Entra nelle battute finali il processo per l’omicidio di Mattia Caruso: la richiesta della pm è di ergastolo a carico di Valentina Boscaro la donna, oggi 31enne, che nella notte tra il 25 e il 26 settembre del 2022 ha ucciso il fidanzato mentre viaggiavano in auto.
Omicidio Mattia Caruso, chiesto l’ergastolo per Valentina Boscaro, secondo l’accusa: “Ha agito con crudeltà e non ha mai dato segni di pentimento”
L’ergastolo e la detenzione in carcere, è questa la richiesta finale della procura al termine del dibattimento sul caso dei fidanzati di Padova, o meglio di Abano Terme. A giudizio è Valentina Boscaro, 31 anni, madre di una bambina di 7 che il 25 settembre del 2022, mentre viaggiava sull’auto del fidanzato Mattia Caruso, nel corso dell’ennesima lite, ha recuperato il coltello a serramanico che l’uomo teneva sotto il sedile posteriore della sua BMW Classe A e ha sferrato un colpo preciso e pieno di forza che gli ha sfondato il cuore mentre il trentenne ancora guidata. Il ragazzo, preso completamente alla sprovvista non ha nemmeno tentato di difendersi, secondo quanto emerso dall’autopsia. A chiamare i soccorsi quella notte fu un passante che allertò il 118 trovandosi davanti la scena terribile dell’uomo coperto di sangue, tanto che il soccorritore pensava fosse stato vittima di un incidente stradale. Invece, ad uccidere Mattia fu il fendente di una lama che gli ha sfondato il cuore, uccidendolo praticamente subito. Quando i soccorritori dell’ambulanza sono arrivati sul posto infatti, le condizioni di Mattia erano già impossibili da recuperare.
Il modo in cui è stato sferrato quel colpo, la freddezza ma anche la determinazione ad affondare la lama con grande energia, sono alcuni degli elementi che hanno spinto la pm Valeria Sanzari a chiedere l’ergastolo e il carcere per l’imputata Valentina Bascaro, parlando di “crudeltà” e di “mancanza di pentimento dimostrata”.
In realtà, nel corso del dibattimento Valentina Boscaro si è detta dispiaciuta e anche “davvero pentita di quello che ho fatto”.
Botte, maltrattamenti e crudeltà: la relazione turbolenta e la fine più atroce
La donna ha ovviamente avuto modo di raccontare la sua parte della storia, e ha ricostruito gli ultimi attimi di vita del fidanzato prima che le lo accoltellasse a morte. Ha quindi raccontato che il fidanzato era partito a tutta velocità guidando e che lei era spaventata e voleva scendere, ha raccontato di avergli chiesto di fermarsi, perché avevano rischiato di schiantarsi contro un auto data la guida spericolata di lui che l’avrebbe anche minacciata in quel frangente di buttarla nel lago. Solo in quel momento la ragazza avrebbe afferrato il coltello a serramanico che sapeva il fidanzato teneva in macchina e glielo avrebbe infilato dritto nel cuore.
La scena raccontata dall’imputata, rientrava nel normale menage della coppia che, come hanno ricostruito i carabinieri, era da sempre piuttosto turbolento. I due si erano lasciati e ripresi più volte ma sempre il legame era contraddistinto da discussioni, litigi, minacce e botte. Da parte di entrambi. La Boscaro infatti ha parlato dei maltrattamenti e della presunta pericolosità di Mattia Caruso che sarebbe stato solito maltrattarla minacciarla e anche violentarla, tutte cose di cui però nelle indagini non si è trovato inconfutabile riscontro, mentre si è verificato che le minacce e anche le botte erano reciproche, arrivavano da una parte e dell’altra.
La richiesta della procura va a chiudere il dibattimento in aula, la possibilità del fine pena mai secondo la pm è giustificata, come detto, dalla mancanza di pentimento, ma anche dalla crudeltà che risulterebbe chiara già solo esaminando la dinamica della terribile morte di Mattia Caruso: “La coltellata inflitta dall’imputata ha oltrepassato la parete toracica e la parete cardiaca e ha causato la morte per tamponamento cardiaco. Su questo nessuno ha alcun dubbio. La forza con cui è stato inferto il colpo ha permesso di arrivare il cuore” ha spiegato la magistrata. E quella forza, quella rabbia, quella ferocia forse costerà carissima all’assassina che verrà a breve a conoscenza del proprio destino. La sentenza infatti è attesa nelle prossime ore.