In arrivo aumenti una tantum per gli stipendi Pa a dicembre 2023: busta paga più alta per i docenti di scuola che otterranno un incremento di 1.200 euro, 800 euro in più andranno agli impiegati negli enti del pubblico impiego e 700 euro agli agenti di Polizia.
Gli aumenti arrivano per effetto di quanto prevede il decreto “Anticipi”, votato dal Consiglio dei ministri di lunedì scorso, 16 ottobre.
Per effetto del provvedimento, saranno anticipati nelle buste paghe dei lavoratori della Pubblica amministrazione (a eccezione dei dipendenti degli enti territoriali come Regioni e Comuni), due miliardi di euro a valere sulle risorse del 2023, in modo da liberare spazi nella legge di Bilancio del 2024.
Gli incrementi degli stipendi seguiranno meccanismi di calcolo differenti rispetto a quelli relativi al bonus dell’1,5 per cento stanziato nel corso del 2023 ai dipendenti della Pubblica amministrazione e della scuola e misurato sulla retribuzione di ciascun lavoratore.
Stipendi Pa dicembre 2023, ecco gli aumenti in busta paga: ai docenti 1.200 euro, impiegati più 800 euro
Aumenti degli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego e della scuola in arrivo con il pagamento del cedolino di busta paga di dicembre 2023. Si tratta di un anticipo rispetto agli incrementi degli stipendi attesi con il nuovo rinnovo dei contratti statali relativi al triennio 2022-2024, le cui trattative all’Aran non sono ancora partite.
Nella legge di Bilancio 2024 il governo guidato da Giorgia Meloni ha stanziato i primi 5 miliardi di euro che andranno a finanziare i rinnovi contrattuali ma per il loro utilizzo occorrerà attendere la conclusione delle trattative.
Stipendi Pa dicembre 2023, chi prenderà gli aumenti in busta paga?
Per quanto le parti sociali reclamano la perdita di potere di acquisto degli stipendi dei lavoratori Pa per l’alta inflazione del 2022 e del 2023, i tempi di firma degli accordi non saranno brevi.
Per questo motivo, il governo ha anticipato a dicembre prossimo il versamento delle prime quote per il mancato rinnovo del contratto, una sorta di bonus una tantum dell’1,5 per cento versato nei cedolini del 2023, ma con un calcolo differente.
L’incremento, infatti, non dipenderà direttamente da una percentuale applicata alla retribuzione normale moltiplicata per i relativi mesi (nel caso del bonus del 2023 il conguaglio è partito dallo scorso 1° gennaio).
Buste paga dipendenti Pubblica amministrazione, come si calcolano gli incrementi?
Nel calcolo si terrà conto dell’indennità di vacanza contrattuale, variabile per ciascuno a seconda del livello retributivo (dai 7,6 euro mensili dei livelli retributivi più bassi ai 22,27 euro delle fasce più elevate). Tali importi devono essere moltiplicati per le 13 mensilità annuali e per un coefficiente fisso, pari a 6,7.
Per effetto di questo calcolo, gli incrementi una tantum nella busta paga di dicembre 2023 partono dai 662 euro dei livelli più bassi, a 779 euro di un impiegato medio della Pubblica amministrazione (di seconda area e terza fascia), fino a 845,70 euro (per i funzionari di prima fascia e terza area), fino a 1.516 euro per i dirigenti di seconda fascia e 1.940 euro circa per quelli di prima. I medici prenderanno 1.500 euro in più, gli agenti di polizia 700 euro. Nella scuola, in media, i professori prenderanno 1.200 euro in più.
Chi non prenderà aumenti di stipendi nel 2023?
Sono esclusi da questo calcolo i dipendenti degli enti pubblici territoriali (come Regioni e Comuni, ma anche il personale tecnico degli atenei universitari), tutti soggetti ai bilanci degli enti. Per questi dipendenti gli aumenti non dovrebbero scattare, a meno che non si riescano a trovare i soldi nelle casse per procedere con il versamento degli incrementi nella busta paga di dicembre prossimo.
Operazione, a dirla tutta, abbastanza difficile. In tutto, quindi, riceveranno gli aumenti in busta paga 1,5 milioni di lavoratori della Pubblica amministrazione (1,2 milioni della scuola), più circa 670mila dipendenti della Sanità.