Arriva il pagamento degli aiuti della Politica agricola comune (Pac) in agricoltura, per un miliardo e 450 milioni di euro. Il versamento di quanto dovuto avverrà nel giro di 45 giorni a partire da lunedì scorso, 16 ottobre 2023, per concludersi il 30 novembre 2023. Tuttavia, alcuni importi risultano tagliati fino al 37,5 per cento. Si tratta di riduzioni cautelative su alcuni interventi di sviluppo rurale. Sono solo alcuni i settori coinvolti nei tagli, resisi necessari per evitare un doppio finanziamento.
L’Italia è il primo dei Paesi membri dell’Unione europea ad adottare la spesa delle risorse destinate alla nuova Politica agricola comune. In tutto, coinvolte nei pagamenti sono più di 700.000 imprese operanti nel settore dell’agricoltura.
Pagamento aiuti Pac agricoltura entro 45 giorni
In arrivo i pagamenti degli aiuti della Politica agricola comune (Pac) in agricoltura. Coinvolte nelle erogazioni di quanto dovuto sono 722.000 imprese per un totale di risorse stanziate pari a 1,450 miliardi di euro. I pagamenti rientrano nei versamenti anticipati del periodo di programmazione della Pac, fissato nel 2023-2027. A effettuare i pagamenti sarà l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) secondo uno specifico ordine di priorità.
Per gli anticipi dei pagamenti diretti in agricoltura, il periodo di riferimento va dal 16 ottobre al 30 novembre 2023. Per questi pagamenti le risorse stanziate ammontano a un miliardo di euro. In tutto, sono 426mila le domande che hanno avuto esito positivo.
Nello stesso periodo di pagamento, dal 16 ottobre al 30 novembre 2023, saranno effettuati i pagamenti relativi agli anticipi dello sviluppo rurale. In tutto, le risorse stanziate per questa tornata di versamenti è di 450 milioni di euro per far fronte a più o meno 100mila domande con esito positivo.
Pagamento aiuti Pac agricoltura, chi riceverà le erogazioni?
I settori che beneficiano degli aiuti della Politica agricola comune (Pac) sono quelli relativi al sostegno dei redditi dei lavoratori agricoli al fine di arrivare a un equilibrio, dal punto di vista della sostenibilità dell’ambiente e della redditività economica. Un ulteriore aiuto viene posto al reddito agricolo per i primi 14 ettari per imprese operanti nel settore con al massimo 50 ettari.
Gli obiettivi non trascurano il sostegno ai giovani, alla promozione di pratiche di sostenibilità agricola, ma anche al fine di tutelare l’ambiente, la biodiversità e il benessere negli allevamenti.
Con le risorse stanziate per la Pac si vanno a sostenere, inoltre, alcune tipologie di colture, quali quelle del riso, della soia, del frumento duro, della barbabietola da zucchero, dell’olio di oliva, degli agrumi e così via. Infine, si evidenziano aiuti volti a sostenere lo sviluppo rurale per le superfici e gli animali.
Erogazioni agricoltura tagliate, ecco perché e cosa fare
C’è tuttavia un dato che emerge nei pagamenti in arrivo della Politica agricola comune (Pac) per gli anticipi da corrispondere entro la fine di novembre 2023. Alcuni aiuti sono stati tagliati di importo anche fino al 37,5 per cento. Si tratta di riduzioni in via cautelativa per interventi di sviluppo rurale, che comprende alcuni settori quali la produzione integrata, l’agricoltura biologica, le indennità compensative di montagna e il benessere degli allevamenti.
Secondo quanto predisposto dal ministero dell’Agricoltura, del della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) e dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), la riduzione si rende occorrente per evitare che si verifichino fenomeni di doppio finanziamento. E, in questo modo, di contravvenire a quanto prevedono le norme dell’Unione europea.
Tuttavia, i beneficiari dei sostegni dovranno attendere le ulteriori verifiche e controlli che verranno eseguiti nelle prossime settimane dagli enti interessati, ovvero dalle Regioni e dale Province autonome. Dai controlli si deciderà se confermare le riduzioni degli importi spettanti oppure procedere con l’annullamento dei tagli.
Nel caso di annullamento dei tagli, l’importo spettante alle imprese agricole sarà più elevato in quanto comprendente anche le risorse non riconosciute nella prima fase delle erogazioni.