I leoni da tastiera questa volta se la prendono con una ex cantante sarda che ha deciso di diventare gommista rilevando l’attività del marito morto per covid nel 2020. La storia è raccontata dal Messaggero che parla di Maria Luisa Congiu, che dopo una vita tra concerti, tour e album ha deciso di indossare la tuta da officina. Prima le critiche sui social poi le battute offensive e frasi denigratorie. Così Maria Luisa Congiu ha scritto un lungo sfogo su Instagram. Ha attaccato chi in questi anni l’ha derisa per la decisione di andare a lavorare nell’officina del marito, Pasqualino Puligheddu, morto a 49 anni: “Quattro scatti per stendere un velo pietoso su persone che, da dietro una tastiera di telefono o pc, si permettono di fare battute, perché in faccia non ne avrebbero il coraggio”.
Tra un concerto e l’altro lavora nell’officina del marito ucciso dal covid
Un lungo sfogo pubblicato insieme a quattro foto che la ritraggono in officina: “Per la prima volta in tre anni lo splendido di turno si permette di ironizzare sul fatto che lavoro in un’officina di pneumatici, come se questo fosse un disonore o un difetto”. E prosegue: “Per me è motivo di orgoglio tenere aperta l’attività di mio marito che abbiamo costruito dal nulla a suon di sacrifici e sudore. L’unico dispiacere è che non abbia potuto continuare lui a seguirla. Per il resto non posso che andarne fiera e arrivare sul palco a far festa con la gente dopo aver lavorato e guidato per chilometri non è certo penalizzante per la persona, può esserlo per la stanchezza che triplica alla fine di ogni giornata ma umanamente è solo ricchezza”. Il Sommo Poeta diceva “non ti curar di loro…”. E’ quello che la cantante-gommista ha deciso di fare.
Stefano Bisi