Chi ha iniziato il conflitto tra Israele e Palestina? La genesi di ogni conflitto dipende da chi lo analizza. Secondo alcuni, la contesa attuale tra Israele e Hamas in Palestina affonda le sue origini nell’antichità e nelle sacre scritture ebraiche, che riconoscono questa terra come quella promessa da Dio al popolo ebraico. Questa prospettiva religiosa rappresenta un elemento fondamentale nell’identità nazionale di Israele, ma ha anche contribuito alle tensioni con la popolazione palestinese indigena.
Chi ha iniziato il conflitto tra Israele e Palestina?
Alla fine della Prima guerra mondiale, l’Impero Ottomano collassò e la Palestina divenne un territorio sotto il controllo del mandato britannico. Con l’incremento dell’immigrazione ebraica dovuta alla fuga dai pogrom e da altre persecuzioni nell’Europa orientale, e con la dichiarazione Balfour del governo britannico nel 1917 a sostegno di una “patria nazionale per il popolo ebraico”, le tensioni con le comunità arabe locali si acuirono in maniera significativa.
Ma secondo molti, l’inizio del conflitto attuale risale al 1947, quando le Nazioni Unite votarono, in risposta all’olocausto e alla tragedia degli ebrei europei, per la divisione della Palestina in due Stati: uno ebraico (Israele) e uno arabo (che non ebbe successo). La lotta tra gruppi armati ebrei, alcuni dei quali considerati organizzazioni terroristiche dalle autorità britanniche, e i palestinesi si intensificò fino alla dichiarazione di indipendenza di Israele nell’aprile del 1948.
Guerra, occupazione e resistenza
La creazione di Israele provocò uno scontro armato con i paesi confinanti arabi come Egitto, Iraq, Transgiordania e Siria, durante il quale circa 700mila palestinesi furono cacciati o si rifugiarono altrove – rappresentando circa l’85% della popolazione araba dei territori catturati da Israele – e non furono mai autorizzati a ritornare.
I palestinesi chiamarono questo evento l’esodo e la distruzione di gran parte della loro società nakba, o “catastrofe”, che è tuttora un evento traumatico essenziale nella loro storia moderna. Gli arabi che rimasero in Israele come cittadini subirono discriminazioni per quasi vent’anni, privati di numerosi diritti civili fondamentali.
Nel 1964, un’alleanza di gruppi palestinesi fondò l‘Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) guidata da Yasser Arafat, al fine di ottenere tramite una lotta armata uno stato arabo che sostituisse Israele. L’attività dell’OLP attirò l’attenzione internazionale attraverso attentati e sequestri ad alto profilo.
Nel 1967, Israele sospettò che Giordania, Egitto e Siria fossero pronti ad attaccarlo e lanciò ciò che affermò essere un attacco preventivo. Durante la Guerra dei Sei Giorni, Israele occupò i territori palestinesi di Gerusalemme Est, Cisgiordania e Gaza, oltre alla penisola del Sinai, stabilendo numerosi nuovi insediamenti. Queste occupazioni ebbero un forte impatto sulla vita quotidiana dei palestinesi e furono ampiamente condannate dalle Nazioni Unite.