Il superbollo auto si è posizionato negli ultimi anni come una delle tasse più dibattute (anche se sempre meno del bollo auto). Originariamente etichettata dal Parlamento come “microprelievo“, questa tassa ha sempre avuto un impatto minimo sul bilancio dello Stato e delle amministrazioni locali. Sebbene rappresenti solo lo 0,01% delle entrate statali e lo 0,1% di quelle regionali e comunali, la sua introduzione ha avuto ripercussioni tangibili sul settore automobilistico, in particolare sulle auto ad alte prestazioni.

Abolizione Superbollo auto: una nuova promessa non mantenuta?

Diversi partiti hanno discusso della questione superbollo durante le loro campagne elettorali. Tra questi, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati hanno delineato una visione collettiva del futuro delle tasse automobilistiche. Nonostante le promesse precedenti di abolizione da parte di figure politiche come Silvio Berlusconi, il manifesto del centrodestra sembra aver tralasciato specifiche menzioni all’argomento. Tuttavia, è stata enfatizzata l’importanza di modernizzare l’infrastruttura, aumentare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile.

L’abolizione di “micro-tributi”, come il superbollo, è stata menzionata, anche se rimane incerta. Infatti, nei programmi dei vari partiti, non c’è mai stata una definizione precisa di abolizione del Superbollo: in poche parole, l’abolizione di micro-tributi poteva voler dire tutto e niente. E alla fine ha detto niente.

Proposte legislative sul Superbollo auto

Recentemente, la Camera dei Deputati ha preso una decisione importante: l’approvazione del disegno di legge per la riforma fiscale. Sebbene la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sia ancora in attesa, il documento sembra definitivo. All’interno, il superbollo viene affrontato, ma non in termini di abolizione diretta. Piuttosto, c’è un impegno a rivedere e razionalizzare le tasse automobilistiche, compresa una possibile revisione del superbollo, soprattutto per veicoli con potenza superiore a 185 chilowatt.

Tuttavia, al momento, il Superbollo auto rimane. Mentre ha portato solo 1,2 miliardi di euro nelle casse statali in oltre un decennio, l’abolizione immediata comporterebbe un “buco” di 100 milioni di euro all’anno, una somma che il Governo attuale non sembra disposto a coprire dato il contesto di riforme fiscali previste.

Si parla sempre di abolizione del Superbollo auto, ma non si fa mai

Da quando questa tassa è stata introdotta nel 2011, l’abolizione del superbollo è stata una questione ricorrente tra i cittadini italiani. Finora, nessun ministro si è pronunciato pubblicamente sul possibile rinvio della sua abolizione. Tuttavia, c’è speranza che la discussione della Legge di Bilancio 2024 possa portare nuovi sviluppi, soprattutto se saranno identificate nuove risorse per compensare l’eventuale perdita di entrate.

Come anticipato, però, sarà più probabile una riforma, che una vera e propria cancellazione.

Cos’è il Superbollo auto e come si calcola

Il Superbollo è stato introdotto come misura fiscale nel 2011 con l’obiettivo di contribuire al bilancio statale. La sua funzione principale è di applicare una tassa aggiuntiva alle auto di alta potenza, specificamente quelle con una potenza che supera i 185 kW (corrispondenti a circa 252 CV). La tassa viene calcolata in base alla potenza del veicolo e richiede un pagamento extra di 20 euro per ogni kW oltre la soglia stabilita.

Differenze con il bollo auto

Il bollo auto rappresenta una tassa regionale applicata al possesso di veicoli. Questo significa che ogni proprietario di veicolo, sia esso un’auto, una moto o un furgone, è tenuto a pagare questa imposta, indipendentemente dall’utilizzo effettivo del veicolo. Esistono, tuttavia, alcuni veicoli che sono esenti dal pagamento di questa tassa.

Il Superbollo, d’altro canto, è una tassa addizionale che si aggiunge al bollo auto. Questa, come scritto, viene applicata solo a veicoli di particolare potenza. L’obbligo di pagamento del superbollo può tuttavia diminuire con l’invecchiamento del veicolo, vedendo una riduzione graduale a partire dal quinto anno dalla sua immatricolazione.

Per avere un’idea precisa dell’importo da pagare per il Superbollo, è possibile fare riferimento agli strumenti forniti dall’ACI e dall’Agenzia delle Entrate.

Le conseguenze sul mercato delle auto

Dal momento della sua introduzione, il Superbollo ha influenzato notevolmente il comportamento degli acquirenti e dei mercati. Nonostante fosse previsto per contribuire significativamente alle finanze pubbliche, ha avuto un impatto limitato sul bilancio statale, con una raccolta di 1,2 miliardi di euro nell’arco di 12 anni.

La sua esistenza ha altresì avuto ripercussioni sul mercato delle auto di lusso e delle supercar, limitando la loro circolazione. Questo si è riflettuto anche sulle entrate dello stato in termini di IVA per la manutenzione delle auto, tasse di immatricolazione e accise sui carburanti.

Un effetto collaterale interessante del superbollo è stato l’aumento dell’interesse verso le auto ibride. Molti consumatori, per evitare il pagamento di questa tassa, hanno scelto di optare per veicoli ibridi, in particolare se la componente endotermica del veicolo non supera i 185 kW.

Il futuro del Superbollo auto: abolizione o riforma?

La domanda che molti si pongono riguarda il futuro del superbollo auto. Recentemente, alcuni membri del partito politico Lega hanno proposto una modifica legislativa per abolire varie micro-tasse, inclusa quella del superbollo. Tuttavia, ci sono stati cambiamenti nel linguaggio della proposta, passando da “abolizione” a “revisione e riordino“, indicando così che potrebbero esserci delle modifiche piuttosto che una totale abolizione.

L’incertezza rimane e, nonostante le promesse, non è chiaro se ci sarà un’effettiva eliminazione del superbollo per le auto di particolare potenza, in particolare le versioni diesel. Si prevede che ulteriori informazioni saranno rese disponibili nei prossimi mesi.