La Cassazione, come si sa e come è noto, ha respinto il ricorso dell’Università Nicolò Cusano in merito al sequestro dei 20 milioni di euro disposto dall’autorità giudiziaria a gennaio del 2023 a seguito di un’indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza. E fin qui, si sa ogni cosa o quasi. Inchiesta, dopo le notizie di stampa e dopo il sequestro e via via i vari ricami e fronzoli vari, non è che abbia avuto seguito o che ci siano state altre decisioni o altre prese di posizione. Tutt’altro. Anzi nel silenzio si va avanti senza che nessuno abbia mai spiegato nel pratico e nel dettaglio, il motivo del sequestro e soprattutto dell’indagine. Tutt’altro.
Bandecchi e la sentenza della Cassazione: “Aspettiamo le motivazioni ma se fossero entrati nel merito non potevano respingere il ricorso…”
Ma è tutto a posto? O c’è qualcosa che non torna, soprattutto in merito al discorso relativo alla famosa “Terza Missione” e quello che dice la legge in merito ad essa, e soprattutto come viene applicata, non solo dall’Università Nicolò Cusano, ma anche da tutte le maggiori università italiane, per non parlare a livello europeo, visto che l’Italia, fino a prova contraria, fa parte della Comunità Europea.
Eppure, c’è una legge che parla chiaro, quella che dovrebbe essere applicata come tutte le leggi, anche se troppo spesso in Italia invece di leggerle come sono, e applicarle nel vero senso della parola, si interpretano, generando dubbi (inesistenti in questo caso ndr) e confusioni.
Ne sa qualcosa il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, nonché, nel caso specifico, fondatore dell’Università Nicolò Cusano Stefano Bandecchi che a Tag24 torna sull’argomento relativo alla decisione della Corte di Cassazione: “Non sappiamo ancora le motivazioni della sentenza sul ricorso, non sono ancora venute fuori, ma saranno di carattere politico. I giudici non sono entrati in nessun merito, anche perché se l’avessero fatto non avrebbero potuto respingerlo, diciamo che hanno fatto un favore alla Guardia di Finanza. Lo Stato si aiuta, però questo lo capiremo seriamente solo dopo e si capirà cosa è successo e cosa è avvenuto: o sarà una supercazzola o qualcosa da approfondire. Ma io conosco lo Stato nel quale vivo e, sinceramente, non mi fido tanto della giustizia…“
Quello che ha fatto riflettere sull’argomento Bandecchi sono i titoli che tanti hanno dato alla notizia: Giustizia batte Bandecchi, un modo di fare e di spiegare le cose che non hanno molto senso giuridico e civico, ed è qui che il Coordinatore di Alternativa Popolare non accetta la condizione: “Ma è accettabile pensare che in Italia ci possano essere titoli con “La Giustizia batte un cittadino? Lo trovo aberrante, anche perché la giustizia deve essere al servizio del cittadino, ma è lo Stato che ha perso se stesso e la regolarità del ragionamento. Purtroppo si leggono bestialità come questa, e qualcuno crede anche siano serie e vere. E’ mostruoso“.
Stefano Bandecchi non si dà pace ed esorta ad andare avanti, avendo la convinzione che tutto si sistemerà e sarà ancora più edificante dopo: “Questa decisione, lo ribadisco, in gran parte è fuffa, anche perché se in Cassazione avessero avuto voglia per un solo minuto di entrare nel merito, avrebbero dovuto dire che volevano cambiare le leggi per tutte le università italiane, quindi sono sereno”.
“Ad ogni modo non ci fermeremo qui – sottolinea Stefano Bandecchi -, andremo in Europa e andremo avanti nel merito anche a Roma, bisogna essere condannati per tre gradi di giudizio, per questo dico che è tutta fuffa. Pensare che nemmeno l’Agenzia delle entrate è entrata nel merito. Il punto chiave, a mio modo di vedere, è che tutto resta un giochetto politico, anche se 22 milioni in meno non mi fanno male. Gli altri continuano a dire stupidaggini, sperando che io cambi il mio atteggiamento, ma non lo farò, sono sereno perché penso di avere ragione“.
