Va definendosi il quadro delle rivalutazioni delle pensioni dal 1° gennaio 2024, con gli aumenti spettanti, in attesa della comunicazione da parte dell’Istat del tasso di inflazione provvisorio osservato nel 2023. Il meccanismo che sarà adottato dal governo guidato da Giorgia Meloni è lo stesso dell’ultima legge di Bilancio, ma ci saranno delle variazioni nella distribuzione delle quote di indicizzazione degli assegni.
Infatti, l’aumento sarà del 100% per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, mentre per le pensioni di importo superiore si introdurranno delle variazioni. Probabilmente a guadagnarci saranno le pensioni di poco superiore a questa soglia, ma il governo potrebbe decidere ulteriori tagli per gli assegni mensili di importo più alto.
Rivalutazioni pensioni 1° gennaio 2024, ecco per chi arriveranno gli aumenti
Si sta definendo il quadro degli aumenti delle pensioni che arriverà per effetto di quanto stabilisce la legge di Bilancio 2024. A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, i nuovi importi delle pensioni dovrebbero beneficiare del calcolo di indicizzazione al tasso di inflazione, indice che verrà comunicato dall’Istat a fine novembre prossimo.
Per effetto di questo meccanismo, le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo dovrebbero ottenere l’aumento pieno (del 100%) del tasso di inflazione, mentre quelle più alte avranno incrementi più bassi. In particolare, una variazione dovrebbe riguardare le pensioni da 4 a 5 volte il trattamento minimo che dovrebbero aumentare del 90% della percentuale di inflazione, un po’ di più rispetto all’85% dello scorso anno.
Taglio assegni di pensione del 2024: per chi e di quanto
La fascia che ci rimetterà di più è quella relativa alle pensioni più ricche, ovvero quelle di 10 volte più elevate rispetto ai trattamenti minimi dell’Inps. La percentuale di aumento rispetto al tasso di inflazione, infatti, scenderà dal 32 per cento del 2023 al 22 per cento del 2024. Ciò significa che i pensionati di questa fascia potranno recuperare nel 2024 poco più di un quinto rispetto all’aumento dei prezzi registrato nel 2023, rispetto a un terzo che potevano recuperare nel 2023 per l’aumento dei prezzi del 2022.
Rivalutazioni pensioni 2024, aumenti e importi
Nel dettaglio, e considerando gli importi delle pensioni al lordo prima degli incrementi del 2023, gli importi fino a quattro volte il trattamento minimo Inps, ovvero fino a 2.101,52 euro, avranno l’incremento dell’assegno nel 2024 del 100% rispetto al tasso di inflazione. Le pensioni di importo più alto, da 4 a 5 volte il trattamento minimo Inps (cioè da 2.101,52 a 2.626,90 euro) otterranno aumenti dell’85% rispetto al tasso di inflazione.
La fascia più alta, da 5 a 6 volte il trattamento minimo (da 2.626,90 a 3.152,28 euro), avrà un aumento del 53%. Per le pensioni da 6 a 8 volte il trattamento minimo (da 3.152,28 a 4,203,04 euro) l’aumento sarà del 47% rispetto al tasso di inflazione. Le pensioni da 8 a 10 volte il trattamento Inps (da 4.203,05 a 5.253,80 euro), l’incremento sarà del 37%, salvo ulteriori variazioni. Infine, la classe più penalizzata (oltre le 10 volte il trattamento Inps, pensioni sopra i 5.253,81 euro), l’incremento sarà del 22%.
Come aumentano gli assegni di pensione da dicembre 2023
Sulle attuali fasce di questo meccanismo, nel pagamento delle pensioni di dicembre 2023 l’Inps verserà l’aumento dello 0,8% e i relativi arretrati del 2023. Questa percentuale deriva dal tasso di inflazione provvisorio, comunicato dall’Istat a novembre 2022 e pari al 7,3 per cento, e quello definitivo, stabilito all’8,1 per cento.
In conseguenza di questo recupero, che entrerà a regime da dicembre prossimo, le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, nella fascia massima, otterranno 16,81 euro di aumento mensile; quelle da 4 a 5 volte il minimo, 17,86 euro; le pensioni da 5 a 6 volte il minimo, 13,36 euro; gli assegni da 6 a 8 volte il minimo, 15,80 euro mensili; le pensioni da 8 a 10 volte il minimo, 15,55 euro; le pensioni di importo superiore 13,45 euro.