Il presidente Joe Biden, di rientro dalla visita ad Israele, ha tenuto un discorso nello studio ovale in cui ha ribadito come la soluzione siano i due Stati per la risoluzione del conflitto. Ha annunciato, inoltre, la richiesta di fondi al Congresso per le missioni di pace, tanto per Gaza quanto per l’Ucraina.

“Non possiamo mollare sulla pace, la soluzione è due Stati. Non possiamo lasciare che Hamas e Putin vincano. Mi rifiuto di farlo accadere.”

Guerra Israele-Gaza, Biden: “L’obiettivo è la convivenza tra i due popoli”

Il presidente USA Biden ha riportato alcune sue dichiarazioni nella sua pagina social di X, ribadendo come la soluzione possibile sia quella dei due stati ed una pacifica convivenza tra i due popoli.

“Dobbiamo continuare a perseguire un percorso affinché il popolo israeliano e quello palestinese possano vivere entrambi in sicurezza, dignità e pace.”

Nel frattempo il Pentagono ha dichiarato di come una nave statunitense in stanza nel Mar Rosso abbia intercettato tre missili lanciati dallo Yemen da parte dei filo-iraniani Houthi, una milizia che opera nella regione. La nave USA, la USS Carney, è nell’aerea con l’obiettivo di “contribuire ad assicurare la sicurezza marittima e la stabilità in Medio Oriente.”

Nella notte, intanto, sono ripresi i bombardamenti israeliani su Gaza, che sembrano aver colpito oltre 100 obiettivi di Hamas. Risulterebbe distrutto anche un leader del comando navale, Amjad Majed Muhammad Abu Odeh, secondo Israele uno tra i responsabili della pianificazione del 7 ottobre scorso che ha portato al massacro dei civili.

L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha di fatto confermato i nuovi bombardamenti aerei, che hanno colpito anche la città di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Almeno 21 persone sono morte e 79 ferite, ma il bilancio è in costante aggiornamento e potrebbe sia aumentare che diminuire, come accaduto a proposito dell’ospedale di Gaza.

Guerra Israele-Gaza: nessuna riapertura del valico di Rafah oggi

Era notizia di ieri la possibile apertura oggi del valico di Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, per poter permettere il transito di una minima parte delle centinaia di camion carichi di aiuti umanitari che attendono lungo il confine egiziano. La CNN ha riportato come lo slittamento della riapertura sia dovuto a problemi strutturali, in particolare sulle strade della zona, ora impraticabili. Il valico potrebbe essere aperto domani, ma non vi è grande certezza.

La situazione umanitaria a Gaza è però tragica e si rischia la catastrofe ad ogni ora che passa. Il principale ospedale di Gaza, quello di Al-Shifa, è destinato a rimanere senza elettricità in 24 ore. Questa è la denuncia del responsabile di Medici Senza Frontiere, Guillemette Thomas, rilasciando alcune dichiarazioni alla CNN. Il carburante rimasto per far funzionare i generatori è ormai terminato e in seguito saranno in serio pericolo tutti i pazienti che ora si trovano collegati a macchinari respiratori e salvavita, che cesseranno di funzionare senza elettricità.

Sul tema degli aiuti umanitari è intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Usrsula von der Leyen, che ha ribadito di aver visto una “nazione scioccata nel profondo” in riferimento ad Israele:

“Dalle famiglie dei rapiti al presidente Herzog, al primo ministro Netanyahu, tutti ci hanno chiesto la stessa cosa: solidarietà e parole chiare. Questo è il minimo che possiamo fare per il popolo d’Israele come difensori di un mondo libero dove l’odio, il terrore e l’antisemitismo non hanno posto. Anche il popolo palestinese soffre a causa del terrore di Hamas e non c’è contraddizione nel solidarizzare con Israele e allo stesso tempo rispondere i bisogni umanitari dei palestinesi.”