Cosa sono i missili ATACMS usati dall’Ucraina? A quale velocità arrivano e qual è il costo unitario di quest’arma fornita dagli Stati Uniti?

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato di aver ricevuto dagli USA questa tipologia di missili e addirittura di averli già impiegati nel conflitto contro la Russia.

Ecco allora quali sono le caratteristiche dei missili ATACMS.

Cosa sono i missili ATACMS usati dall’Ucraina: caratteristiche balistiche e geometriche

I missili ATACMS sono armi tattiche di tipo superficie-superficie. L’acronimo ATACMS sta ad indicare Army Tactical Missile System e sono fabbricati dall’azienda statunitense Lockheed Martin, leader nel settore della sicurezza militare e nel campo aerospaziale. 

Grazie a sofisticati sistemi di navigazione Gps, questa tipologia di missili riesce facilmente a correggere la rotta anche durante il volo. Sono armi compatibili poi con i veicoli cingolati Multiple Launch Rocket System (Mlrs) e con il sistema High Mobility Artillery Rocket System (Himars).

I missili ATACMS sono lunghi 4 metri e hanno un diametro superiore ai 60 centimetri. La propulsione è garantita dalla combustione di propellente solido e possono raggiungere una gittata di 300 chilometri.

L’efficacia di questi missili risiede nell’avere un doppio involucro. Ogni missile infatti è alloggiato in una capsula dalle caratteristiche molto simili a quella di un Mlrs. In pratica la vera potenza dell’arma viene celata e resa così di difficile individuazione dal nemico.

Velocità e costi

L’azienda produttrice descrive il missile come un’arma a lungo raggio dotata di una potenza di fuoco immediata efficace per vincere battaglie in profondità.

Il razzo trasporta infatti una testata a frammentazione esplosiva di quasi 230 chilogrammi e può viaggiare alla velocità di 3.700 chilometri orari. Secondo alcune stime, il costo del singolo missile ATACMS supererebbe un milione di dollari.

Questi missili statunitensi garantiscono quindi una potenza e precisione di fuoco mai avuta dall’arsenale militare ucraino e sarebbero perciò in grado di cambiare completamente lo scenario bellico attuale.

Gli esperti di tattica militare ritengono che l’Ucraina potrebbe impiegare questi missili per colpire obiettivi di stoccaggio di artiglieria di difesa aerea, siti logistici e basi operative di comando e controllo.

I primi utilizzi

I missili ATACMS non sono di nuova applicazione in un conflitto. L’idea di fabbricazione nasce nel 1980 quando l’US Army iniziò il programma Corps Support Weapon System con l’obiettivo di sostituire il missile balistico a corto raggio MGM-52 Lance, dalle caratteristiche ormai superate e dalla gittata di circa 165 chilometri.

Nel corso degli anni il progetto ha cambiato nome e coinvolto diversi settori. Si è arrivati al 1986 con il primo prototipo poi testato nel 1988 e capace di intercettare un obiettivo a 300 km di distanza. Da quel momento l’azienda di produzione ha dotato l’arsenale americano di circa 4mila esemplari.

Il primo impiego in campo bellico risale invece al 1991 durante l’operazione Desert Storm condotta dagli Stati Uniti in Iraq in cui vennero utilizzati 32 unità. Durante la guerra in Iraq nel 2003 gli Stati Uniti lanciarono 450 missili.

Nel 2007 il programma ATACMS venne interrotto a causa dei costi elevati di produzione. Tale decisione portò all’impossibilità di rimpinguare le scorte già disponibili. Per gestire invece le munizioni rimanenti, è stato istituito il Service Life Extension Program. Il programma ha sviluppato un nuovo sistema di navigazione e propulsione e ha dotato il missile di testate a frammentazione unitaria in luogo della precedente testata a grappolo.

Proprio sul blocco di fabbricazione di nuovi missili ATACMS è nata una discussione negli USA. C’è infatti chi ritiene che la cessione di alcuni di questi missili all’Ucraina danneggi enormemente le difese nazionali o indebolendo la potenza di fuoco in altri punti caldi, come nel caso della Corea del Nord.