Patrick Zaki a Roma conclude il suo tour di presentazione del libro “Sogni e illusioni di libertà” in cui  racconta gli anni di prigionia in Egitto. Dopo le polemiche per le sue frasi su Hamas, pronunciate alla presentazione del libro a Bologna, da subito la situazione è più blindata di quanto ci si potrebbe aspettare, con il suo ufficio stampa che nega qualsiasi forma di intervista nonostante Zaki stesso abbia voglia di parlare con i cronisti. La situazione è sicuramente di massima attenzione, specie dopo l’annuncio che sarà ospite domenica sera di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa.

Patrick Zaki a Roma, ancora polemiche sul Medioriente: “Apartheid da anni”, il video

Patrick Zaki parla al pubblico di Roma e chiarisce subito: “Non è facile riassumere un libro e il vissuto, l’incarcerazione mi ha dato ansia e speranza. È una cicatrice che porto con me e la voglia di guardare al futuro, anche per chi non ha voce”, poi si concentra sul futuro e quali sono  le sue aspettative “Per il mondo vorrei la pace per tutti, per tutte le regioni,  per me vorrei riprendere la mia vita e i miei studi mi sto candidando a vari dottorati”.

Quanto però è destinato a far discutere è il pensiero di Patrick Zaki su quanto sta accadendo nella regione Mediorientale: In qualità di difensore dei diritti umani ho sempre sostenuto la pace, ma deve esserci giustizia, quella giusta. Il conflitto in Medio Oriente va avanti da decenni con l’apartheid e la pulizia etnica e ciò che ha comportato.  Noi vogliamo anche il rispetto dei diritti civili”. Su quanto sta accadendo è chiarissimo: “Questa guerra va avanti da anni, oggi noi ne abbiamo visto la brutalità: la presa di ostaggi, le morti, il bombardamento di un ospedale, la mancanza di generi alimentari e di acqua. Noi attivisti chiediamo un cessate il fuoco, di porre fine alla guerra, il rientro degli ostaggi, perché non vogliamo ripercussioni per i civili”.Il ricercatore poi lancia un appello: “Il conflitto che c’è ha valenza nel mondo, per la pace ci vogliono persone che ne vogliono parlare, se non ci sono diventa impossibile. Ci vuole attenzione per i diritti, la violenza genera altra violenza e ne va vista la radice. Bisogna andare anche oltre le opinioni contrastanti pensando ai civili”.

A margine dell’intervento ai cronisti ha ribadito: “Sono molto arrabbiato in questo momento, negli ultimi tre giorni hanno ribadito che avrebbero riaperto il valico e invece, ad oggi, nulla è cambiato. Siamo in un momento molto critico per i civili palestinesi, spero che qualcuno abbia ancora un po’ di umanità e si renda conto delle circostanze che stanno portando al genocidio del popolo palestinese. Io spero che gli ostaggi (di Hamas ndr) vengano liberati e possano tornare dai loro cari”. Mentre parla Zaki sono stati liberati due americani.

Luigi Manconi e Riccardo Noury: “Noi sempre al fianco di qualsiasi vittima”, il video 

Luigi Manconi presidente di “A buon diritto” è intervenuto per chiarire un aspetto fondamentale che era stato al centro di molte polemiche per Patrick Zaki: “Vogliamo stare contro Hamas per quanto ha fatto, ma questo non deve velare il nostro sguardo da dichiararci oggi dalla parte delle vittime palestinesi. O riusciamo a fare questa operazione intellettuale ed emotiva distruggendo qualunque gerarchia del dolore senza privilegiare un gruppo di vittime rispetto alle altre perche ci sentiamo più vicini alle prime. Bisogna sempre stare dalla parte delle vittime deve essere la conseguenza”.

Riccardo Noury di Amnesty International sottolinea un altro aspetto fondamentale nei suoi interventi: “Gli Stati Uniti e l’Europa potevano scegliere se stare dalla parte della giustizia o di affossarla, hanno scelto la seconda opzione schierandosi in modo incondizionato con Israele”. Parlando della vicenda Zaki ha invece sottolineato: “Ero certo che sì sarebbe arrivati a quest’esito, tre anni per una vicenda come questa sono anche pochi nonostante per Patrick siano stati tanti”.