Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu in un bilaterale convocato urgentemente in seguito all’escalation delle violenze tra Gaza e Israele. Il leader israeliano ha dichiarato di aver chiaro, tanto il suo paese quanto il mondo intero, il supporto degli USA.
“Abbiamo visto il tuo sostegno ogni giorno. Un chiaro messaggio ai nostri nemici. Il mondo l’ha visto in modo chiaro. La tua visita è la prima di un presidente Usa in Israele in tempo di guerra. Come il mondo si è unito per sconfiggere il nazismo e si è unito per sconfiggere l’Isis, dobbiamo essere uniti per sconfiggere Hamas. Israele è unito per sconfiggere Hamas.”
Il presidente USA ha ribadito il diritto di Israele a difendersi ma avendo presente che Hamas non corrisponde all’intero popolo palestinese.
“Sono venuto in Israele per far capire da che parte stanno gli USA. Israele ha diritto di difendersi e noi vedremo cosa fa, ma dobbiamo tener presente che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese, ha sempre portato sofferenza.”
Incontro Biden-Netanyahu, il presidente USA a Tel Aviv per scongiurare un allargamento del conflitto
Il presidente USA si sta spendendo in prima persona per evitare un allargamento del conflitto, ipotesi che implicherebbe l’ingresso dei paesi arabi e di conseguenza anche di tutte le altre grandi potenze mondiali. Per questo lo sforzo è massimo e probabilmente per tale ragione ancora non si è verificato l’annunciato attacco via terra da parte di Israele nella Striscia di Gaza.
Oltre a questo, il pericolo di una catastrofe umanitaria è sempre più imminente: nei territori dove opera Hamas in questo momento vivono oltre 2 milioni di persone, al momento in condizioni di privazione quasi completa di cibo, acqua, medicinali ed elettricità.
Biden a Netanyahu: “Israele avrà tutto ciò che serve per difendersi”
Il presidente Biden ha ribadito il fermo supporto statunitense alla causa israeliana, sottolineando come gli USA forniranno al paese tutto ciò di cui ha bisogno per articolare la difesa.
“Gli Stati Uniti faranno in modo che Israele abbia tutto ciò di cui ha bisogno per difendersi.”
Nel frattempo il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si è incontrato con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dove si è ribadito il bisogno di aprire al più presto un corridoio umanitario a Gaza, di cui si parla già da una settimana. Scholz, inoltre, non ha usato giri di parole per definire quanto commesso da Hamas, sottolineando ancora una volta come non sia però rappresentante di tutti i palestinesi.
“Lo ripeto con grande chiarezza: non c’è alcuna giustificazione per l’attacco di Hamas contro Israele e i suoi cittadini. Insieme all’Egitto vogliamo lavorare per prevenire le terribili conseguenze della guerra. I palestinesi non sono Hamas, e Hamas non ha il diritto di parlare a nome dei palestinesi.”
Secondo l’OMS, infatti, la situazione nella Striscia di Gaza sta rapidamente peggiorando e potrebbe finire fuori controllo a breve. Il monito arriva dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus:
“Abbiamo bisogno che la violenza da tutte le parti si fermi. Ogni secondo che aspettiamo per far arrivare gli aiuti, perdiamo vite. Abbiamo bisogno di un accesso immediato per iniziare a consegnare l’attrezzatura medica che può salvare le vite.”