A seguito di un malore improvviso, una signora è morta a poca distanza dall’ospedale di Scafati: non ha potuto ricevere le cure adeguate perché il pronto soccorso era chiuso per lavori. Ha dell’incredibile il caso verificatosi nella mattinata di oggi, mercoledì 18 ottobre, nel comune in provincia di Salerno.

Un episodio denunciato dallo stesso sindaco della città Pasquale Aliberti, che non ci sta e si schiera apertamente in merito alla tragedia. Nel formulare il proprio cordoglio alla famiglia della donna, 59 anni, il primo cittadino ha chiamato ancora in causa la Regione Campania.

Nel mirino, in particolare, la direzione generale dell’Asl di Salerno, già finita in passato nel ciclone della malasanità, e tutti gli enti preposti. Inammissibile che il punto di primo intervento dell’ospedale Mauro Scarlato sia chiuso da mesi e che non ci sia stata una appropriata riorganizzazione per gestire le emergenze.

59enne vittima di un malore fatale vicino al pronto soccorso di Scafati, il sindaco: “Totale solidarietà alla famiglia”

Il sindaco ha invitato le autorità specifiche a riaprire “subito” il punto di primo intervento del nosocomio e “si riattivi il 118 con personale sanitario qualificato”. In caso contrario, “siamo davanti ai terroristi della sanità“.

Totale solidarietà alla famiglia della signora che, colta da improvviso malore nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, non ha avuto la possibilità di essere soccorsa perché da qualche mese la direzione sanitaria ha chiuso il punto di primo intervento. Da sindaco ho chiesto informazioni su quanto accaduto, anche alla luce dell’intervento della nostra polizia municipale.

Aliberti ha così scoperto che la signora è stata soccorsa dal marito, presente al momento della drammatica vicenda. Il coniuge ha tentato il massaggio cardiaco, senza però ottenere i risultati sperati.

I nostri agenti della polizia municipale mi hanno riferito, inoltre, che una vota arrivati sul posto hanno allertato subito il 118, ma l’ambulanza è arrivata dopo oltre mezz’ora.

Il primo cittadino: “In un paese civile l’ambulanza deve intervenire in pochi minuti”

Nel giudicare “gravissimo” l’accaduto, il sindaco ha invitato “chi deve intervenire” a farlo “per evitare che tragedie simili si verifichino ancora”.

Non sento di riversare responsabilità sui medici che lavorano nell’ospedale: sono gli unici a non avere colpe, essendo anche loro vittime di una sanità che non tutela i diritti di nessuno. Bisogna subito riaprire il punto di primo intervento che è stato chiuso e riorganizzare il servizio 118. In un paese normale e civile un’ambulanza deve intervenire in pochi minuti.