Entra dall’ingresso secondario, accanto allo storico tabellone di Palazzo H, la casa del Coni, che riporta il conto alla rovescia fino ai prossimi Giochi olimpici. Ebbene a Parigi 2024 mancano 280 giorni. Entra da un ingresso secondario Marcell Jacobs, ma è facile per il bicampione olimpico a Tokyo su 100 e 4×100 catalizzare l’attenzione. L’occasione è il quarto raduno nazionale delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, la squadra di Marcell e di tanti altri campioni azzurri. Per il 29enne sprinter gardesano resterà quella anche se si appresta a cambiare vita.

-280 giorni a Parigi 2024, Jacobs punta le Olimpiadi con fiducia

In realtà non è stata una decisione facilissima – dice Jacobs, spiegando la scelta di lasciare il suo storico coach Paolo Camossi per raggiungere in Florida Rana Reider – ma non mi accontento mai. Dopo un anno difficile costellato di infortuni, voglio affrontare l’anno olimpico al meglio e sono pronto ad affrontare questa nuova avventura. Partirò per la Florida il 30 e sono molto fiducioso. Lui è un allenatore che ha sempre portato tante medaglie e avrò un gruppo di atleti con cui confrontarmi.

E ancora:

Nella stagione appena trascorsa avrei voluto portare a casa più medaglie. Il cambio mi dà fiducia, lo stimolo e la voglia di fare.

Al Salone d’Onore del Coni ci sono i ministri Matteo Piantedosi (Interno) e Andrea Abodi (Sport e Giovani), il capo della Polizia Vittorio Pisani e il presidente del gruppo sportivo Francesco Montini. Oltre ovviamente al padrone di casa, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e al suo omologo del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli.

Ciò che maggiormente mi dà fiducia è che negli ultimi Mondiali nessuno abbia corso sotto il mio 9.80. Questo mi fa pensare che, quando sto bene, difficilmente mi possono battere. Se il 2024 lo inizierò con la stagione indoor? Affronteremo il discorso in seguito, ma voglio concentrarmi soprattutto sulla stagione all’aperto, in cui devo difendere il titolo europeo in casa e quello olimpico. Ho anche un titolo mondiale indoor da difendere (la competizione iridata è prevista a marzo a Glasgow, ndr), ma quando si cambia preparazione le gare indoor possono essere premature.

Il bicampione olimpico: “Mi aspetta una scelta di vita. Spero che i bimbi stiano bene”

La scelta della Florida, per essere peraltro assistito da un allenatore chiacchierato come Reider, per molti è un salto nel vuoto. Marcell Jacobs è però determinato e certo della bontà della sua valutazione.

Si tratta di una scelta di vita a 360°. Finché sono un atleta professionista, tutti a casa sono disposti a muoversi da una parte all’altra del mondo. L’unico aspetto che mi preoccupa è l’integrazione dei bambini. Sono piccoli, dovrebbe essere facile. Me lo auguro. Per quanto riguarda le Fiamme Oro, è grazie a loro se sono diventato ciò che sono diventato e sono riconoscente.

L’ultimo pensiero – in ottica intervista, perché per Marcell è in realtà il primo, l’unico e il solo – va a quei 280 giorni che lo dividono da Parigi 2024.

Sembrano tanti, in realtà sono pochissimi, anche perché mi aspetta una preparazione nuova. Sono contento perché alle Olimpiadi andrò da campione e sono convinto che sarà l’anno giusto.

Non per rompere le uova nel paniere, ma Jacobs deve ancora qualificarsi. Per ora è fuori dalla lista dei 56 qualificati alla gara dei 100 metri: vi si entra scendendo sotto lo standard di 10 secondi netti, oppure grazie al ranking che all’ultimo aggiornamento di martedì scorso vede lo sprinter azzurro in quattordicesima posizione con 1321 punti. In prima posizione c’è Noah Lyles, l’uomo da battere. Fosse l’unico…