu Mazen.
La premier Meloni dal vertice al Cairo: “Evitiamo la guerra di religione”
È doveroso – ha detto la premier dal summit voluto da Al-Sisi – partecipare a questa conferenza per il ruolo che storicamente l’Italia svolge come ponte di dialogo tra Europa, Mediterraneo, Medio Oriente. Lo è per le possibilità che questo vertice prospetta, nonostante le posizioni di partenza possano a tratti sembrare distanti. L’interesse di tutti i leader seduti attorno a questo tavolo è che quello in corso a Gaza non diventi un conflitto più ampio.
Secondo la premier, il vero obiettivo di Hamas è quello di minare i rapporti faticosamente costruiti tra Israele, Occidente e mondo arabo. Il bersaglio, quindi,
siamo tutti noi e io non credo che possiamo cadere in questa trappola. Sarebbe una cosa molto stupida.
La prima vittima del terrorismo, è opinione di Meloni, è proprio il mondo musulmano, mentre gli attacchi terroristici
hanno di fatto indebolito le legittime istanze dei popoli. In questa dinamica si inserisce la scelta di Hamas che usa il terrorismo per impedire qualsiasi dialogo e qualsiasi prospettiva di arrivare anche per i popolo palestinese a una soluzione concreta. Nessuna causa giustifica il terrorismo, le azione scientemente studiate per colpire civili inermi, le donne massacrate e i neonati decapitati e ripresi con una telecamera.
Meloni: “Importante è avere aumentato gli aiuti umanitari”
È tuttavia importante, secondo la premier, che un Paese non si muova spinto dalla vendetta.
Un Paese – infatti – fonda la sua reazione sulla base di precise ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza e tutelando la popolazione civile.
Pertanto la priorità deve essere l’accesso umanitario, per evitare sofferenze ed esodi di massa.
Considero molto importante il lavoro di mediazione fatto da diversi degli attori presenti a questa conferenza e la decisione della Commissione europea di triplicare gli aiuti umanitari a Gaza portandoli a oltre 75 milioni di euro. Anche l’Italia lavora per aumentare gli aiuti bilaterali, ma chiaramente l’aumento di risorse deve essere accompagnato da un rigidissimo controllo su chi utilizza quelle risorse.
Forse anche per evitare un altro caso Tunisia… E, sugli ostaggi:
Siamo molto preoccupati per la loro sorte. Tra questi ci sono anche degli italiani. Noi chiediamo il loro immediato rilascio.
Lungo incontro con Abu Mazen: “La Palestina non è Hamas”
Dell’incontro tra la premier e il presidente della Palestina, riferisce invece l’Ufficio Stampa della presidenza del Consiglio:
A margine del Vertice del Cairo per la Pace, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un lungo e cordiale incontro bilaterale con il presidente Mahmud Abbas. Nel corso del colloquio, è stato confermato il sostegno dell’Italia alla legittima Autorità rappresentativa del popolo palestinese, il quale certamente non si identifica con Hamas. Ribadito inoltre il sostegno alla prospettiva dei due Stati.