Bandecchi: “La magistratura e la Finanza dicono una cosa, l’Anvur incentiva le università a entrare nel mondo commerciale”
Il problema principale, la chiave, è come viene vista la Terza Missione nel mondo esterno e, in questo caso, in chi deve giudicare e constatare che le leggi siano rispettate. Ed è qui il problema, considerato che tutte le maggiori università italiane adottano lo stesso sistema e tante di loro, forse, stanno osservando con attenzione cosa accade all’Università Nicolò Cusano, tanto che Stefano Bandecchi è proprio qui che punta il dito e fissa il chiodo col martello: “Il modus operandi Cusano è identico al modus operandi di tutte le maggiori università italiane e oggi l‘Università Nicolò Cusano viene attaccata ingiustamente e il giorno che qualcuno tirasse fuori una sentenza sbagliata allora tutto, e dico tutto il sistema universitario italiano, dovrà cambiare. Ed è già successo, sia ben chiaro, anche perché quando a noi son venuti a dirci di applicare la legge a Consumo, io feci ricorso dicendo: scusate se l’applico io, allora la devono applicare tutti. E così è stato. Capisce che per fregare me, o non so cosa volessero fare all’epoca, si sono fregati tutti?”
E il fondatore dell’Unicusano va avanti e non si ferma, sostenendo quello che dice da mesi, ovvero che la “famosa” legge sulla Terza Missione viene applicata da UniCusano in tutte le sue forme così come è e così come è stata scritta: “Se oggi Bandecchi non può usare gli avanzi del bilancio per costruire e costituire delle aziende, il nostro modus operandi non solo è giusto ma diventerà ancora più giusto nel tempo“.
E qui Stefano Bandecchi cita un convegno di una decina di giorni fa circa organizzato dal Politecnico di Torino sulla “Terza Missione e il processo che sta avendo negli atenei” dove, oltre a partecipare i direttori commerciali delle più importanti università italiane, con Unicusano unica università telematica invitata, tra i presenti c’era pure Antonio Uricchio, Presidente ANVUR che, per sua stessa ammissione, ha stimolato gli Atenei ad andare avanti nel percorso tracciato perché “le università devono affacciarsi al mondo esterno anche e soprattutto grazie al processo che la Terza Missione sta avendo, soprattutto dal punto di vista commerciale ed è lì che si deve proseguire“.
Parole che fanno capire bene cosa è diventata e cosa è sempre stata la Terza Missione nella sua essenza e nell’evoluzione che ha avuto nel tempo. “E’ incredibile – prosegue Stefano Bandecchi – come sia lo stesso Anvur che incentiva le università a entrare nel mondo commerciale. In quella riunione tra Anvur e i direttori commerciali delle università più importanti d’Italia, c’eravamo anche noi, invitati, questo potrà pur dire qualcosa o no? La verità è che la legge italiana non ha ancora capito nulla e il bello è che continuano a venirmi dietro, con la Finanza che, a mio modo di vedere, si è messa in una situazione dalla quale non riesce più ad uscire”.
“Per non parlare della magistratura, della quale non mi fido – sottolinea Stefano Bandecchi -, o meglio diciamo che esiste al mondo un 50% di magistrati che fanno bene il loro lavoro e altri che non lo fanno per niente e per me sono corrotti. Ma vogliamo pensare e ricordare, e non dimenticarlo mai, che è stato sbattuto in galera uno degli uomini più buoni e giusti che ci fossero al mondo come Enzo Tortora? E mi parlate ancora di magistratura? Un uomo per bene che non aveva fatto nulla, ma a causa di un pentito e di un nome sul documento sbagliato è andato in galera. Senza dimenticare il signor Palamara, lui stesso ha detto che c’era un sistema corrotto e lui va ancora in giro senza che nessuno gli abbia fatto o detto nulla. Quindi, io di che mi devo preoccupare? Tanto prima del terzo grado di giustizia si dovrà parlare di leggi, di applicarle e vedere chi l’ha fatto o meno, poi lì non si può più interpretare”