Novità in arrivo sulle pensioni del 2024, in particolare sull’annunciato fondo per l’Ape sociale e l’opzione donna che dovrebbe sostituire le due misure in vigore già da diversi anni. L’uscita anticipata dovrà convergere a 63 anni di età, quella attualmente prevista per l’Ape sociale, ma il sistema conta di inserire un sistema di sconti – indirizzati a specifiche categorie di lavoratori e di contribuenti – per abbreviare l’uscita o richiedere un numero inferiore di anni di contributi. Un sistema di questo tipo andrebbe a vantaggio delle donne con figli, ma anche di specifiche categorie, come quelle di lavoratori impiegati in mansioni gravose.

Intanto, la pensione di vecchiaia rimarrà in vigore a 67 anni fino a tutto il 2026, al pari della pensione anticipata di soli contributi, quest’ultima però già determinata dal decreto 4 del 2019 che aveva istituito la quota 100.

Pensioni, fondo Ape sociale e opzione donna nel 2024: uscita a 63 anni ma con sconti

Novità in arrivo sui canali di pensione anticipata dei lavoratori con poco più di 60 anni di età dopo l’annuncio del governo di creare un fondo tra opzione donna e Ape sociale nel 2024. Si fanno varie ipotesi su come concretamente questo canale andrà a regime, ma su un punto sembrerebbero non esserci dubbi: le uscite anticipate convergeranno sull’età di 63 anni, con qualche eccezione limitata a determinate situazioni e categorie lavorative.

Pensioni fondo Ape donna, ecco chi potrà uscire in anticipo nel 2024

Infatti, i tecnici del governo che stanno studiando la situazione previdenziale e i conti pubblici, starebbero prendendo in considerazione la possibilità di garantire l’indennità di accompagnamento alla pensione di vecchiaia alle lavoratrici che avrebbero ottenuto l’uscita con opzione donna. Per ottenere l’indennità – che abolirebbe la necessità di ricalcolare la pensione con il sistema contributivo perché il mensile sarebbe commisurato a 1.500 euro come per l’Ape sociale – si dovrebbero avere 63 anni di età che si abbasserebbero nel caso in cui la donna avesse avuto uno o due figli durante la vita.

Sconti età e contributi sulle uscite anticipate, per chi?

E’ lo sconto che già si è visto nell’opzione donna della scorsa legge di Bilancio e che, in ogni modo, ha garantito poche migliaia di lavoratrici in uscita. Ma, in questo caso, si tratterebbe di una misura differente, che a fronte di massimo tre anni di ritardo nell’uscita (63 anni rispetto a 60 anni), garantirebbe vantaggi pari all’Ape sociale. Inoltre, gli sconti potrebbero essere applicati anche sui 35 anni di contributi richiesti dalla misura. Nel caso delle mansioni gravose, i 35 anni di versamenti conterrebbero già un anno di sconto rispetto all’Ape sociale per lo stesso canale di uscita.

Pensione di vecchiaia, l’età di uscita a 67 anni fino a tutto il 2026

Nel frattempo, sulle pensioni di vecchiaia non ci sarà alcun aumento di età anche nel biennio 2025-2026. Pertanto, il requisito anagrafico rimarrà fisso a 67 anni di età, unitamente a 20 annidi contributi versati. A stabilirlo è il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 243 di qualche giorno fa che rileva, secondo i dati dell’Istat, che la speranza di vita per gli ultra 65enni, sia diminuita di un mese, anziché aumentare. Complice il periodo di Covid, si tratta del terzo triennio di seguito nel quale si registri una diminuzione dell’aspettativa di vita.

Per effetto di quanto specificato nel decreto, l’età di pensionamento rimarrà ancora a 67 anni, mentre arriveranno delle novità nella legge di Bilancio 2024. Infatti, il requisito fissato per i lavoratori appartenenti al contributivo relativo all’importo della pensione che dovrà essere di 1,5 volte superiore la pensione sociale, verrà abolito.

Infine, la riduzione di un mese della speranza di vita rilevata nel 2023 andrà “a credito” nella prossima rilevazione dell’Istat, relativa al biennio 2027-2028: l’eventuale aumento dell’aspettativa di vita dovrà tener conto del mese da portare in detrazione.