Gli ultimi sondaggi politici Noto realizzati per la trasmissione Porta a Porta a metà ottobre, certificano incrementi per quanto riguarda i partiti di vertice, mentre attesta ulteriormente il dominio della coalizione di governo, che ormai ha superato la percentuale di consensi ottenuta alle ultime elezioni. Continua a non convincere l’elettorato l’opposizione, che pur guadagnando piccoli margini di preferenze, non riesce a impensierire gli avversari, né tantomeno a infoltire la sua schiera di seguaci.
Sondaggi politici Noto metà ottobre: Fdi e Forza Italia su, Lega stagnante
Fratelli d’Italia continua a rivelarsi come il partito più apprezzato dagli elettori. Con una crescita di mezzo punto percentuale, FdI ha ora il 28% delle intenzioni di voto. Questa tendenza al rialzo potrebbe sembrare moderata, ma è abbastanza consistente da consolidare la posizione del partito come leader in Italia. La premier Giorgia Meloni continua quindi a riscuotere fiducia nell’elettorato.
Dall’altro lato, osserviamo la Lega, che ha mostrato una tendenza opposta. Pur avendo il 10,5% delle preferenze, non ha mostrato segni di crescita nell’ultimo mese. Ciò potrebbe essere particolarmente sorprendente dato il clima attuale, con dibattiti riguardanti la gestione dei migranti.
Forza Italia, invece, ha evidenziato una crescita, raggiungendo il 7,5% delle intenzioni di voto. Ma mentre questi tre partiti dominano il panorama, non possiamo dimenticare il quarto partito della coalizione, Noi Moderati, che detiene stabilmente l’1,5% dei consensi. Sommando queste cifre, il centrodestra sembra avere un consenso complessivo stimato al 47,5%, un numero che supera i risultati delle precedenti elezioni politiche e consolida la sua posizione di forza.
Sondaggi politici Noto: cosa succede nel centrosinistra
Guardando l’opposizione, il Partito Democratico ha mostrato segni di vitalità, guadagnando mezzo punto e raggiungendo il 19,5%. Ma questa cifra indica anche una sfida per il partito: l’ostacolo “psicologico” del 20%, soglia che è difficile sfondare, e questo è un dato che è elemento comune anche negli altri sondaggi. Nei prossimi tempi, con dibattiti sul salario minimo e altre politiche cruciali, sarà interessante vedere come il PD affronterà questi problemi.
A fianco, anche il Movimento 5 Stelle ha registrato un incremento di mezzo punto percentuale, posizionandosi al 17,5%. L’obiettivo è scalzare il PD dal secondo posto, tuttavia, anche se 2 lunghezze di distanza sembrano tante, il gap è ancora ampio.
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Il punto sui partiti minori
Esaminando i partiti di dimensioni ridotte, vediamo una situazione piuttosto stabile. L’alleanza Verdi-Sinistra detiene il 3% delle preferenze. Ma +Europa ha subito un piccolo contrattempo, perdendo mezzo punto e scendendo al 2%. Nel frattempo, due partiti del centro moderato, Azione e Italia Viva, mantengono una posizione stabile al 3%. Questo dato, anch’esso piuttosto comune tra i vari sondaggi politic, solleva interrogativi sulla loro capacità di superare la soglia alle prossime elezioni europee, dato che il limite è fissato al 4%.
Sondaggi politici Noto metà ottobre: la tabella
Andiamo a riassumere nella seguente tabella le attuali intenzioni di voto stimate da Noto nella sua ultima indagine:
PARTITO | RILEVAZIONE 17 OTTOBRE | RILEVAZIONE 19 SETTEMBRE | VARIAZIONE |
Fratelli d’Italia | 28% | 27,5% | +0,5% |
Partito Democratico | 19,5% | 19% | +0,5% |
Movimento 5 Stelle | 17,5% | 17% | +0,5% |
Lega | 10,5% | 10,5% | = |
Forza Italia | 7,5% | 7% | +0,5% |
Alleanza Verdi e Sinistra | 3% | 3% | = |
Azione | 3% | 3% | = |
Italia Viva | 3% | 3% | = |
+Europa | 2% | 2,5% | -0,5% |
Noi Moderati | 1,5% | 1,5% | = |
Considerazioni finali
A un mese di distanza, il guadagno per i partiti di vertice è emblematico nel sottolineare una situazione abbastanza bloccata dal punto di visto dei consensi elettorali. Mentre i partiti minori veleggiano tra la stabilità e il calo, c’è da considerare l’aumento di Forza Italia, probabilmente grazie alla maggiore fiducia che parte dell’elettorato ha verso il suo leader, Antonio Tajani.
L’opposizione, seppur registri dei leggeri aumenti, continua a non fare breccia nel cuore degli elettori indecisi, e soprattutto a non impensierire il governo, seguendo l’andamento e non registrando scossoni e movimenti degni di nota.