Era il 10 aprile del 1991 quando, nel corso di una normale serata, avveniva quello che è passato alla storia come “Disastro del Moby Prince”: secondo la ricostruzione, il traghetto, di proprietà di Nav.Ar.Ma, entrò in collisione con la petrolifera Agip Abruzzo non lontano dal porto di Livorno. Si scatenò un pericolosissimo incendio che avvolse le imbarcazioni e portò alla morte di centinaia di persone. Ancora oggi questo viene ricordato come uno dei più tragici avvenimenti avvenuti in Italia e si continua ad indagare sul caso. Ci sono infatti delle novità.
Disastro Moby Prince ricostruzione: cos’è successo la sera del 10 aprile 1991
Alle 22.25 del 10 aprile 1991 nella rada del porto di Livorno si verificò il disastro del Moby Prince: come emerge dalla ricostruzione, il mezzo entrò in collisione con la petroliera delle Snam, a 2,7 miglia dalla costa. Ci fu un brusco urto e poco dopo scoppiò un vasto incendio che venne alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera.
Le alte fiamme, nel giro di pochi minuti, avvolsero il traghetto e provocarono la morte di centinaia di persone, tra membri dell’equipaggio e passeggeri. Riuscì miracolosamente a salvarsi solamente un giovane mozzo, il napoletano Alessio Bertrand. Ma che cos’è successo esattamente?
Quella sera la prua del mezzo penetrò la cisterna numero 7 della petroliera. A questo punto il greggio si riversò sul traghetto, il quale si trasformò appunto in una vera e propria torcia. Diverse le ipotesi sul perché questo avvenne: forse la nebbia, forse un’esplosione, un eccesso di velocità o un guasto alle apparecchiature di bordo.
Ancora oggi non possiamo dire con certezza quanto greggio è stato effettivamente versato sul traghetto. Secondo l’ingegnere Del Bene, nominato consulente di parte civile nel processo, si parla di una quantità che varia dalle 100 alle 300 tonnellate.
Il più grave disastro mercantile dal secondo dopoguerra
La Moby Prince, che rimase ormeggiata nel porto di Livorno e posta sotto sequestro, nel 1998 affondò. Fu recuperata e poi demolita. Nel gennaio del 2018 è stata poi finalmente pubblicata la relazione finale composta dagli esperti della Commissione parlamentare d’inchiesta. Un’altra relazione risale al 2022.
Il disastro del Moby Prince è passato alla storia come una delle tragedie più gravi che ha interessato la Marina mercantile militare italiana dal secondo dopoguerra in poi. La strage ha causato la perdita di molte vite umane.
I soccorsi tardarono ad arrivare perché il traghetto fu individuato circa un’ora dopo l’accaduto, alle 23.35. Il caso ha stravolto l’Italia e ancora oggi ci sono dei dubbi e dei punti oscuri su questa vicenda. I familiari delle vittime non smettono di chiedere verità e giustizia.
Le vittime e chi è l’unico sopravvissuto
A perdere la vita quel tragico 10 aprile 1991 furono 140 persone. Erano sia i passeggeri del traghetto sia i membri del personale di bordo (che erano 65). Si salvò solamente il giovane Alessio Bertrand, che su quella nave faceva il mozzo. Egli è l’unico superstite del disastro.
Nel 2021, in occasione dei 30 anni dalla strage, egli ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Tg1. Ha raccontato di vivere ancora tutti i giorni con l’ansia e di prendere psicofarmaci per combattere la depressione.
L’uomo ha ricevuto un risarcimento per quanto accaduto e oggi ha una moglie e due figli. Vive ad Ercolano, in provincia di Napoli, con la sua famiglia. All’epoca dei fatti aveva 23 anni e si era imbarcato su quel traghetto con lo zio, il quale però non è riuscito appunto a sopravvivere, come tutte le altre vittime.
Ricordando quella tragica sera, al Tg1 egli ha raccontato:
Sentimmo un boato, uscimmo fuori, andavamo avanti e indietro senza sapere dove andare. Poi mi sono appeso a un corrimano, aspettando qualcuno. Poi mi sono buttato in mare, e mi hanno preso due ormeggiatori, che poi mi hanno portato sulla motovedetta della capitaneria di porto.
L’uomo ancora oggi pensa che si possa arrivare ad una verità giudiziaria ma solo
se indagano tutti quanti sì. Solo così si può sapere la verità. Per me, per i miei amici, per mio zio.
Lo ha affermato nel 2021 sempre ai microfoni del Tg1, in occasione del 30esimo triste anniversario.
Moby Prince ultime notizie 2023
Il 17 ottobre 2023 è stata votata, in Aula della Camera, l’istituzione di una terza commissione d’inchiesta sul disastro della nave Moby Prince. 282 voti favorevoli, 3 gli astenuti e zero i contrari. Le prime due erano state istituite rispettivamente nel 2015 e nel 2021. Le relazioni finali erano state depositate poi nel 2018 e nel 2022 (qui l’esito di quest’ultima).
A proposito di questo disastro ci sono ancora tanti misteri e tanti dubbi. Non è, tra l’altro, ancora stato individuato alcun colpevole. La terza commissione parlamentare di inchiesta dunque ha il compito e la responsabilità di fare chiarezza su quanto accaduto quella notte del 1991 non lontano dal porto di Livorno.
Ad applaudire per questa nuova mossa sono stati i familiari delle vittime e le associazioni che da anni chiedono giustizia per quanto accaduto. Ad oggi la verità pare che non sia ancora venuta a galla. Il quadro è poco chiaro.
Che cosa è successo davvero? La strage della Moby Prince si poteva evitare? Chi è o chi sono i responsabili di tutto questo? Per quale motivo si è verificato questo disastro? La speranza di tutti gli italiani e che gli esperti siano presto in grado di rispondere davvero a queste domande in modo esaustivo.