I cittadini del Trentino Alto Adige sono chiamati alle urne: domenica 22 ottobre 2023, dalle 7 alle 22, seggi aperti per le elezioni regionali. Verranno rinnovati:

  • Consiglio provinciale e il Presidente della Provincia di Trento
  • Consiglio provinciale di Bolzano (il Presidente non è eletto dai cittadini)

Sommando le due Province si avrà il nuovo Consiglio regionale del Trentino Alto-Adige.

Il candidato di Alternativa Popolare, Sergio Divina, spiega in esclusiva a Tag24.it alcuni alcuni punti del programma elettorale, obiettivi e cambiamenti. Non sono mancate le critiche all’attuale presidente Fugatti, e alla sua Amministrazione, accusandolo di aver impoverito la provincia negli ultimi anni.

E’ stato detto più volte che il Trentino è impoverito rispetto a cinque anni fa: come mai?

Divina fa un paragone tra Trento e Bolzano e pone l’attenzione sul divario tra le due province. Trento, dice, ha perso risorse, in molti casi sprecandole, e mantenere la qualità dei servizi sarà molto difficile.

Cattiva amministrazione, anzi cattivissima. Ogni intervento che deve fare la pubblica amministrazione deve avere un obiettivo e gli interventi nel settore economico devono avere una ricaduta di risorse sul territorio. Se butti via i soldi vanno persi ma se gli investimenti saranno intelligenti i soldi torneranno nelle casse. Il Trentino vive di finanza propria o meglio trattiene i nove decimi delle imposte riscosse sul territorio con interventi intelligenti possono tornare soldi utili anche per altre attività come servizi, trasporti, scuola e sanità ma se sprechi ti impoverisci ed è quello che è successo nella provincia di Trento negli ultimi 7 o 8 anni”.

Afferma Divina che continua con il confronto:

Mentre Bolzano – provincia molto simile a Trento – è volata da un bilancio e una disponibilità di 7 miliardi e 600 milioni Trento conta 3 miliardi in meno e partiva alla pari: abbiamo oggi 4 miliardi e 600mila euro. Questo la dice lunga sulla giunta uscente che continua a sventolare interventi, pagamenti e sostegni ma di fatto ha sprecato denaro. Non abbiamo più grandi risorse per mantenere il livello di qualità dei servizi che avevamo cinque anni fa”.

In passato è stato un militante storico della Lega, perché l’addio al Carroccio?

Sergio Divina, trentino, classe 1955, ha un passato nella Lega, la Lega della prima ora. E’ stato segretario del partito in Trentino e consigliere provinciale, ed è stato senatore nel 2006. Una vita nel Carroccio, poi la decisione, sicuramente sofferta, di prendere nuove strade. Maurizio Fugatti lo conosce bene, dal Governatore è stato nominato presidente del Centro servizi culturali Santa Chiara di Trento. Nel frattempo i contrasti con il partito erano sempre più insanabili: dopo essere stato sospeso Divina ha deciso di rassegnare le dimissioni da questa carica e di presentarsi da solo alle elezioni del 22 ottobre. A sostenerlo anche Alternativa Popolare.

Io ho avuto negli ultimi anni un cattivissimo rapporto con i miei ragazzi perché quelli che governano il Trentino oggi sono quelli a cui ho tentato di trasmettere qualcosa di positivo ma devo aver sbagliato tutto o forse non mi hanno capito bene. Hanno interpretato tutto al peggio: queste persone hanno deciso di comandare, io gli ho spiegato che bisogna amministrare bene…comandare è un’altra cosa, forse a casa propria uno può usare questo termine. In questi pochi anni è stato distrutto un patrimonio culturale ed economico oltre che un sistema produttivo che funzionava.”

“Conosce bene Fugatti e anche i suoi ‘punti deboli’, cosa non potrebbe essergli d’ostacolo nelle prossime elezioni?

Parole dure, con un retrogusto amaro, quelle di Divina su Fugatti.

