Quello di Renzo Garlaschelli è un nome impresso nella storia della Lazio. Con la maglia biancoceleste addosso ha vissuto per ben 10 stagioni, dal 1972 al 1982, vincendo uno scudetto straordinario, il primo per la squadra romana, sotto la guida di Tommaso Maestrelli. Per commentare la stagione della Lazio e il momento di difficoltà che sembra aver aperto il caso Immobile, Garlaschelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio, caso Immobile: Garlaschelli commenta a Tag24

Un pezzo dopo l’altro mister Sarri sta ritrovando la sua squadra. Oggi a Formello si sono rivisti i tre calciatori impegnati con le proprie Nazionali e da domani si entrerà nel vivo delle prove tattiche in vista della prossima sfida di campionato contro il Sassuolo. La Lazio non può più sbagliare, lo ha fatto troppo spesso dall’inizio della stagione e ora deve trovare continuità di risultati per tornare a lottare per le zone più alte della classifica. Per confermarsi in Champions, però, avrà bisogno dell’apporto di tutti e del miglior Immobile. Il capitano biancoceleste è alle prese con qualche noia fisica, ma sta cercando di recuperare per il prossimo match. Per commentare il momento dei biancocelesti e il caso Immobile, Garlaschelli, che con la maglia della Lazio è sceso in campo in oltre 200 partite, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La sosta può aver fatto bene alla Lazio?

“Sarri si lamenta sempre che si gioca troppo, quindi un po’ di riposo non può che aver fatto bene a questa squadra. Le ultime partite sono andate abbastanza bene. Sono arrivato buoni risultati, la Lazio ha vinto e non è poco ma non ho visto cose straordinarie. L’importante però era che arrivassero i risultati e sono arrivati, ora si deve ripartire. Il mister deve lavorare proprio sulle ultime prestazioni”.

Immobile sta lavorando tanto, non è al massimo della forma ma con il Sassuolo dovrebbe esserci. Tornerà ai suoi livelli?

“È un momento no, è evidente. Ha avuto qualche infortunio che non gli ha consentito di restare sui suoi livelli, ma sono periodi che capitano inevitabilmente nel corso della carriera di chiunque. Da qui a criticare uno come Immobile però ce ne passa. La trovo una cosa ingiusta, va sostenuto anche se non sta benissimo. Nonostante l’età e la condizione fisica, resto convinto che si tratta di un giocatore che può fare ancora tanti gol e tornerà a farli”.

Quindi pensi che sia impossibile che decida di partire, con destinazione Arabia Saudita, già a gennaio?

“Difficile fare una previsione in questo senso, perché i soldi fanno gola a tutti. È chiaro che è rimasto ferito da alcune critiche che ha sentito e letto sui social, ma lui deve prenderle per quello che sono. I tifosi sono così, almeno una parte di questi. Sono pronti ad applaudirti quando giochi bene e si lamentano quando invece le cose non vanno per il meglio. Resta il fatto che Ciro non è un attaccante che merita critiche. Ora vediamo cosa farà Castellanos, se è vero che è così bravo piano piano, probabilmente, prenderà sempre più spazio. Resta però il fatto che per arrivare a Immobile ce ne passa, troppo dovrà dimostrare. Di sicuro non basta un gol per arrivare a quello che ha fatto il capitano biancoceleste”.

Resta la fiducia nei confronti di mister Sarri? Dove può arrivare questa squadra?

“Lo avevo detto lo scorso anno e lo ribadisco adesso, ho piena fiducia nei confronti di Sarri e so bene che è in grado di fare un grande lavoro. Sono convinto che la Lazio debba lottare per arrivare nei primi quattro posti e confermarsi in Champions League perché è un’ottima squadra, costruita bene e che si è rinforzata sul mercato con buoni acquisti. Non sarà molto semplice, perché quello dello scorso anno è stato un campionato particolare in cui sono mancate alcune squadre importanti. L’inizio della stagione attuale non è stato semplice e ci sono punti ormai persi che vanno recuperati, ma i biancocelesti possono farlo”.

Abbiamo parlato di Immobile, ma per quel che riguarda la fase offensiva all’appello mancano anche le prestazioni di Felipe Anderson e Zaccagni, sei d’accordo?

“Felipe è un giocatore straordinario, uno che se sta bene può mettere in difficoltà qualunque tipo di difesa. Effettivamente, per ora, né lui né Zaccagni stanno rendendo al massimo. La scorsa stagione sono stati devastanti e anche questo influisce sui pochi gol realizzati dalla squadra. Sono meno brillanti, devono tornare loro per far sì che la Lazio possa tornare sui livelli della scorsa stagione”.

Lo scandalo delle scommesse nel calcio rischia di influenzare il campionato?

“Sinceramente credo di no. Abbiamo visto che alcune cose correranno molto velocemente, per Fagioli ad esempio è già arrivata la squalifica che lo terrà lontano dal campo per i prossimi 7 mesi. Ci sarà forse qualche problema, ma non si tratta di un vero e proprio scandalo di calcioscommesse. È più che altro un problema dei singoli calciatori, che non possono giocare da regolamento e che invece lo hanno fatto, entrando anche in circuiti illegali. Insomma hanno sbagliato due volte, ma non hanno influenzato nessun tipo di risultato”.

La differenza quindi sta nella mancata combine?

“Certo, loro hanno giocato e non possono farlo, lo ripeto, ma non c’è stata nessuna combine. Hanno sperperato i loro soldi, purtroppo tantissimi. Questo è quello che mi fa pensare. Ragazzi giovani che hanno buttato una fortuna, mi fa davvero impressione. Per Fagioli parliamo di 3 milioni, sono davvero tanti”.