Il Presidente egiziano al-Sisi ha acconsentito ad aprire il varco di Rafah, situato a sud di Gaza, al fine di agevolare l’arrivo di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese. Questa notizia è stata comunicata nel tardo pomeriggio di ieri, il 18 ottobre, da parte del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante la sua breve visita a Tel Aviv.
Varco di Rafah, quando riapre?
Il permesso di attraversare il varco, ha specificato Biden, verrà concesso a partire da venerdì 20 ottobre, quando i primi mezzi del convoglio umanitario potranno finalmente entrare.
Biden ha lasciato Israele per tornare a Washington senza andare ad Amman, la capitale della Giordania, dove avrebbe dovuto incontrare il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, come previsto nel suo viaggio nel Vicino Oriente. “Non parlo di cose se non ho fiducia nella fonte da cui le ottengo. Il nostro Dipartimento della Difesa dice che è altamente improbabile” che Israele abbia attaccato l’ospedale di Gaza, ha dichiarato il leader statunitense. Secondo Biden, Hamas non rappresenta l’intero popolo palestinese, ma ha commesso atrocità peggiori di quelle commesse dall’ISIS e l’attacco del 7 ottobre è paragonabile all’11 settembre subito dagli Stati Uniti: la priorità, ha sottolineato, è garantire il ritorno degli ostaggi vivi.
Il capo della Casa Bianca ha successivamente annunciato che in questa settimana chiederà al Congresso un “pacchetto di supporto senza precedenti per la protezione di Israele”. Ha dichiarato: “Il mondo riconoscerà che Israele è più potente che mai”. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha comunicato che “dopo la richiesta del presidente americano, Israele non bloccherà gli aiuti umanitari provenienti dall’Egitto, a condizione che siano limitati a cibo, acqua e medicine destinati alla popolazione civile nel sud della Striscia di Gaza o a coloro che si stanno spostando lì, a condizione che questi aiuti non raggiungano Hamas. Ha precisato che verranno ostacolati tutti gli approvvigionamenti destinati ad Hamas”.
Bombardamenti in Libano e Siria
In seguito agli eventi a Beirut dopo la tragica esplosione all’ospedale Al Ahli di Gaza e ai conflitti lungo il confine tra Libano e Israele, il Regno Unito si unisce agli Stati Uniti nel consigliare di evitare i viaggi in Libano. L’esercito israeliano ha appena confermato di aver preso di mira obiettivi di Hezbollah nel paese. Le forze di Hezbollah hanno affermato di aver perso due membri nel combattimento nel sud del Libano.
Inoltre, si è verificato un bombardamento da parte del esercito israeliano su una postazione siriana nella regione meridionale del Paese. L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, un’organizzazione con sede nel Regno Unito, ha riferito di esplosioni udite nella provincia di Quneitra in seguito all’attacco israeliano. Anche sulle alture del Golan sono state riscontrate esplosioni, come testimoniato dalla stessa fonte.