Prosegue il conflitto in Medio Oriente a due settimane dall’attacco di Hamas ad Israele. Nella notte l’esercito israeliano ha bombardato Gaza dichiarando di aver colpito diversi obiettivi, colpite anche diverse strutture di Hezbollah in Libano.
Colpite Gaza e il Libano: continua la guerra in Medio Oriente
Ancora tensioni a quattordici giorni dall’inizio del conflitto. L’esercito israeliano ha bombardato nella notte diversi obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano e Gaza. Stando al ministero degli Interni palestinese, gli attacchi aerei israeliani al nord e al centro della Striscia hanno ucciso almeno 29 persone durante la notte. Quattordici delle vittime erano a Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo quanto riportato dalle agenzie, gli allarmi antiaereo si sono sentiti verso l’una di questa notte – ora locale.
Cresce in queste ore il numero di sfollati palestinesi. Sono oltre mezzo milione i rifugiati a Gaza che si trovano in 147 ricoveri di emergenza. Il numero degli sfollati – stando ai dati raccolti dall’Ocha- costituisce oltre il 60% della popolazione di Gaza. L’Ocha ha anche sottolineato che il blackout e il divieto di importazione di carburante nella Striscia hanno conseguenze importanti: gli ospedali non riescono a sostenere il peso dei ricoveri e l’accesso all’acqua è reso difficile. Ieri Biden aveva annunciato la riapertura del valico di Rafah nel giro di uno o due giorni.
Israele lavora per riportare a casa gli ostaggi
Si lavora anche e soprattutto sul fronte ostaggi. Ieri sono stati liberati due cittadini statunitensi e la notizia è stata anche commentata dal presidente Usa Joe Biden. Netanyahu ha commentato così la liberazione delle due persone rapite da Hamas negli scorsi giorni:
“Due dei nostri ostaggi sono a casa. Non allenteremo i nostri sforzi per restituire tutti i rapiti e i dispersi. Allo stesso tempo, continuiamo a lottare fino alla vittoria”
Continuano nel frattempo le operazioni contro Hamas. Soldati israeliani hanno occupato l’abitazione di famiglia in Cisgiordania del numero due del gruppo terroristico, Saleh al-Aaruri, vicino Ramallah.
Aperto il valico di Rafah e chiuso dopo il passaggio di venti camion
Un attacco preventivo contro Hezbollah potrebbe avere ripercussioni importanti. Il presidente americano Joe Biden ha invitato Israele a non attaccare le milizie sciite in Libano. Il timore è quello di un’estensione del conflitto che possa coinvolgere anche Stati Uniti ed Iran. Al momento non si conoscono le intenzioni dei membri del gabinetto dello Stato ebraico ma la paura di un’ulteriore escalation resta.
Gli Stati Uniti si aspettavano inoltre l’apertura del valico di Rafah alle 10, avvenuta poi verso le 9:21 di oggi. Da giorni i mediatori lavorano per ottenere la possibilità di lasciare uscire i civili e far entrare aiuti umanitari. Il valico è stato chiuso dopo il passaggio di venti camion contenenti aiuti umanitari.
Le Nazioni Unite non hanno visto di buon occhio la chiusura del valico dopo meno di un’ora dalla sua apertura. Si tratta inoltre di aiuti non sufficienti dopo 14 giorni di conflitto. Juliette Touma, dell’Unrwa ha detto che è necessario un flusso continuo:
“Ciò di cui i civili di Gaza hanno veramente bisogno è un accesso umanitario sostanzioso e continuo, compreso e soprattutto il carburante”
Il tragico bilancio di due settimane di guerra: morti 1600 bambini
Si aggiornano nel frattempo i bilanci della guerra tra Israele ed Hamas. Le due settimane di conflitto sono costate la vita finora a 1600 bambini. Il dato è reso noto dal direttore regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa dell’agenzia dell’Onu per l’infanzia. Sono 4200 quelli feriti. Il direttore regionale ha condannato nel corso del suo intervento le azioni contro gli ospedali e le scuole:
“Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti. L’uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’umanità deve prevalere”
Cresce il numero di sfollati. Come già riportato sono 1,4 milioni i palestinesi che hanno lasciato le proprie case e circa 544mila hanno trovato rifugio nelle strutture dell’Unrwa.
Le forze armate israeliane hanno fatto sapere che sono 210 gli ostaggi di Hamas nella Striscia di Gaza. Si tratta di persone rapite il 7 ottobre nell’attacco del 7 ottobre.
Quattro ospedali a Gaza rifiutano l’evacuazione
Quattro ospedali nel nord della Striscia di Gaza hanno rifiutato l’evacuazione come chiesto dall’esercito d’Israele. Per ora sono 20 gli ospedali al momento sei sono già stati liberati, 10 non lo hanno ancora fatto e quattro appunto si stanno rifiutando secondo quanto riportato dalle autorità israeliane. Il problema principale è costituito dallo spostamento dei pazienti gravi.
Il portavoce delle forze armate israeliane, Daniel Hagari ha affermato che più di 550 razzi lanciati da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese sono falliti, uccidendo civili innocenti a Gaza. Si pensa che proprio un lancio sbagliato abbia distrutto l’ospedale di Gaza lo scorso martedì.