Le possibili dimissioni di Moni Ovadia dal ruolo di direttore del Teatro Abbado di Ferrara ha ormai coinvolto non solo il mondo della cultura, ma anche quello della politica. Se lo scrittore ed attore di origini bulgare ed ebreo sefardita mantiene una piccola possibilità sul cambiare idea, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha più volte dichiarato che accettare le dimissioni di Ovadia è un compito che spetta al sindaco Alan Fabbri (in quota Lega) e al consiglio d’amministrazione del teatro.
Ovadia ha parlato da direttore dell’Abbado o a titolo personale? La scelta delle dimissioni è stata personale o motivata dagli attacchi politici? Tag24.it ha contattato il sindaco Fabbri per rispondere a queste domande e l’esponente leghista ci ha detto: “
Il sindaco Fabbri (Lega) sulle dimissioni di Moni Ovadia: “Non sono io a decidere, c’è un consiglio d’amministrazione che decide”
Ovadia aveva anticipato proprio a Tag24.it che domani, venerdì 20 ottobre 2023, presenterà le sue dimissioni dal Teatro Abbado e, sempre a Tag24.it, aveva anche detto che Sgarbi stava pensando ad un qualche intervento per cambiare le carte in tavola. Una moral suasion per annullare le dimissioni?
Molti dei commenti politici e non ruotano attorno al sapere se Ovadia parlasse a titolo personale o come rappresentante del teatro e Sgarbi, considerata anche l‘amicizia che lo lega allo scrittore, ha detto:
Il consiglio d’amministrazione dovrà valutare venerdì, 20 ottobre 2023, quelle dimissioni con riferimento alle funzioni nel teatro, perché le opinioni possono essere discutibili, però ritenere che abbiano danneggiato il teatro è quello che dovrà valutare il consiglio di amministrazione. Quindi è ancora aperta la possibilità che le dimissioni vengano respinte in nome di una legittimazione della libertà d’opinione, quando essa non diventi pronunciata nel nome dell’istituzione che tu rappresenti: e non mi pare che sia questo il caso.
Abbiamo chiesto al sindaco di Ferrara Alan Fabbri se ha intenzione o meno di accettare le dimissioni di Ovadia:
“Non è detto che Ovadia si debba dimettere e non sono io che debbo accettarle o meno: il teatro è un ente autonomo, è di proprietà del Comune ma c’è la fondazione con CDA che è composto da più persone tra cui c’è anche il presidente Michele Placido, delle personalità di Ferrara, c’è Buttafuoco, tutto un sistema di persone. Tutti dicono che è il sindaco che deve accettare ma è un ente autonomo. ‘Ste robe qua, dimettiti, non dimetterti, non m’appartengono: per me conta portare a casa dei risultati per la cultura e per il teatro e Moni Ovadia ha dato la dimostrazione di saperlo fare“.
Quali sono i suoi rapporti con Ovadia? “Io, da quando si è insediato, sono sempre rimasto contento, non capisco le dimissioni, perché nessuno gliel’ha chieste“.
Ovadia si era espresso così nei confronti delle azioni militari israeliane:
La Striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l’accesso delle merci, l’energia, l’acqua. Non a caso l’Onu aveva già dichiarato Gaza zona ‘non abitabile’. La situazione è vessatoria, dirò di più: è infernale. Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esista, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano.
Il sindaco Fabbri a tal proposito dice:
“Io ho fatto un distinguo tra la sua opera di carattere generale da direttore del teatro, che ha portato risultati importanti, più il teatro che è già di per sé importante nel panorama italiano, insomma ha sempre lavorato bene, così come rispetto le sue opinioni di carattere politico, seppur non condividendole: quando l’ha nominato, giustamente tramite un’operazione di Vittorio Sgarbi, ne sono molto contento, lo sento spesso, siamo amici, siamo persone diverse, ma dal punto di vista umano molto simili. Poi se uno mi dice “pensa quello che pensa lui sulla situazione mediorientale” nella mia piccola parte di mondo che è la mia persona dico no, non la penso come Moni Ovadia”.
Sgarbi sulle dimissioni di Moni Ovadia: “Paura per una bocciatura dei fondi”, ma il sindaco Fabbri dice: “Moni Ovadia sa come portare risultati con il teatro”
Negli ultimi due giorni Sgarbi si era speso per scongiurare un cambio di guardia al Teatro Abbado, considerato che i risultati ottenuti con la direzione di Ovadia sono stati più che lusinghieri. Il sottosegretario ci tiene a sottolineare la differenza fra espressione di un parere personale e l’uso politico del proprio ruolo istituzionale per esprimere un giudizio netto sulle colpe di Israele nella sua guerra con la Palestina.
Sgarbi ha quindi aggiunto:
E’ nata la sensazione che il consiglio comunale di Ferrara, essendo tutto contro di lui, dal Pd a Fratelli d’Italia, e da ultimo anche Italia Viva, potesse bocciare la richiesta di fondi per il teatro. Così lui si è dimesso per evitare che il teatro avesse un limite di finanziamenti per colpa sua. Io chiedo al sindaco dunque di respingere le sue dimissioni. Il teatro di Ferrara ha raggiunto, con la gestione di Ovadia, ottimi risultati e non è mai stato il palcoscenico di attività politiche del suo direttore il quale, pur valutando l’opportunità di non esporre il suo ruolo per il teatro a critiche per il suo pensiero, non può essere costretto al silenzio al di fuori delle sue funzioni e nessuno può capirlo meglio di me.
Non si sa ancora se ciò o l’eventuale intercessione di Sgarbi potrebbero essere fattore decisivi per le possibili dimissioni di Ovadia: non resta che aspettare domani per saperlo.