In pensione con la Quota 104 o con le regole della legge Fornero? La spaccatura nel sistema previdenziale italiano c’era prima e c’è ancora oggi. La legge Fornero è una pietra angolare che sembra non volersi sgretolare dal sistema. L’incremento dell’età di accesso alla pensione “anticipata flessibile” viene servito in bella vista, sicuramente è difficile da digerire per molti lavoratori che speravano ancora in misure più adatte alle loro esigenze.

Anche questa volta, è la Fornero a vincere e i lavoratori a perdere. Nel 2024, si potrà andare in pensione a 63 anni con 41 anni di contributi. L’incremento di un punto anagrafico, da 62 a 63 anni di età, ha contribuito a chiarire la posizione del governo di Giorgia Meloni sulle pensioni.

La buona notizia è che la Fornero vede progressivamente ridursi lo scalone tra il sistema previdenziale attuale e la riforma del 2012. Vediamo insieme perché la pensione Quota 104 avvicina i lavoratori alle regole della legge Fornero attualmente in vigore.

Pensione Quota 104 vs legge Fornero

 Un incremento di un punto sull’età anagrafica necessaria per accedere alla pensione anticipata flessibile è bastato per gelare i lavoratori. Nella Manovra 2024, la misura Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi) non viene rinnovata, ma viene introdotta una nuova misura chiamata Quota 104. La differenza principale, a dire il vero, sembra riguardare solo l’aumento di un punto nell’età anagrafica. Ciò che spesso non viene menzionato è la graduale riduzione del divario tra questa nuova misura e le regole della legge Fornero.

Curiosamente, molti rappresentanti della maggioranza politica avevano promesso l’abolizione della legge Fornero. Tuttavia, ora sembra che si preveda la fine della pensione anticipata, tranne che per alcune eccezioni. Sicuramente, il sistema previdenziale si sta adeguando alle direttive dell’Europa e sta cercando di mantenere un equilibrio di bilancio.

Come funziona quota 104?

 Il governo italiano ha deciso di introdurre una nuova misura pensionistica anticipata, in linea con le quote preesistenti. Di conseguenza, si passerà dalla Quota 103 (che scadrà il 31 dicembre 2023) alla Quota 104 (che scadrà il 31 dicembre 2024), con un enfasi sui vantaggi per chi rimane al lavoro e le penalizzazioni per chi sceglie di andare in pensione in anticipo.

Le differenze tra queste due misure sembrano essere trascurabili, tanto che questa novità è passata quasi in sordina, se non fosse per l’adeguamento perfetto ai requisiti della legge Fornero. Di fatto, la sponda della legge Fornero resta l’unica alternativa alla Quota 104 per chi intende andare in pensione.

La possibilità di pensionamento anticipato con unicamente 41 o 42 anni e 10 mesi di contributi è stata superata dall’introduzione della forma ibrida delle quote. Di conseguenza, i lavoratori possono accedere alla pensione anticipata solo se soddisfano i requisiti sia anagrafici che contributivi.

Ci sono due fattori che influenzeranno la vita degli italiani nel 2024:

  • Quota 104: 63 anni di età e 41 anni di contributi;
  • Pensione di vecchiaia: 67 anni di età e 20 anni di contributi.

Cosa cambia per le pensioni nel 2024?

 Non tutti soddisfano i requisiti per accedere alla pensione con la Quota 103. Ad esempio, chi ha raggiunto il requisito contributivo ma non quello anagrafico non potrà ritirarsi dal lavoro nel 2024. Ciò rende l’obiettivo pensionistico completamente irraggiungibile, almeno per quanto riguarda la pensione anticipata flessibile Quota 104, mentre l’accesso alla pensione secondo le regole della legge Fornero diventa più realizzabile.

Ecco perché coloro che accumulano 41 anni di contributi a 61 anni di età non possono accedere al piano pensionistico né nel 2023 né nel 2024, a 62 anni di età. Potrebbe essere che la possibilità di pensionamento si apra nel 2025, ma solo se la misura non sarà ulteriormente ritoccata al rialzo. I numeri parlano chiaro e costringono i lavoratori a rimanere al loro posto di lavoro, ritardando il loro pensionamento di anno in anno.

Ad esempio, se un lavoratore raggiunge i 63 anni di età e non ha ancora accumulato 41 anni di contributi, non potrà accedere alla pensione con la Quota 104, nonostante abbia soddisfatto il requisito anagrafico. L’alternativa sarebbe accumulare 41 anni di contributi, ma spesso questo non è possibile nemmeno raggiungendo i 67 anni di età. Se ci fosse stata una misura di pensionamento anticipato flessibile, a prescindere dall’età, con un solo requisito da soddisfare, forse sarebbe cambiato tutto. Ma, purtroppo, così non è stato.