Per i dipendenti della scuola, docenti, Ata e dirigenti scolastici, arriveranno gli aumenti degli stipendi nel cedolino di dicembre 2023 come prevede il decreto “Anticipi” votato dal Consiglio dei ministri nella giornata del 16 ottobre scorso. Si tratta di incrementi corrispondenti al ritardato rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024, le cui trattative all’Aran partiranno non prima del prossimo anno. Per effetto di questi incrementi – una tantum, quindi solo a dicembre prossimo – le buste paga del comparto scuola cresceranno da circa 600 euro fino a un massimo di 1.516 euro.
Il calcolo dipende dall’importo spettante a ciascun dipendente della Pubblica amministrazione per effetto dell’indennità di vacanza contrattuale, moltiplicato per un coefficiente fisso e per le tredici mensilità di un anno di stipendio.
Scuola, aumenti di stipendi a docenti e Ata nel cedolino di dicembre 2023
In arrivo anche per i docenti di scuola, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) e i dirigenti scolastici, gli aumenti degli stipendi in busta paga a dicembre 2023 per effetto del ritardato rinnovo del contratto 2022-20234. Si tratta di incrementi stabiliti dal governo nel decreto “Anticipi” votato lunedì scorso in Consiglio dei ministri che contiene alcuni costi per i conti pubblici per l’appunto da anticipare rispetto alla legge di Bilancio 2024.
Quello degli stipendi di circa 2,3 milioni i dipendenti della Pubblica amministrazione, scuola compresa, rientra in questo provvedimento.
Scuola aumenti stipendi docenti, come si calcolano?
Il calcolo di quanto spetti a ciascun dipendente del pubblico impiego avviene per effetto dell’indennità di vacanza contrattuale che dipende dal livello retributivo (dai 7,6 euro mensili dei livelli retributivi più bassi ai 22,27 euro delle fasce più elevate). Tali importi devono essere moltiplicati per le 13 mensilità annuali e per un coefficiente fisso, pari a 6,7.
Non rientrano negli aumenti di fine anno i lavoratori delle amministrazioni pubbliche territoriali (come Regioni e Comuni, ma anche i dipendenti tecnici degli atenei universitari), per i quali gli aumenti scatterebbero solo se il bilancio del proprio ente lo dovesse permettere.
Per questi dipendenti gli incrementi non dovrebbero spettare, quindi, a meno che non si riescano a trovare le risorse nel bilancio dell’ente per procedere con il versamento degli aumenti nei cedolini di dicembre prossimo. Operazione, a dirla tutta, abbastanza improbabile. In tutto, quindi, riceveranno gli aumenti in busta paga 1,5 milioni di lavoratori della Pubblica amministrazione (1,2 milioni della scuola), più circa 670mila dipendenti della Sanità.
Importi degli incrementi in busta paga spettanti a docenti e Ata
Si può stabilire quanto percepiranno i dipendenti della scuola nel cedolino di busta paga di dicembre 2023. Partendo dai collaboratori scolastici a bassa anzianità, il cui importo di indennità di vacanza contrattuale è pari a 6,84 euro al mese, l’incremento in busta paga a dicembre sarà di 595,76 euro; per i collaboratori con alta anzianità, invece, il calcolo porta a 749,93 euro.
Si continua con i maestri che abbiano bassa anzianità di servizio e indennità di vacanza contrattuale di 8.79 euro mensili, che riceveranno in busta paga una tantum a dicembre 765,61 euro, mentre quelli ad alta anzianità 1.056 euro per effetto di una indennità di vacanza contrattuale di 12,13 euro mensili.
Va meglio ai docenti delle scuole medie inferiori, le cui indennità di vacanza contrattuale per bassa e alta anzianità è pari, rispettivamente, a 9,52 euro e a 13,41 euro al mese. Per effetto del calcolo dell’aumento una tantum spettante a dicembre 2023, gli incrementi saranno rispettivamente di 829,19 e di 1.168 euro.
L’importo di 829,19 euro è identico per i docenti delle scuole superiori con bassa anzianità, mentre per i docenti con alta anzianità la cifra spettante è di 1.228,11 euro, per effetto di una indennità di vacanza contrattuale di 14,10 euro al mese. Infine, i dirigenti scolastici otterranno 1.516 euro in busta paga per effetto dell’indennità di vacanza contrattuale di 17,41 euro.