Caro affitti, non si placa la protesta degli studenti che per il secondo giorno montano le tende davanti a Montecitorio: in loro soccorso sono arrivati anche Conte e Schlein. Oggi 18 ottobre 2023 gli studenti protestano ancora contro il caro affitti e per il diritto allo studio, per rendere palese ai politici il disagio che vive ogni giorno chi studia da fuori sede.

Elly Schlein e Giuseppe Conte, segretari del PD e dei 5Stelle, hanno raggiunto gli studenti e criticato il governo su questo problema. Schlein ha detto: “Il governo non può nascondersi dietro i fondi europei“, mentre Conte ha aggiunto: “Intervenga il ministro Bernini, servono azioni concrete”.

Elly Schlein (PD) agli studenti in tende davanti Montecitorio: “Nella Legge di bilancio salta il fondo per gli affitti, presenteremo un piano casa nazionale”

Come accaduto a Milano a metà settembre, gli studenti tornano a protestare con le loro tende davanti ad un luogo politico: questa volta tocca a Montecitorio. Le tende che i ragazzi e le ragazze hanno piantato davanti alla Camera dei deputati rappresentano le difficoltà che devono affrontare quotidianamente per poter conciliare diritto allo studio con le spese che servono per vivere da fuori sede.

Le proteste quindi non coinvolgono più solo università, ma anche dove i politici deliberano (o dovrebbero farlo) su una tematica molto sentita dagli studenti e dalle studentesse italiane. Questa volta si sono aggiunti anche due esponenti politici di peso, come Elly Schlein e Giuseppe Conte, i segretari del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

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Entrambi concordano a distanza sul criticare il governo per l’inazione mostrata, ma i due leader di partito si focalizzano su due argomenti diversi. Schlein si concentra sulla legge di bilancio ormai in dirittura d’arrivo, dove sono scomparsi i fondi per il Piano affitti (circa 330 milioni) e non ci sono strumenti utili per affrontare il caro vita:

“Da qui passa quanto credi nel futuro di questo paese, perché siamo indietro anche ad altri sugli investimenti sull’istruzione e sull’educazione, anche noi stiamo insistendo su questo. Ci sono alcune possibilità in regioni che utilizzano i fondi del PNRR per riuscire ad eliminare quella lista dei beneficiari“.

La leader del PD è molto netta su questo:

“Il governo non può nascondersi dietro gli sforzi che fanno altri. Ad agosto abbiamo presentato sia alla Camera che al Senato una proposta per aiutare le famiglie rispetto al caro affitti e al caro acquisti: bisogna sostenere il diritto allo studio soprattutto per le famiglie economicamente più in difficoltà“.

Giuseppe Conte (5Stelle) critica il governo sull’autonomia differenziata: “C’è il rischio di creare scuole di fascia C”

La legge di bilancio ormai in dirittura d’arrivo non lascia spazio per interventi a favore degli studenti e del loro diritto allo studio. Giuseppe Conte, leader dei 5Stelle, è molto netto su questo e chiede che il ministro dell’università e della ricerca Bernini faccia qualcosa di concreto:

“Il problema non è solo di incontrarvi: il ministro deve affrontare, impostare e risolvere i problemi. Noi abbiamo due strettoie: una è la legge di bilancio, per noi da questo punto vista è vergognosa nella misura in cui obiettivamente fanno deficit ma non lo fanno per far crescere l’Italia: in un contesto di difficoltà puoi fare deficit, ma con quale obiettivo? Con quale visione? I settori che ci preoccupano di più sono sanità, istruzione ed università: se non imposti lì, tu condanni l’Italia al regresso“.

Molte delle misure proposte dal governo Meloni rischiano di aggravare il bilancio statale per il prossimo anno ed anche per le prossime leggi di bilancio: le risorse stanziate sono in deficit, cioè prese in prestito e dovranno essere ripagate dal sacrificio delle generazioni future.

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Conte è poi passato a parlare dell’autonomia differenziata, criticando il governo nel voler perseguire questo progetto di riforma. Il rischio, avverte il pentastellato, è che le disuguaglianze già esistenti in Italia riguardo l’istruzione vadano ad acuirsi:

“L’autonomia differenza è il disastro: avremo scuole in fascia A nelle regioni che già corrono di più e le scuole nelle regioni che attualmente corrono di meno se adesso sono in fascia B saranno di fascia C, o non classificate”.

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