Inquinamento acustico, che cos’è? Causato da un’eccessiva esposizione di suoni e di rumori ad elevata intensità, questa tipologia di inquinamento è definita dalla legge italiana. Vediamo allora l’argomento nel dettaglio e scopriamo anche quali sono i rimedi, come potete comportarvi e cosa potete fare se volete procedere con delle segnalazioni.
Inquinamento acustico, che cos’è?
Quando parliamo di inquinamento acustico parliamo di suoni assordanti che superano i 65 decibel e rischiano di mettere in serio pericolo l’udito umano. Esso, nel peggiore dei casi, può provocare danni fisici ma anche psicologici, a causa dello stress e della pressione a cui le persone soggette sono continuamente sottoposte.
Questo specifico inquinamento può derivare, ad esempio, da lavori che si svolgono in fabbriche e cantieri, ma anche dalla circolazione degli aerei in aeroporto o delle auto e dei camion in autostrada. Gli effetti di tali rumori molto forti sull’uomo possono essere molteplici e possono appunto provocare dei problemi.
Si parla di danno specifico quando un soggetto è esposto per periodi prolungati all’inquinamento acustico e perde alcune capacità uditive in modo irreversibile. Ciò avviene spesso in ambienti lavorativi. (Per questo oggi sono obbligatorie delle specifiche cuffie).
Si parla invece di danno non specifico quando un soggetto è esposto a forti rumori ed è colpito da malesseri di tipo psicofisico. Ciò avviene per lo più in ambienti urbani.
Anche in bar, ristoranti, piscine, centri commerciali, stazioni ferroviarie, aeroporti e spazi pubblici possono verificarsi casi di inquinamento acustico. È bene precisare comunque che ci sono diversi livelli di intensità che possono provocare o meno e danni fisici e psicologici.
Quali sono i rimedi?
Ognuno di noi può proteggersi da rumori costanti, molesti e fastidiosi. Bastano alcune semplici mosse. Ad esempio spegnendo gli apparecchi elettronici quando non sono in uso. Oppure si possono utilizzare i tappi per le orecchie, specialmente quando si va a dormire e non si vuole essere disturbati.
Nelle nostre case possiamo poi installare delle finestre antirumore. Se i nostri elettrodomestici in funzione sono particolarmente rumorosi possiamo chiudere la porta della stanza in cui si trovano. Avere in casa piante e piantine aiuta sicuramente a ridurre i rumori.
Insomma, i rimedi per ripararsi da dei suoni indesiderati ci sono e sono anche molto semplici. In questi casi però non stiamo parlando di un inquinamento acustico vero e proprio, ma di rumori comunque fastidiosi e che possono alterare, in qualche modo, lo stato psicofisico del soggetto che ne è esposto.
Inquinamento acustico normativa: ecco cosa dice la legge in Italia
Come anticipavamo all’inizio, l’inquinamento acustico è regolato dalla normativa italiana. In particolare la legge 447 del 1995, precisamente all’articolo 2, fornisce una definizione specifica. Recita così:
L’inquinamento acustico è l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi.
Tale legge definisce insomma i principi fondamentali che vengono infranti nel momento in cui si svolgono attività che producono inquinamento acustico. Ci sono una serie di regole che bisogna sempre rispettare in tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo.
La normativa italiana però dall’altra parte non indica dei veri e propri limiti. Sempre all’interno della legge 447 del 1995, questa volta all’articolo 8, si riporta l’obbligo di redigere valutazioni di impatto acustico e di clima acustico per determinate tipologie di opere e di lavori.
Chi chiamare?
Se pensate di essere soggetti ad inquinamento acustico potete fare riferimento ai membri della Polizia di Stato, ai Carabinieri o ai Vigili del fuoco. Potete dunque prendere il vostro telefono e chiamare gli agenti, avvisandoli del problema.
Se ciò non dovesse bastare, potete presentare un esposto per inquinamento acustico al vostro Comune di appartenenza. Vi verrà chiesto di compilare un apposito modulo e di consegnarlo ad uno specifico sportello.
Starà poi al personale specializzato in questo settore verificare l’effettiva presenza di inquinamento acustico nella zona segnalata. Poi eventualmente procedere con adeguate operazioni ed attività. Tutto dovrebbe risolversi nel giro di qualche giorno, a meno che non ci siano dei casi particolari da approfondire. Casi che dunque richiedono più tempo.