È stata condannata a 24 anni di carcere Valentina Boscaro, la 31enne che la notte del 25 settembre 2022 uccise il fidanzato Mattia Caruso a coltellate in un parcheggio di Abano Terme, a Padova. Il pm Valeria Sanzari aveva chiesto per lei il massimo della pena, l’ergastolo: dopo la lettura della sentenza, coloro che erano presenti in aula le avrebbero urlato contro “Assassina!”.
Omicidio Mattia Caruso, condannata a 24 anni Valentina Boscaro
Nel ricostruire la dinamica del delitto, ieri, 18 ottobre, durante la sua requisitoria, il pm aveva ribadito che Valentina Boscaro agì con “freddezza e crudeltà” quando, il 25 settembre 2022, uccise con una pugnalata al cuore il fidanzato Mattia Caruso, 30 anni. Si trovavano in un parcheggio di Abano Terme, in provincia di Padova: al culmine di una lite – l’ennesima – la 31enne aveva impugnato un coltellino a serramanico che la vittima teneva in auto e l’aveva colpito al petto con forza, provoncadogli ferite mortali.
A chiamare i soccorsi era stato un automobilista di passaggio, dopo aver visto il giovane a terra, inerme, in una pozza di sangue. Interrogata, Boscaro aveva tentato di depistare le indagini, parlando di un “aggressore misterioso” scappato subito dopo l’agguato; poi, una volta confessato il delitto, aveva dichiarato di non “voler uccidere”, ma di volersi difendere, visto che il ragazzo era violento con lei.
Una versione dei fatti (smentita dalle parti civili) che ha ribadito spesso, nel corso del processo. Nelle ultime settimane, ascoltata davanti ai giudici, aveva detto di esserne stata più volte picchiata e di aver deciso di abortire (dopo essere rimasta incinta, nel 2021), per non avere figli suoi. Poi aveva chiesto scusa. Ma secondo l’accusa non si sarebbe pentita di ciò che ha fatto. Per questo avrebbe meritato l’ergastolo e non i 24 anni riconosciutigli dalla Corte d’Assise.
La reazione della famiglia della vittima
Riferendosi all'”assassina”, come è stata appellata Boscaro al termine della lettura della sentenza, il papà di Mattia Caruso, Tino, ha parlato, ancora una volta, di una persona “satanica”. Lo aveva già fatto negli scorsi mesi, dicendo che il figlio era troppo innamorato e che lei era solita prendersi gioco di lui, maltrattandolo e sfruttandolo. Tanto che lui, da un po’, era cambiato.
La pena non è giusta, (Boscaro) ha preso in giro tutti come solo satana può fare. Non è una donna, è satana. Per me questa causa l’ha vinta lei,
ha riferito ieri ai microfoni del Gazzettino, parlando anche dei genitori della 31enne, che non avrebbero mai rivolto loro parole di vicinanza o di scuse. Secondo la moglie, invece, “giustizia è stata fatta”, almeno per ora. È probabile, infatti, che la sentenza venga impugnata e che si proceda con il secondo grado di giudizio.
Le ultime notizie di cronaca
Mentre a Padova si è chiuso il processo d’Assise nei confronti di Boscaro, a Varese è in corso quello a carico di Sergio Domenichini, il 67enne accusato di aver ucciso con un vaso la signora Carmela Fabozzi, 73 anni. I fatti risalgono al 22 luglio 2022. Stando a quanto ricostruito dall’accusa, l’uomo si sarebbe introdotto in casa dell’anziana per rapinarla quando, per motivi da accertare, l’avrebbe colpita alla testa, uccidendola.
A trovarne il corpo era stato il figlio, che ieri, 18 ottobre, in aula aveva espresso tutta la sua ira. Si sono chiuse, intanto, le indagini relative all’omicidio di Nada Cella, trovata morta a 24 anni il 6 maggio 1996 a Chiavari, in provincia di Genova. L’unica indagata è una certa Annalucia Cecere: potrebbe essere stata lei ad ucciderla, per motivi di gelosia. Ma altre due persone sono accusate di “favoreggiamento”: il commercialista a capo dello studio in cui la giovane vittima lavorava e sua madre. Nel tempo avrebbero anche reso alle autorità “false dichiarazioni”.