“Ho pochissima stima verso questo ragazzo che poi era un dipendente quando io ero capogruppo in regione. Ha interpretato male il senso del governo e non mi interessano i suoi punti deboli. L’arroganza con cui cali dall’alto le tue scelte che non sono state accettate da nessuno, la richiesta a me e ad altre persone che hanno fatto il loro per questa regione sono state quelle di dover mettere ordine perché noi pur avendo votato il centrodestra non rivoteremo più queste persone. Abbiamo ritenuto di dover fare la nostra parte allora”.

Divina: “Ad aprile in Trentino c’è stata la vicenda della morte del runner nei boschi e la gestione degli orsi presenti sul territorio: che idea si è fatto a riguardo?

E’ stato sbagliato fin dall’inizio e si continua a sbagliare. E’ stata sbagliata la gestione del problema: non si sapeva quanti orsi ci fossero, dove si trovassero e, su un centinaio di loro, solo due avevano il radio collare. Poi c’è stata la tragedia che ha visto coinvolto quel ragazzo ucciso da un orso, e in passato c’erano stati segnali chiari. Adesso il governatore dice di imbracciare il fucile e fare una strage di orsi, ma non si può fare! Non lo permette la legge, anche perché vanno seguite delle procedure specifiche. Adesso la cosa importante è pensare alla sicurezza di chi vive la montagna. Dobbiamo dire che il numero di orsi è alto e l’unico modo per bloccarli è – a detta degli esperti – la sterilizzazione delle femmine.

Bisogna poi pensare allo “sfoltimento”. Il Piemonte è entrato nel patto delle Alpi Orientali per il mantenimento dell’orso su questi territori, anche la Romania e la Slovenia ci sono e chissà quanti altri Paesi potrebbero ospitare orsi visto che siamo nella comunità europea ed è un progetto europeo. Dividendoci gli orsi non si creerebbero colonie numerose.

In questo momento quali sono le priorità per il Trentino?

Se non abbiamo un sistema economico che funziona non abbiamo la capacità di poter garantire nessun tipo di servizio perché soltanto con un sistema economico che funziona potremmo attuare ridistribuzione della ricchezza. Abbiamo un sistema che fa acqua e questo significa che sarà la prima cosa alla quale stare attenti.

Abbiamo due grandi blocchi, ossia il centrodestra e il centrosinistra, che si presentano sulla conformazione del governo nazionale. Noi ci troviamo in mezzo come un partito di centro e non allineato. Ho visto con piacere che Terni ha fatto una scelta come la nostra: una scelta di non schieramento.

I concetti di centrodestra e centrosinistra sono superati ed ho visto che un’aggregazione come quella di Bandecchi, che ha sbaragliato il campo a Terni, poteva essere una soluzione anche per il Trentino. Non lo conoscevo ed ho trovato una persona di un dinamismo eccezionale ed interessato all’espansione su tutto il territorio di un progetto come quello attuato a Terni.

Noi saremo il primo esperimento a livello provinciale e sperando di avere successo potremmo essere l’ago della bilancia per i prossimi governi. Chiunque vinca, se vince con meno del 40% non avrà un premio di maggioranza ma dovrà confrontarsi con chi sta al centro e noi condizioneremo i prossimi governi della nostra provincia.

Cosa pensa dell’autonomia differenziata?

Io credo che tutte le regioni dovrebbero chiedere orgogliosamente di amministrare tutte le materie che i nuovi articoli della Costituzione permettono. Ci sarà qualche piccola difficoltà ad affrontare materie che prima erano di competenza esclusiva dello Stato e che potrebbero anche trovarsi con piccole difficoltà, ma basta prendere le materie una alla volta, mano a mano che si prende confidenza con la gestione diretta.

Una cosa è che Roma pensi a tutto e lo pensi in modo centralista, un’altra è essere sul posto e capire bene i reali bisogni e trasformarli in risposte mirate perché chi meglio dei comuni, delle regioni e delle provincie, sa calibrare gli investimenti sul proprio territorio. Per me un’autonomia differenziata, un quasi sistema federalista, in Italia non farebbe che bene a tutti quanti.