La lettera, firmata da Cristoforo Colombo e datata 1493, è la prima testimonianza di quanto visto dopo il viaggio in America e in cui racconta le scoperte. La casa d’aste che si è occupata della vendita è Christie’s a New York, per la cifra record di 3,92 milioni di dollari. Una somma quasi doppia rispetto alla stima di partenza, compresa tra 1 e 1,5 milioni.

All’asta la lettera di Colombo: “De insulis nuper inventus”

La lettera firmata da Colombo, nota in tutto il mondo dagli studiosi con il nome “De insulis nuper inventus” (vale a dire delle isole appena scoperte) si compone di quattro fogli totali (scritti fronte e retro). Usando la lingua latina, il navigatore genovese è intento a descrivere minuziosamente quanto incontrato e visto. In più di un punto, egli fa riferimento a questi territori come “le isole delle Indie”, convinto inizialmente di aver effettuato il completo giro del globo.

All’asta la lettera di Colombo: solo due esemplari al mondo rimasti in collezioni private

Il testo è datato “il terzo giorno prima delle calende di maggio 1493” ed è indirizzato a Gabriel Sanchez, all’epoca tesoriere dei “Serenissimi sovrani Ferdinando e Isabella” (i Re Cattolici). La lettera in questione non è un pezzo unico, una copia è presente anche alla New York Public Library ad esempio, ma si ritiene che solo due (tra cui questa appena battuta all’asta) siano nelle mani di collezionisti privati.

Sulla veridicità dell’oggetto e la sua provenienza si è espressa Margaret Ford, a capo della sezione libri stranieri e manoscritti di Christie’s. Ha affermato che in precedenza la lettera era conservata all’interno di una biblioteca (privata) svizzera e di aver sottoposto la lettera ad approfondite ricerche per attestarne la completa veridicità.

Non è la prima volta che la casa newyorkese raggiunge cifre record per le sue aste: i 13 milioni per due ritratti di Rembrandt ne sono un altro esempio, ma anche la collezione del co-fondatore di Microsoft, dal valore stimato in 1 miliardo di dollari.