La Procura per i minori ha chiuso le indagini su Riccardo Parrinello, il più giovane dei 7 ragazzi indagati per lo stupro di Palermo. Alla fine anche a lui è stata contestata l’accusa di violenza sessuale di gruppo: contrariamente a quanto emerso in un primo momento, il ragazzo (diventato nel frattempo maggiorenne) avrebbe avuto un ruolo di primo piano, la sera degli abusi. A denunciare lui e gli altri 6 indagati era stata una ragazza di 19 anni. Ieri in diretta tv la giovane è tornata a raccontare la sua storia.

Chiuse le indagini sul più giovane degli indagati per lo stupro di Palermo

Parrinello era finito in una struttura di detenzione per minori ma, dopo aver confessato la violenza, era stato scarcerato e trasferito in una comunità per “resipiscenza” (si pensava, cioè, che avesse capito il suo errore). Nel corso delle indagini, dopo aver analizzato dei filmati ripresi durante gli abusi – che ritraevano anche il giovane, nel frattempo diventato maggiorenne – si era deciso di incarcerarlo di nuovo.

Sembrava chiaro, dalle immagini, che avesse avuto un ruolo di primo piano nello stupro. E, come se non bastasse, nel periodo in cui era tornato in libertà, aveva aperto almeno due profili social, pubblicando frasi e immagini di sfida, come per “vantarsi” di ciò che insieme agli amici aveva fatto, come fosse un “hobby”, un “divertimento”.

Per questo, al termine delle indagini a suo carico, la Procura dei minori di Palermo gli ha ora contestato l’accusa di violenza sessuale di gruppo, come per gli altri 6 ragazzi del branco, tra i 18 e i 22 anni di età. Presto tutti potrebbero essere rinviati a giudizio: per via della gravità dei fatti e dell’eco nazionale della vicenda, si era subito deciso che gli accertamenti sarebbero stati condotti in breve tempo.

Cosa è successo al Foro Italico: il racconto della vittima in tv

A denunciare i 7 ragazzi era stata una 19enne di Palermo. Agli inquirenti la giovane aveva raccontato di essere stata abusata ripetutamente dal branco dopo una serata trascorsa in discoteca: dopo averla fatta ubriacare, con la forza i 7 amici l’avevano portata in una zona isolata, al Foro Italico, e violentata, riprendendo tutto con il cellulare.

Ieri, a volto coperto, la giovane ha preso parte alla trasmissione televisiva “Fuori dal Coro” condotta da Mario Giordano su Rete 4, ripercorrendo la vicenda e i suoi sviluppi. Stando a quanto ha ricostruito, quella sera avrebbe dovuto incontrare solo uno dei 7, Angelo Flores: si conoscevano già da tempo e si erano messi d’accordo per uscire. Lei si fidava, ne era innamorata. Ma con molta probabilità lui doveva già aver sentito i suoi amici.

Il resto della storia è purtroppo nota: dopo l’alcol, gli abusi a favore di camera nonostante le urla e le richieste di aiuto della giovane, poi abbandonata a bordo strada.

Ma io non mi vergogno, sono loro, quelli che mi hanno violentata, che si devono vergognare,

dichiara ora la 19enne che, nonostante la violenza appena vissuta – e altri turbamenti passati, tra cui la perdita della madre -, dice di voler continuare a “combattere”.

Ogni persona è diversa, io ho avuto traumi che ho superato da sola e voglio trasmetterlo agli altri per dimostrare che si può andare avanti – ha dichiarato -. Non voglio fermarmi perché voglio portare un messaggio per gli altri ragazzi.

Gli altri casi di stupro

La vicenda di Palermo era salita alla ribalta delle cronache a poca distanza da quella di Caivano, dove due cuginette di 10 e 12 anni sono state abusate dal branco. Poi, di recente, si era parlato di un nuovo stupro a Torino. Una ragazza di 20 anni aveva denunciato di essere stata violentata a una festa senza che nessuno la aiutasse, nonostante le sue richieste di “salvataggio”. In 6 sono finiti nei guai: avrebbero tutti tra i 18 e i 23 anni di età. Sono accusati, come gli amici siciliani, di violenza sessuale di gruppo.