Liguria, Toscana, Puglia. Vengono da tutta Italia e chiedono di essere ricevuti dal governo, di avere risposte sul proprio futuro. Alle loro spalle hanno i tre sindacati Fiom, Fim Cisl e Uilm. Sono stanchi, arrabbiati, non mancano i momenti di tensione. Nel tragitto da Taranto a Roma, c’è persino un gruppo che occupa l’autostrada Napoli-Roma. Partenza del corteo da Piazza dell’Esquilino, arrivo in Piazza Santi Apostoli. A metà strada, i tre segretari generali Michele De Palma (Fiom), Roberto Benaglia (Fim Cisl) e Rocco Palombella (Uilm) imboccano l’ingresso di Palazzo Chigi. Una piccola vittoria. Sì, ma di una battaglia, non della “guerra”. Oggi, 20 ottobre 2023, Roma è dei metalmeccanici ex Ilva, gruppo Acciaierie d’Italia. I video e le foto che seguono sono di Michele Lilla.
Voci e immagini dalla manifestazione dei metalmeccanici ex Ilva a Roma
La nostra lotta non si fermerà – promette Palombella – Dura da dieci anni e continuerà fin quando non conosceremo con precisione il destino dei lavoratori.
Ribadisce De Palma:
Noi dobbiamo scioperare e manifestare per avere quelle cose che dovrebbero essere normali, come il confronto con il governo. È inaccettabile questo gioco del cerino tra poprietà, governo e lavoratori mentre la casa brucia. Vogliamo una concreta trattativa con il governo.
Chiude Benaglia:
Siamo qui per difendere il futuro dei lavoratori. Noi non siamo ostaggio di nessuno. Attualmente non si produce, non si può lavorare e siamo al minimo storico. Il governo deve ricostruire le condizioni per avere un futuro. Siamo qui e siamo contenti che la presidenza del consiglio ci abbia invitato a parlare. Non ci aspettiamo che risolvano tutto, ma che almeno ci sentano.
Presente tra i manifestanti anche il sindaco di Novi Ligure
Tra i manifestanti, anche Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure, uno dei comuni in cui ha sede lo stabilimento del gruppo Acciaierie d’Italia.
Cosa significherebbe perdere quello stabilimento? Significherebbe perdere un pezzo di storia della nostra città, ma anche un’azienda importante per il territorio. Noi siamo qui non solo per difendere il posto di lavoro, ma anche per dire che l’Italia non può uscire dalla produzione dell’acciaio. Se vogliamo avere un futuro industriale, il nostro Paese deve continuare a produrre acciaio.
Chiude Muliere:
Non vorremmo assistere a ciò che ha detto il presidente Franco Bernabé, secondo il quale rischiamo di perdere l’Ilva per consunzione. non possiamo permettercelo.
L’incertezza continua. La battaglia anche.