Dopo le bombe piovute sull’ospedale di Gaza, che hanno provocato circa 500 vittime innocenti, non si sono fatte attendere le reazioni del mondo islamico. A cominciare dai governi di diversi Paesi abitati in maggioranza da musulmani, che hanno fatto sentire la loro voce contro Israele, che dal canto suo continua a professarsi innocente.

Ma le proteste hanno infiammato anche il popolo, che ha dato vita a proteste e scontri in piazze e luoghi simbolo di diverse città in tutto il mondo. Ma andiamo con ordine ed esaminiamo una fotografia della situazione.

Nazioni come Arabia Saudita, Giordania, Turchia, Egitto, Iraq, Iran ed Emirati hanno condannato con fermezza l’accaduto, puntando il dito contro lo Stato ebraico. Un’azione troppo grave, quella rivolta direttamente contro i civili.

Le reazioni del mondo islamico dopo le bombe sull’ospedale di Gaza: proteste in Palestina, Giordania e Iraq

A Ramallah, nello Stato di Palestina, i cittadini sono scesi in piazza a protestare, rendendo necessario l’intervento della polizia, che ha dovuto sparare in aria per dispendere i manifestanti. Non sono mancati gli incidenti: un blindato delle forze dell’ordine si è infranto su un manifestante, mentre un altro è stato ucciso da un proiettile esploso dalla polizia nel villaggio di Nabi Saleh.

Vigorose rimostranze anche nei territori di Jenin, Nablus, Hebron, Tulkarm e Tubas. Principale destinatario delle proteste il governo di Abu Mazen, che controlla la Cisgiordania, al quale viene chiesto di intervenire concretamente a Gaza. Altri scontri tra la folla e le forze israeliane di frontiera si sono registrati a Gerusalemme Est: a rimetterci la vita in questo caso è stato un palestinese.

Iniziative anche fuori dai territori palestinesi, a cominciare da Amman, capitale della Giordania. Qui è stato necessario intervenire con idranti e lacrimogeni, in dotazione alle forze di sicurezza, per sparpagliare le migliaia di persone radunatesi davanti all’ambasciata israeliana, convinte della colpevolezza di Tel Aviv.

Marcia di protesta anche a Baghdad, capitale dell’Iraq. Secondo la Cnn, i manifestanti hanno cercato di oltrepassare il ponte che porta all’ambasciata americana e alle sedi di governo. Anche in questo caso è dovuta intervenire la polizia.

La situazione in Turchia e Nord Africa: evacuazione delle ambasciate di Israele in Marocco e in Egitto

Ambasciata americana nel mirino anche ad Istanbul, in Turchia, dove la folla ha invaso l’intera area dove si trova il consolato americano. Fermo l’intervento della polizia con gas lacrimogeni e idranti: ben 43 dei 63 individui finiti in ospedale sono agenti. Una persona è morta per arresto cardiaco.

Le proteste sono andate in scena anche in diverse zone del Nord Africa. Manifestazioni e candele accese per le vittime civili di Gaza a Rabat, in Marocco. In migliaia nelle strade e nelle piazze del Cairo, in Egitto. Proprio in Marocco e in Egitto è stata disposta l’evacuazione delle ambasciate di Israele.

L’agenzia Tap parla di “proteste di massa” in favore della Palestina nella capitale tunisina Tunisi. Anche in Iran migliaia di persone sono scese in strada. Sede principale delle proteste la piazza Palestina di Teheran: i dimostranti si sono poi diretti verso le ambasciate di Inghilterra e Francia.