Domenica 22 ottobre 2023 si terranno le elezioni in Argentina. Gli ultimi sondaggi rivelano numeri piuttosto chiari, ma dobbiamo considerare che anche gli istituti di rilevazione possono cadere in errore, e in più decisiva può essere la quota degli attuali indecisi.

Elezioni Argentina 22 ottobre 2023: per i sondaggi Massa favorito

Sergio Massa, il Ministro Argentino dell’Economia e noto esponente del peronismo progressista, sembra affermarsi come una delle figure chiave del prossimo panorama elettorale argentino. L’ultima ricerca condotta dall’istituto brasiliano AtlasIntel per la CNN ha mostrato che Massa è attualmente in testa alle intenzioni di voto per il primo turno delle elezioni presidenziali del 22 Ottobre 2023, con una percentuale del 30,9%. Questa ricerca, effettuata tra il 10 e il 13 ottobre, ha coinvolto un campione di 5702 persone, tutte con un’età superiore ai 16 anni, garantendo così una rappresentatività considerevole della popolazione votante.

Elezioni Argentina 22 ottobre 2023: Javier Milei in crescita secondo i sondaggi

Ma a sorpresa, a breve distanza da Massa, troviamo l’economista e politico Javier Milei. Conosciuto per le sue posizioni ultranazionaliste, Milei ha ottenuto il 26,5% delle intenzioni di voto. La sua coalizione, “La Libertad Avanza“, sta ricevendo una crescente attenzione, in particolare dopo il suo trionfo alle elezioni primarie PASO del 13 agosto, dove ha ottenuto il 30% delle preferenze.

Milei non è solo un economista, ma anche un personaggio mediatico, noto per il suo stile provocatorio e la sua ferma opposizione al sistema politico tradizionale argentino. La sua filosofia economica si rifà alla Scuola di Chicago, sottolineando un approccio pro-mercato. La sua retorica, spesso confrontata con quella di figure politiche come Donald Trump e Jair Bolsonaro, ha trovato riscontro soprattutto tra i giovani argentini desiderosi di un radicale cambiamento.

Elezioni Argentina 22 ottobre 2023: cosa dicono i sondaggi su Patricia Bullrich e il centrodestra

Nel quadro politico attuale, non possiamo dimenticare la candidata del centro-destra, Patricia Bullrich. Rappresentando “Juntos por el cambio“, Bullrich ha ottenuto il 24,4% delle intenzioni di voto. La sua figura emerge come un’alternativa moderata, che cerca di bilanciare le tensioni tra il peronismo di Massa e l’ultranazionalismo di Milei.

L’Argentina di fronte a una svolta politica

Il quadro politico attuale dell’Argentina suggerisce che il paese si trova di fronte a una potenziale svolta. Da un lato, abbiamo Sergio Massa, che rappresenta un peronismo più tradizionale e progressista. Dall’altro, la figura controversa di Javier Milei, che con la sua retorica forte e il suo approccio economico pro-mercato, rappresenta un cambiamento radicale.

Milei ha fatto appello in particolare alla frustrazione crescente tra i giovani argentini, molti dei quali sono insoddisfatti della situazione economica attuale e vedono in lui una figura che può portare a un drastico cambiamento.

Inoltre, c’è da considerare che l’Argentina è immersa in una complicata situazione economica. Indicazioni dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale suggeriscono un calo del Prodotto Interno Lordo del 2,5%. Questo viene accompagnato da un’inflazione che rischia di toccare il 170%, spingendo la Banca Centrale a fissare tassi d’interesse senza precedenti del 133%. La situazione è aggravata da una siccità storica che ha compromesso i settori primari come l’agricoltura e l’allevamento, fondamentali per l’economia nazionale.

L’Argentina ha una storia di instabilità economica, spesso legata ai prestiti del FMI. Da quando ha iniziato a ricevere prestiti nel 1956, l’Argentina ha accumulato 22 prestiti. Tuttavia, la crisi attuale sembra essere un cocktail tossico tra una crisi sanitaria mondiale, una dipendenza cronica dai prestiti internazionali e disastri ambientali come la siccità.

L’impatto del peronismo sulla politica argentina e le tendenze attuali

Il paesaggio politico argentino è stato significativamente influenzato dal peronismo. Questa ideologia, ispirata da Juan Domingo Perón e sua moglie Evita, rappresenta una via di mezzo tra comunismo e capitalismo. A dispetto delle sue radici autoritarie, il peronismo si è evoluto in un movimento che dà priorità alla giustizia sociale, puntando sulla redistribuzione del reddito. Quasi ogni fazione politica argentina ha subito l’influenza del peronismo da quando Perón è salito al potere nel dopoguerra.

In uno scenario di crisi, spesso s’insinuano figure forti che attirano la popolazione con la propria personalità e ideologia politica. Come detto, le primarie recentemente tenutesi in Argentina hanno visto emergere figure anti-sistema come Javier Milei. Questo candidato, noto per le sue opinioni controverse, propone soluzioni radicali, tra cui la distruzione della Banca Centrale e l’adozione del dollaro come valuta nazionale.

Dopotutto, l’Argentina si confronta con gravi sfide economiche. L’inflazione ha superato il 110% a giugno e si prevede che raggiunga il 145% entro dicembre. Questa situazione ha portato quasi il 40% della popolazione sotto la soglia di povertà, con molti bambini che non hanno accesso a servizi essenziali.