Pregiudizio significa letteralmente “giudicare prima”, prima di cosa? Prima di conoscere, prima di avere evidenze, prima di avere prove.

Sono un fenomeno complesso che può avere radici profonde in esperienze personali e influenze sociali.

Per comprenderli appieno e prevenirne la trasformazione in discriminazione, è essenziale esplorare le loro origini e le strategie per combatterli.

Cosa sono i pregiudizi?

Nessuno è esente da aspettative e pregiudizi. Spesso formiamo la nostra prima impressione in una frazione di secondo. Alcune caratteristiche sono chiaramente evidenti: altezza, peso, colore della pelle.

In queste situazioni quotidiane, ricorriamo a idee stereotipate per valutare chi ci circonda. E questo è un bene, spiega Hans-Peter Erb, professore di psicologia sociale all’Università Helmut Schmidt di Amburgo: “Se non potessimo classificare le persone in categorie molto rapidamente, saremmo completamente sovraccarichi di informazioni“.

Gli stereotipi, però, sono solo una piccola parte dei pregiudizi. Ad alimentare questi ultimi ci si mette la sensazione – quando la vista di qualcuno ti dà una determinata sensazione negativa – e la conseguente discriminazione, cioè il comportamento evitativo di quella persona.

Il pregiudizio si concretizza quando assegniamo a determinate persone delle determinate caratteristiche fisse, in base al genere, all’etnia, all’età o all’appartenenza religiosa.

Anche la prima impressione riguardante il viso fa tanto: i visi più tondi, con linee morbide, da bambino, ci fanno fidare maggiormente, ci calmano. I visi più spigolosi o con gli occhi più a mandorla, ci intimoriscono, ci sembrano persone “cattive”.

Così come tendiamo ad attribuire caratteristiche positive alle persone di bell’aspetto.

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Da dove nascono i pregiudizi?

Fin da piccoli impariamo a mettere le persone in delle scatole. Interiorizziamo le differenze tra uomini e donne, vecchi e giovani e impariamo che ci sono persone con colori della pelle o religioni diverse. Classifichiamo quasi automaticamente parenti, amici e sconosciuti.

Quindi possiamo dire che i pregiudizi fanno parte dell’essere umano.

Mettere le persone in compartimenti stagni è pratico perché aiuta ad avere una visione d’insieme e a valutare le situazioni. Impariamo presto a creare connessioni tra determinati gruppi di persone e il loro comportamento.

Un esempio: le donne sono premurose, gli anziani sono goffi nell’uso di smartphone e computer. Tutto questo accade nella tua testa, da solo, “con il pilota automatico” e di solito non sfociano in alcun comportamento malevolo.

Ma c’è un’alta probabilità che tali assegnazioni di “scatole” e “comportamenti” diventino radicate e portino alla discriminazione.

Il pregiudizio è il presupposto che tutti i membri di un certo gruppo si comportino in un certo modo e la discriminazione ci porta a comportarci di conseguenza.

Per esempio: pensi che le donne non siano brave a guidare (pregiudizio). Decidi di non andare mai in un’auto guidata da una donna (discriminazione).

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Come i pregiudizi influenzano il nostro comportamento

Gli stereotipi possono influenzare notevolmente il comportamento umano e avere implicazioni importanti in vari contesti, come il sistema giudiziario e la politica.

Le persone spesso basano le loro azioni su stereotipi e pregiudizi anche in modo inconsapevole.

Ad esempio, negli Stati Uniti, gli afroamericani possono essere puniti più severamente nei procedimenti giudiziari, e la competenza apparente di un candidato può influenzare notevolmente i risultati elettorali.

Nonostante tutto, è difficile separare i diversi stereotipi, specialmente quando si confrontano individui provenienti da culture o gruppi sociali diversi.

Una volta che si sono formati, gli stereotipi sono resistenti ai cambiamenti e il cervello tende a cercare conferme piuttosto che confutazioni.

Inoltre, le persone possono contribuire a far avverare le loro previsioni attraverso le cosiddette “profezie che si autoavverano”. Cosa sono?

Se inizio una conversazione con l’atteggiamento che la persona con cui sto parlando è distaccata e ostile, mi comporterò di conseguenza nei suoi confronti. La persona percepirà il nostro atteggiamento negativo e questo, a sua volta, influenzerà il suo comportamento: quindi reagirà in modo ostile.

Come si possono combattere i pregiudizi?

Gli stereotipi spesso si formano automaticamente e possono influenzare il nostro comportamento, anche quando non intendiamo farlo. Tuttavia, ciò non giustifica il comportamento discriminatorio.

Invece di combattere gli stereotipi, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla consapevolezza e la lotta contro la discriminazione. Educare le persone sui pregiudizi di genere, ad esempio, può portare a valutazioni più eque.

Il contatto diretto con persone di gruppi sociali diversi può aiutare a ridurre gli stereotipi, a condizione che avvenga in un contesto positivo e duraturo.

Anche i bambini possono formare visioni meno stereotipate quando crescono in ambienti diversificati, ma è importante mantenere questa diversità nelle scuole e nella società in generale.

I genitori devono fare attenzione a come parlano dei gruppi sociali diversi, poiché i commenti sprezzanti possono influenzare i bambini anche se non sono diretti a loro. L’obiettivo dovrebbe essere il cambiamento sociale su larga scala, creando condizioni per ridurre i pregiudizi e l’apertura a possibilità e opportunità più ampie.