Nel Disegno di Legge di Bilancio 2024 è stata introdotta la proroga dell’ISCRO per il prossimo triennio. Una misura per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, per i quali è previsto anche un innalzamento del limite di reddito per l’accesso alla misura.
La proroga con le relative novità è stata inserita nel pacchetto di misure inserite nel DDL Bilancio, in merito al comparto lavoro.
Vediamo come funziona e come accedervi.
ISCRO 2024, prorogata per tre anni
Nella Conferenza stampa, tenuta a margine del Consiglio dei Ministri che, il 16 ottobre 2023, ha approvato il Disegno di Legge di Bilancio per il 2024, sono state annunciate diverse novità. Per il lavoro e per aumentare le buste paga dei lavoratori sono state annunciate divere misure: è stato confermato il taglio del cuneo fiscale, la rimodulazione dell’Irpef e anche la proroga dei fringe benefit.
Sono state confermate e presentate anche diverse misure per favorire le assunzioni dei lavoratori, oltre che diverse novità in tema di pensioni. Non sono mancate, come da promessa, diversi provvedimenti in favore delle famiglie.
Tra le diverse misure per il lavoro, nel testo, ci occuperemo di una proroga interessante: l’ISCRO. La misura, definita la “cassa integrazione” per gli autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, è stata prorogata per il prossimo triennio. Inoltre, si prevede anche l’innalzamento del limite di reddito per l’accesso alla misura.
La notizia della proroga dell’ISCRO è stata accolta con moderata soddisfazione, da parte dei rappresentanti di Assoprofessioni. Infatti, l’Associazione nazionale delle professioni ritiene che il rinnovo della misura è stato un segnale importante ed è stato apprezzato anche l’innalzamento del limite di reddito per accedere al beneficio. Ribadisce, inoltre, la necessità di rendere la misura strutturale.
Cos’è e come ottenerla
L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) è stata istituita, in via sperimentale, dalla Legge di Bilancio del 2021. L’indennità è rivolta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS.
Attualmente, l’ISCRO può essere richiesta una sola volta nel triennio 2021-2023 e viene erogata per sei mensilità, a decorrere dal primo giorno successivo a quello di presentazione della domanda.
Per quanto riguarda il rinnovo, ancora non si conoscono le misure operative e come funzionerà la misura. Quel che sappiamo è che è previsto un innalzamento della soglia reddituale d’accesso.
Attualmente, tra i requisiti, è necessario che il lavoratore autonomo abbia dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente. Naturalmente, il limite prende in considerazione solo il reddito derivante dallo svolgimento dell’attività di lavoro autonomo, esposto nel quadro RE, RH o LM della dichiarazione dei redditi.
Potrebbero cambiare anche i casi di decadenza, considerando che il Reddito di Cittadinanza, sarà abolito alla fine dell’anno. Oltre alla titolarità del Reddito di Cittadinanza, attualmente sono causa di decadenza dall’indennità ISCRO:
- La cessazione della Partita Iva nel corso dell’erogazione;
- La titolarità di un trattamento pensionistico diretto;
- L’iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Inoltre, l’ISCRO è anche incompatibile con le indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll e cariche elettive e/o politiche che prevedano, come compensi, indennità di funzione e/o altri emolumenti diversi dal solo gettone di presenza.
Come presentare la domanda
Attualmente, le domande devono essere presentate all’INPS, esclusivamente in via telematica, utilizzando l’apposito servizio online. Per il triennio 2021, 2022 e 2023, le domande possono essere presentate entro e non oltre il 31 ottobre.
In alternativa alla modalità telematica, i contribuenti possono presentare la domanda tramite il servizio di Contact Center.
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