Ci sono novità significative per le Partite IVA in Italia. Tra queste, emerge una modifica fondamentale al calendario dei pagamenti Irpef, introducendo un’estensione dei termini di versamento. Infatti, è ormai ufficiale la possibilità di rinviare a gennaio 2024 l’acconto Irpef che si dovrebbe pagare a novembre: andiamo a vedere quali sono le differenze e come si paga il secondo acconto per i lavoratori autonomi investiti dalla novità.
Questo cambiamento non è nato isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di riforme fiscali. Infatti, l’approvazione di questo decreto fa parte delle misure urgenti di economia e finanza, varate il 16 ottobre 2023. Le modifiche proposte erano già state discusse in precedenza, ma il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente ratificato queste decisioni nell’ambito della Legge di Bilancio.
Acconto Irpef a gennaio 2024: beneficiari e criteri di accesso
I beneficiari di questa nuova normativa sono le persone fisiche titolari di Partita IVA. Tuttavia, non tutti possono accedervi: la soglia di accesso è determinata dai ricavi o compensi annui. Per essere precisi, se nel 2022 questi ricavi o compensi non hanno superato i 170 mila euro, il contribuente rientra nella categoria beneficiaria.
Acconto Irpef a gennaio 2024, oppure no: come funziona
La regolamentazione recentemente adottata offre due opzioni principali ai contribuenti:
- Posticipazione del pagamento: tradizionalmente, il secondo acconto IRPEF era dovuto entro il 30 novembre. Ora, però, questo è stato prorogato fino al 16 gennaio 2024.
- Rateizzazione dell’importo: a partire dal 16 gennaio 2024, vi è l’opportunità di suddividere l’importo in un massimo di cinque rate uguali. Questo fornisce una maggiore flessibilità nel pagamento.
Come rateizzare l’importo
La possibilità di rateizzare l’importo è una caratteristica saliente del nuovo decreto. Ecco come funziona:
Il primo pagamento è fissato per il 16 gennaio, e non sono dovuti interessi su di esso.
I successivi pagamenti, se scelti dal contribuente, saranno distribuiti mensilmente, con una scadenza sempre fissata al 16 del mese. Le rate sono quindi fissate per il 16 di ogni mese, da gennaio a maggio.
A partire dalla seconda rata, saranno applicati degli interessi sulle somme dovute.
Nuovo calendario versamento Irpef per le partite IVA
I titolari di Partite IVA dovranno quindi prestare attenzione alle seguenti date chiave:
- Primo acconto: una quota del 40% da saldare entro il 30 giugno o, per alcuni, in luglio.
- Secondo acconto: questa quota, che rappresenta il 60% dell’acconto totale, avrà pertanto due nuove scadenze:
- Entro il 30 novembre 2023 per chi ha redditi oltre i 170 mila euro.
- Entro il 16 gennaio 2024 per chi ha registrato redditi del 2022 non superiori ai 170 mila euro. Questo può essere effettuato in un solo pagamento o iniziale di un piano di cinque rate.
Benefici della nuova regolamentazione
Il cambiamento proposto mira a spostare gli acconti al periodo effettivo piuttosto che all’anno precedente. Questa modifica avrà un effetto sul bilancio, con una stima di circa 2,5 miliardi di fabbisogno. Tuttavia, ciò offre un respiro finanziario alle Partite IVA, eliminando la necessità di anticipare le imposte in un unico pagamento, una delle questioni più discusse dai lavoratori autonomi, chiamati a pagare in anticipo una tassa basata sul fatturato dell’anno precedente.
Sebbene la proroga sia stata introdotta solo per quest’anno, si spera che entro la fine del 2024 la rateizzazione mensile degli acconti prevista dalla riforma fiscale possa diventare una realtà stabile: lo auspicano anche le partite IVA che nell’anno di riferimento hanno registrato redditi superiori a di 170 mila euro, alle quali il prossimo anno la novità dovrebbe comunque venire estesa. L’obiettivo è rendere i pagamenti mensili, in contrasto con i pagamenti anticipati. La riforma fiscale intende anche mantenere il sistema attuale di calcolo, ma distribuire meglio il carico fiscale.