Per le pensioni anticipate del 2024 servirà avere almeno i 63 anni di età. È quanto si prevede nel disegno di legge di Bilancio del 2024 sui canali alternativi alle pensioni dettate dalla riforma Fornero. Resta in piedi il sistema delle quote, ma anziché la più volte ipotizzata conferma di quota 103, arriva la quota 104 che alza di un anno il requisito anagrafico, portandolo – per l’appunto – a 63 anni. 

È questa l’età alla quale sarà uniformata anche l’alternativa di quella che può essere considerata l’ex Ape sociale che, insieme a opzione donna, dovrà formare un unico canale di uscita. A questo punto è auspicabile attendersi una rimodulazione della misura dedicata alle uscite delle lavoratrici, ma sicuramente si convergerà verso l’età minima di 63 anni con qualche sconto per situazioni ben delimitate. 

Pensioni, per uscire prima nel 2024 serve avere almeno 63 anni

Tutte le ipotesi di pensione anticipata del 2024 inserite nel disegno di legge di Bilancio convergono verso l’età minima di 63 anni. È questa la nuova età minima della quota 104, il meccanismo di età e contributi che partirà dai 63 anni di età (con 41 di contributi) e non più dai 62 come la 102.

Con un anno in più di età, si allontana anche questo canale per i quota 41 “puri”, cioè l’alternativa per i lavoratori precoci. Chi ha iniziato a lavorare in età adolescenziale, dovrà puntare con totale convinzione alle pensioni anticipate di soli contributi della riforma Fornero perché canali alternativi più convenienti non se ne intravedono. 

Pensioni 63 anni 2024 con quota 104: ecco i requisiti di uscita anticipata 

Quota 104 conserverà alcuni istituti della quota 103 ma anche delle novità rispetto alla misura in scadenza il prossimo 31 dicembre. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha confermato il sistema di premialità per coloro che, nonostante il raggiungimento dei requisiti della quota 104 (età di 63 anni unitamente a 41 anni di contributi), decideranno di continuare a lavorare, anziché di andare in pensione. Per questi contribuenti c’è la possibilità di beneficiare del bonus contributivo del 9,19%, ovvero della percentuale di contributi che, in busta paga, sono a carico del lavoratore e non del datore di lavoro. 

In questo modo, il lavoratore avrà uno stipendio più alto, ma la quota dei contributi non versati non potranno essere accreditati nel monte Inps come continuerà ad avvenire, invece, per i versamenti del datore di lavoro. 

Pensione anticipata con Ape sociale e opzione donna: le novità del 2024 

Accanto alle premialità, dovrebbe esserci un sistema di penalizzazioni legato a chi riesca a uscire prima dei vincoli imposti dai requisiti previdenziali del 2024. Dovrebbe essere il caso dei lavoratori che andranno in pensione nel prossimo anno con il nuovo fondo – come è stato definitivo – di flessibilità tra Ape sociale e opzione donna. Anche quest’ultima dovrebbe convergere verso l’età minima di 63 anni come potranno a ipotizzare alcuni modelli di integrazione delle due misure delle ultime settimane. Ma chi dovesse riuscire ad agganciare sconti di età (ad esempio, le donne con figli), dovrebbe subire delle riduzioni sulla futura pensione. 

Quota 104, bonus per rimanere a lavoro e penalizzazione: i casi 

Tali penalizzazioni dovrebbero rimanere in vigore, nei confronti del neo pensionato, fino al momento della maturazione della pensione di vecchiaia, fissata ancora a 67 anni per il 2024. Dovrebbe, poi, essere confermato il tetto di assegno mensile per chi va in pensione con la quota 104: la 103, nel corso del 2023, ha visto l’introduzione del limite di poco più di 2.800 euro. A chi spettava una pensione più alta per i contributi versati, fino alla maturazione della pensione di vecchiaia, l’accredito non potrà essere più alto di questo tetto. Con l’aggiornamento dei valori al 2024 il tetto dovrebbe essere comunicato dall’Inps anche nel 2024.