Fiscalità internazionale: durante il corso della giornata di lunedì 16 ottobre 2023, alle ore 9:52, a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri (CdM) ha svolto una riunione del Consiglio dei Ministri (CdM) a Palazzo Chigi, sotto la presidenza della Premier Giorgia Meloni.
A tal proposito, con la pubblicazione del comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 54 il Governo ha deciso di introdurre delle nuove misure con l’obiettivo principale di contrastare l’inflazione e di aiutare i cittadini per via dell’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, il quale è dovuto principalmente dallo scoppio della guerra tra la Russia e l’Ucraina e dall’accensione del conflitto tra Israele e Palestina.
Nello specifico, ecco qui di seguito quali sono le norme fiscali che sono state approvate da parte del Consiglio dei Ministri:
- un apposito decreto legge contenente al suo interno delle nuove misure urgenti in materia economica, fiscale e a tutela del lavoro;
- un apposito decreto legislativo contenente al suo interno la riforma dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) e alcune misure in materia di imposte sui redditi;
- un apposito decreto legislativo contenente al suo interno la riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale.
All’interno di questo breve articolo, nello specifico, andremo ad approfondire insieme la tematica relativa all’attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale.
Fiscalità internazionale: ecco quali sono gli obiettivi che persegue il nuovo decreto
Come abbiamo già accennato durante il corso del precedente paragrafo, dietro proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legislativo con il quale ha apportato delle modifiche per quanto riguarda la disciplina relativa alla fiscalità internazionale.
Nello specifico, ecco qui di seguito quelli che sono gli obiettivi che intende perseguire la nuova riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale che è stata approvata da parte del Governo:
- per dare attuazione alle disposizioni che sono previste al di fuori del nostro Paese e che sono dettate dalle prassi internazionali e dalle convenzioni per evitare le doppie imposizioni, sono state apportate delle modifiche per quanto riguarda la residenza fiscale dei seguenti soggetti:
- delle persone fisiche;
- delle società;
- degli enti diversi dalle società;
- per garantire una maggiore competitività in ambito internazionale, sono state introdotte delle apposite norme di vantaggio per i seguenti soggetti:
- i lavoratori rimpatriati;
- le imprese o le attività produttive che ritornano ad investire in Italia (reshoring);
- per dare attuazione alle disposizioni che sono previste dalla direttiva UE n. 2523 del 14 dicembre 2023, la quale è stata pubblicata da parte del Consiglio dell’Unione Europea, è stato previsto un livello minimo globale di imposizione fiscale (global minimum tax) da applicare ai seguenti soggetti:
- i grandi gruppi multinazionali di imprese;
- i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione Europea;
- garantire una disciplina semplificata e razionalizzata per le società estere controllate.
Residenza fiscale, lavoratori impatriati, reshoring di aziende e global minimum tax: ecco tutte le novità che sono state introdotte dal Consiglio dei Ministri
Per quanto riguarda le modifiche sulla residenza fiscale:
- la residenza delle persone fisiche resta quella disciplinata dal codice civile, mentre il domicilio diventa il luogo dove il contribuente sviluppa principalmente le proprie relazioni personali e familiari;
- la residenza delle persone giuridiche non vede più al suo interno i criteri dell’oggetto principale e della sede dell’amministrazione;
- la residenza di società ed enti si basa su tre criteri alternativi, ovvero:
- il criterio della sede legale;
- il criteri della sede di direzione effettiva;
- il criterio della gestione ordinaria in via principale.
I lavoratori impatriati che conseguono un reddito massimo pari a 600.000 euro possono beneficiare di una riduzione della tassazione del 50% per 5 anni.
Lo Stato, inoltre, prevede la concessione di un incentivo fiscale pari al 50% del reddito imponibile delle imprese e dei professionisti che si sono trasferiti in Italia dopo aver svolto la propria attività all’interno di un Paese estero.
Infine, è stata introdotta la global minimum tax, ovvero un’aliquota di imposizione integrativa che si calcola sottraendo l’aliquota di imposizione effettiva all’aliquota minima pari al 15%.
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