Oramai è un ritornello rassicurante di questi tempi, mentre le notizie che arrivano da oltreconfine parlano di allerta terrorismo islamico. In una parola “paura”. Del resto lo dice la radice stessa del termine “terrorismo”… C’è però anche la facile classificazione di chi si schiera con Israele, chi con la Palestina o chi con entrambi. E qui già finiamo fuori tema, sebbene la cosa sia pur sempre indicativa del turbolento periodo che viviamo. In mezzo arriva appunto quel ritornello, che i fatalisti sperano non si trasformi nelle classiche ultime parole famose. Lo ripete il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “La gente stia tranquilla”.
Il ministro dell’Interno Piantedosi: “Allerta terrorismo islamico, perché gli italiani devono stare tranquilli”
Il titolare del dicastero dell’Interno interviene a margine del quarto raduno nazionale delle Fiamme Oro, il corpo sportivo della Polizia di Stato, e parla anzitutto della sospensione del patto di Schengen.
Vengo dal Lussemburgo, dove abbiamo affrontato questo tema. La sospensione è prevista nel codice. L’Italia non è l’unica ad aver pensato a questa misura, che è temporanea e legata a una situazione di carattere straordinario. La adotteremo con le caratteristiche di proporzionalità che richiede. Lo facciamo di comune accordo con gli amici sloveni e gli amici croati che vedrò il prossimo 2 novembre per ideare un taglio operativo condiviso.
Dunque arriva quel ritornello.
Dobbiamo stare tranquilli. La situazione è quella che è, di grande attenzione, ma i cittadini devono stare tranquilli. Se aumenteremo i livelli di sicurezza? Quelli sono già molto alti e abbiamo un sistema di attenzione che riesce a essere nel minimo lasso di tempo importante.
Piantedosi: “Anche per gli stadi ci affidiamo su protocolli studiati e consolidati”
Ma non si è ancora spenta l’eco dell’attentato a Bruxelles, un attacco in occasione di un evento sportivo, in quel caso la partita di calcio tra Belgio e Svezia. Gli italiani possono stare tranquilli anche allo stadio? Piantedosi risponde così:
Anche in quel caso facciamo affidamento su protocolli studiati, e non lancerei messaggi di preoccupazione. Sono procedure consolidate che offrono le necessarie garanzie.
Oltre il terrore, oltre le guerre, oltre tutto resta lo sport. E il ministro saluta così il gruppo sportivo delle Fiamme Oro che vanta 92 medaglie olimpiche, di cui 32 ori, e 31 paralimpiche.
Un grande orgoglio per il ministero dell’interno e per la Polizia di Stato. Si tratta di un gruppo sportivo certo non accessorio che contribuisce molto allo sport nazionale e trasmette messaggi importanti, come le Palestre di Legalità che abbiamo attivato.
Poco lontano tanti campioni dello sport, che resta anni luce lontano dalla guerra. Nonostante a Bruxelles abbiano voluto dimostrare il contrario.