L’isolamento termico è un investimento che può portare notevoli benefici per il comfort, l’efficienza energetica e il risparmio economico in un edificio.

Scopri quando questa soluzione può essere una scelta intelligente e quando, invece, non conviene.

Quanto è utile l’isolamento termico?

Secondo il piano attuale, gli edifici già esistenti in Europa dovrebbero diventare climaticamente neutrali entro il 2050, quelli nuovi, entro il 2030.

Ciò significa che per allora non dovrebbero più emettere CO2.

Il settore immobiliare è attualmente responsabile di gran parte delle emissioni, in particolare attraverso il riscaldamento con combustibili fossili. Il riscaldamento degli ambienti rappresenta circa un quarto del consumo energetico finale.

Esistono diverse strategie per risparmiare sui costi di elettricità e riscaldamento, una delle scelte migliori è proprio l’isolamento termico.

Dipende dall’età e dalla struttura della casa, dallo stile di vita dei residenti e da quanto calore viene disperso attraverso le diverse componenti dell’edificio. Gruppi di esperti stimano che tra il 10% e il 40% del calore si disperde attraverso il tetto o la parete esterna, il che rende l’isolamento di questi elementi un’ottima opzione.

Anche la sostituzione di vecchie caldaie e degli infissi, però, può essere efficace. La scelta dovrebbe essere basata su un’analisi dettagliata del caso specifico, considerando i consumi energetici effettivi.

In molti casi, il prezzo e la facilità di attuazione possono influenzare la decisione, ma è importante bilanciare costi e benefici per ottenere il massimo risparmio possibile.

Il nostro consiglio è di rivolgerti a consulenti o esperti indipendenti per prendere una decisione informata e ottimizzare i tuoi sistemi di riscaldamento ed isolamento.

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Quanta energia puoi risparmiare con l’isolamento termico?

I produttori e i fornitori di materiali per l’isolamento termico propongono soluzioni diverse per attirare i clienti interessati.

Uno studio dell’Istituto di ricerca per l’isolamento termico (FIW) ha dimostrato che l’isolamento delle pareti esterne può portare a un notevole risparmio energetico, potenzialmente fino al 90%, in una casa unifamiliare.

Nonostante questi risultati, ricorda che ogni casa è un caso a sé, e le possibilità di risparmio dipendono da vari fattori, come l’età, l’altezza, le condizioni e i materiali di costruzione della casa stessa.

Anche il tipo di materiale della facciata e la sua posizione nella casa, insieme alla qualità delle finestre, influiscono sulla perdita di calore. Inoltre, lo spessore dell’isolamento termico gioca un ruolo fondamentale, poiché pannelli più spessi possono offrire un maggiore potenziale di risparmio, anche se comportano un investimento iniziale più elevato.

Tuttavia, la maggior parte delle perdite di calore in una casa unifamiliare non avviene attraverso le pareti esterne, ma piuttosto attraverso il tetto. Anche se l’isolamento termico del tetto può ridurre l’85% delle perdite di calore, rappresenta solitamente meno della metà della perdita di energia totale.

Infine, il potenziale risparmio economico a lungo termine è influenzato anche dal futuro prezzo dell’elettricità, che può variare notevolmente.

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In quali casi l’isolamento termico non conviene?

Se un proprietario di casa vuole isolare la propria facciata, deve mettere mano al portafogli e, probabilmente, a più di uno.

Rivestire le pareti con il polistirolo, per esempio, costa tra gli 80 e i 150 euro al metro quadrato. Per una casa unifamiliare da ristrutturare.

Di solito l’isolamento termico delle facciate può portare a notevoli risparmi energetici, specialmente nelle case costruite prima del 1977. La temperatura delle superfici delle pareti aumenta, migliorando il comfort abitativo.

Devi però tenere conto di alcuni aspetti importanti:

Rischio di incendio: sebbene siano stati aggiunti ritardanti di fiamma al polistirolo utilizzato nell’isolamento delle facciate, questo materiale non è completamente ignifugo. Tuttavia, gli incendi delle facciate sono rari e le misure di sicurezza sono state migliorate.

Rischio di muffa: L’isolamento delle facciate tende a ridurre il rischio di muffa, poiché aumenta la temperatura superficiale delle pareti. Questo, a sua volta, impedisce la condensazione dell’umidità sull’isolamento.

Smaltimento: gli isolamenti in polistirolo vengono spesso incollati sulla superficie delle pareti, il che rende difficile il riciclaggio a causa del collante utilizzato. Inoltre, il vecchio polistirolo contenente ritardanti di fiamma HBCD potrebbe essere classificato come rifiuto pericoloso in futuro, aumentando i costi di smaltimento.

In generale, l’isolamento delle facciate può essere una scelta utile, ma va considerato caso per caso. Le decisioni dovrebbero essere basate su fattori come l’età e la costruzione della casa, le condizioni delle pareti, i materiali utilizzati e le condizioni locali.

Qual è l’impatto ambientale dell’isolamento termico?

L’impatto ambientale dell’isolamento termico delle abitazioni presenta una serie di considerazioni:

Consumo energetico: l’isolamento mira a ridurre il consumo energetico per il riscaldamento, portando a un risparmio di risorse a lungo termine e benefici finanziari per i proprietari.

Materiali isolanti: materiali comuni come l’EPS possono diventare a bilancio di CO2 neutro in pochi anni. Altri materiali ecoisolanti, come canapa o fibre di cellulosa, hanno un bilancio di CO2 negativo sin dall’inizio. Tuttavia, questi materiali sono più costosi e meno utilizzati in pratica.

Valutazione ambientale: le valutazioni ambientali variano a seconda delle parti dell’edificio isolate, del risparmio energetico previsto e dell’intero ciclo di vita dei materiali isolanti. L’intero ciclo di vita, compreso il processo di smaltimento, è essenziale nella valutazione ambientale.

Durata di vita: la dichiarata durata di vita di 50 anni per l’isolamento potrebbe non essere realistica poiché le ristrutturazioni comportano nuove emissioni. Sostanze tossiche negli adesivi e negli additivi potrebbero influenzare l’equilibrio complessivo.

Biocidi e impatti sull’ambiente: gli isolamenti termici contengono biocidi per prevenire la crescita di muffe. Tuttavia, questi biocidi possono dissolversi nelle acque sotterranee, con conseguenze ambientali potenzialmente negative.

In sintesi, l’isolamento termico delle abitazioni mira a ridurre il consumo energetico e l’impatto ambientale. Tuttavia, le valutazioni ambientali possono variare a seconda delle circostanze specifiche, e gli effetti a lungo termine devono essere considerati attentamente.