Era stato trovato senza vita in un parcheggio domenica 15 ottobre, con una ferita alla testa: per questo decesso sei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Modena sono ora indagati a vario titolo dalla Procura. In particolare, per cinque dei militari si ipotizza il reato di lesioni. Mentre per il sesto quelli di minacce e di morte come conseguenza di altro reato.
La morte di Taissir Sakka, 30enne di origine tunisina, era subito apparsa come un giallo. L’uomo, la sera precedente rispetto al ritrovamento del corpo, era stato identificato dai militari in seguito a una rissa avvenuta al circolo Arci di Ravarino. Era presente anche il fratello Mohamed.
Carabinieri indagati per la morte di un 30enne a Modena: cos’è successo
La mattina del 15 ottobre 2023 Taissir Sakka era stato soccorso dal personale del 118 nel parcheggio di un cinema in via dell’Abate come spiegato da una nota dell’Arma, diffusa immediatamente dopo il ritrovamento del cadavere. Gli operatori non avevano potuto far altro che constatare i decesso del giovane: gli accertamenti in corso, precisava sempre la nota, sarebbero stati finalizzati
a ricostruire l’esatta dinamica di una possibile caduta accidentale. La persona, la sera precedente, era stata controllata in stato di ubriachezza in un locale della provincia.
Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, la sera prima Taissim, a seguito della rissa, sarebbe stato portato in caserma a Modena, dove poi lo aveva raggiunto il fratello. Qui lo avrebbero identificato e denunciato. Quello che è successo nelle ore successive è tutto da ricostruire e la dinamica dei fatti appare ancora poco chiara.
La versione della caduta accidentale, però, non ha convinto i parenti della vittima. Tanto da spingere il fratello di Taissir a sporgere denuncia contro i sei carabinieri di pattuglia quella notte. Indicandoli come i presunti responsabili della morte del 30enne e di un’aggressione nei suoi confronti.
Disposta l’autopsia
Gli avvisi di garanzia sono stati recapitati ieri 19 ottobre ai sei carabinieri, in vista dell’autopsia sul corpo della vittima, che farà chiarezza sulle cause del decesso. Da una prima analisi sul cadavere è emerso un profondo taglio alla testa.
Tre militari sono difesi dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Roberto Ricco, mentre gli altri tre sono difesi d’ufficio da Lorenzo Bergami.
Dispiace per la morte del giovane Taissir. Allo stesso tempo preme sottolineare l’innocenza dei miei assistiti i quali hanno agito nella massima trasparenza e correttezza come confidiamo verrà dimostrato. Massima fiducia nella giustizia
ha commentato l’avvocato Zaccaria. ll fratello della vittima è seguito dall’avvocato Fabrizio Canuri.
Un’altra caserma è finita recentemente nell’occhio del ciclone: quella in viale Malta a Piacenza, dove 9 agenti sono indagati per calunnia, arresti illegali e falso in atto pubblico.