Potrebbero arrivare a 170 euro medi mensili al lordo gli aumenti degli stipendi dei dipendenti statali per il triennio 2022-2024. L’incremento arriverebbe a tagliare la quota del 6 per cento, la più alta dei rinnovi dei contratti dei dipendenti della Pubblica amministrazione degli ultimi anni. Il governo, insieme alle risorse stanziate dagli enti che provvedono con il proprio bilancio, arriverà a mettere a disposizione 10 miliardi di euro.
Nel frattempo, i primi aumenti arriveranno prima di Natale prossimo, probabilmente mediante un’emissione NoiPa speciale che comprenderà un importo una tantum a seconda della retribuzione percepita da ciascun lavoratore del pubblico impiego e della scuola. Sono note le cifre che arriveranno a ciascuno, dal momento che il bonus dipende dall’entità dell’indennità di vacanza contrattuale percepita proprio per il ritardato rinnovo dei contratti della Pa. .
Aumenti stipendi statali 2022-2024, di quanto mensilmente?
Si prospetta un aumento mensile di 170 euro al loro nelle buste paghe dei lavoratori dipendenti della Pubblica amministrazione e della scuola in base alle risorse stanziate finora dal governo. Con i fondi messi in campo dall’esecutivo nel disegno di legge di Bilancio 2024, approvato nel Consiglio dei ministri del 16 ottobre scorso, e con gli anticipi del decreto legge collegato al provvedimento di Bilancio, si dovrebbe arrivare a questa cifra. In particolare, nei conti dello Stato dovranno essere addebitati 5 miliardi di euro, la metà di quanto previsto, per via dei fondi che dovranno mettere a disposizione sia il comparto della sanità che gli enti locali, quali Regioni e Comuni.
Per effetto degli aumenti prospettati, il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione dovrebbe toccare la percentuale di incremento del 6%. Un valore che, secondo i sindacati, sarebbe insufficiente rispetto ai tassi di inflazione registrato proprio nel periodo di rinnovo dei contratti.
Nel 2022 il tasso definitivo di inflazione calcolato dall’Istat è stato dell’8,1 per cento, mentre nel prossimo mese di novembre si preannuncia il nuovo tasso calcolato per il 2023. Conti alla mano, per stare al passo con l’aumento dei prezzi, “sarebbero serviti 31 miliardi di euro”, come ha specificato il ministro per la Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, proprio per sottolineare le difficoltà delle richieste sindacali.
Aumenti stipendi statali 2022-2024, in arrivo il bonus una tantum nel cedolino di dicembre 2023
Nel frattempo, nel decreto “Anticipi” che accompagna il disegno di legge di Bilancio 2024 approvato nella giornata di lunedì scorso, 16 ottobre, il governo ha stanziato due miliardi di euro per procedere con l’aumento una tantum degli stipendi dei lavoratori della Pubblica amministrazione e della scuola. Si tratterà di una sorta di bonus che arriverà nel cedolino di busta paga probabilmente prima di Natale prossimo e che conterrà anche i conteggi degli arretrati della misura.
Il metodo di calcolo di quanto spettante a ciascun dipendente consiste nel moltiplicare l’indennità di vacanza contrattuale per le tredici mensilità dell’anno, per un coefficiente fisso pari a 6,7. Per effetto di questo calcolo il minimo dell’importo che si potrà percepire nelle buste paghe di dicembre 2023 sarà di 662 euro, da corrispondere ai livelli più bassi. Di media, i dirigenti di secondo e di primo livello prenderà di più. Questi ultimi avranno in busta paga 1.940 euro in più.
Incremento buste paghe dicembre 2023: ecco quanto prenderanno in più i docenti di scuola
In mezzo le altre categorie professionali dei lavoratori della Pubblica amministrazione. Ad esempio, gli impiegati potranno ottenere 779 euro se appartenenti alla seconda area e alla terza fascia; diversamente si potrà arrivare anche a 845 euro per la prima fascia e la terza area. Gli insegnanti, in media, percepiranno 1.200 euro. Ma le cifre variano a seconda dell’insegnamento, se in scuole materne e primarie, medie e superiori. La differenza dipenderà anche gli anni di insegnamento: per chi è in servizio da almeno 28 anni, l’aumento sarà di qualche centinaia di euro maggiore rispetto agli altri.