La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, all’Hudson Institute (think tank di Washington D.C., di orientamento conservatore), facendo riferimento alle parole del presidente Volodymyr Zelensky, ha affermato che “la Russia e Hamas sono simili. […] La loro essenza è la stessa“. Il punto di contatto tra lo Stato russo e il gruppo terroristico consiste nei deliberati attacchi ai civili innocenti, definito dalla presidente della Commissione “un modo barbaro di combattere“, che necessita di essere arginato per evitare che si diffonda in Europa, in tutto il Medio Oriente e nell’Indo Pacifico.

Guerra Russia-Ucraina, von der Leyen: “Russia e Hamas sono simili”

A fronte di ciò, von der Leyen ha sottolineato che è “nostro dovere, come Europa e Stati Uniti, contribuire a plasmare la storia del futuro” e ciò anche e soprattutto attraverso il sostegno finanziario e militare a Kiev. Quanto fatto finora, stando alle parole della presidente, ha alimentato la resistenza di Kiev, tramite “una partnership per la libertà, la pace e la prosperità. Una partnership per valori condivisi“.

Il presidente Zelensky ha dedicato un post su X alla presidente della Commissione europea von der Leyen, per ringraziarla per “le sue parole forti” a sostegno dell’Ucraina. “Ora è il momento dell’unità e della determinazione. […] di raddoppiare i nostri sforzi per difendere la vita, la libertà e un ordine internazionale basato su regole contro il terrorismo e l’aggressione“.

Durante la giornata di ieri, alla Casa Bianca il presidente Joe Biden ha accolto i leader dell’Unione europea, in un incontro incentrato sugli aiuti all’Ucraina e a Israele. Michel, a tal proposito, ha affermato che gli Stati Uniti e l’UE avrebbero ancora bisogno di compiere progressi nella riduzione dei dazi sull’acciaio e nella difesa degli interessi delle imprese europee. Tuttavia, il presidente del Consiglio europeo ha fatto sapere entrambe le parti sono allineate sull’Ucraina e che l’Europa sta “preparando le prossime decisioni per mobilitare sempre più finanziamenti, più attrezzature militari”.

Casa Bianca, richiesta di fondi di emergenza per Israele, Ucraina e rafforzamento del confine con il Messico

La Casa Bianca ha richiesto fondi di emergenza per 105 miliardi di dollari al Congresso per agire su tre fronti: Israele, Ucraina e il rafforzamento del confine con il Messico. I 105miliardi sono così in parte ripartiti: 10,6 miliardi in sostegno militare a Israele, 61,4 miliardi per il sostegno militare ed economico l’Ucraina e 9 miliardi in assistenza umanitaria per Israele, gaza e Ucraina. Il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan, nello spiegare il motivo dietro a tali richieste di fondi, ha affermato che “il risultato di queste battaglie per la democrazia contro il terrorismo e la tirannia sono vitali per la sicurezza degli americani“.

Da parte del presidente ucraino Zelensky è arrivato un sentito ringraziamento nei confronti di Joe Biden e il suo “discorso potente“, pronunciato due giorni fa di ritorno da Israele e incentrato sull’impegno Usa sui due fronti dell’Ucraina e del Medio Oriente. Sul profilo X del presidente si legge:

Insieme non permetteremo che l’odio distrugga la libertà e non permetteremo che i terroristi distruggano la democrazia. L’Ucraina è grata per tutto il sostegno degli Stati Uniti. Il nostro obiettivo comune è proteggere il libero stile di vita di tutte le nostre nazioni. Il mondo, in particolare le nazioni che si confrontano con l’aggressione e il terrorismo, guarda all’America come guida nel preservare la nostra libertà comune

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, da parte sua, ha commentato in modo denigratorio e dispregiativo le medesime parole di Biden: “La demenza di un vecchio pazzo” sarebbe alla base degli fondi per inviare le armi a Ucraina e Israele. Biden, secondo Medvedev, sarebbe l’espressione di “un accelerato immarcimento del tessuto stesso della società occidentale“:

Per loro investire nella morte di persone non necessarie è intelligente e positivo. Non ci sono parole qui. Questo va oltre il bene e il male. E questa non è solo la demenza di un vecchio pazzo, ma l’intera filosofia della loro vita statale nel corso dei secoli.

Comitato Olimpico Internazionale, respinte le accuse di “discriminazione etnica”

Il Comitato Olimpico Internazionale ha respinto le accuse del presidente russo Vladimir Putin di “discriminazione etnica” nei confronti degli atleti esclusi dalle competizioni internazionali. È stato stabilito che gli atleti russi saranno ammessi alle competizioni solo come atleti neutrali senza identità nazionale in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024. Lo stato di ‘neutrale‘ può essere approvato per gli atleti che non hanno sostenuto attivamente la guerra e non hanno un contratto con l’esercito o con le agenzie di sicurezza statali:

Respingiamo fermamente le accuse secondo cui queste misure costituiscono una ‘discriminazione etnica’ – ha affermato il Cio – Sono una reazione alla violazione della Carta Olimpica da parte dei governi russo e bielorusso.